
La tradizione si perpetua e i morti non si dimenticano. Giornate di pace, ritmi lenti e di pacata tranquillità hanno caratterizzato questo periodo dedicato al ricordo di chi non c’è più anche nei cimiteri di Pola, Dignano e Comuni limitrofi beneficiati dal sole a momenti timido e offuscato dalla nebbia serale-mattutina. Il pellegrinaggio in direzione delle aree sepolcrali è iniziato pure stavolta di buon anticipo, nelle giornate che hanno preceduto il 1.mo novembre, giorno di Ognissanti e quello dei Defunti del 2 novembre, per la ben comprensibile ragione di evitare la ressa, ma è stato proprio questo il motivo per cui l’affollamento nei cimiteri ha preso subito il sopravvento e continuato a perdurare per una settimana intera, fino ad arrivare al culmine nei giorni eletti dalle celebrazioni. Ieri il camposanto di Pola ha accolto nuovi visitatori – tantissimi arrivati a destinazione con trasporto bus gratuito assicurato dalla Pulapromet – già tutto adorno di fiori, invaso da lumini, disposti a tappeto nell’area storica della Croce centrale e con i sepolcri ordinati in maniera tale da salutare degnamente le giornate che più di altre riportano alla memoria le persone care scomparse.
Messe in suffragio ai defunti nell’area sepolcrale hanno contribuito a rendersi consolatorie in quei momenti di sentito raccoglimento che vengono sempre vissuti quali opportunità di dire grazie con sentimenti sinceri a coloro che ci hanno preceduto. Esprimere gratitudine con i crisantemi, cui la stagione e la tradizione occidentale hanno assegnato il ruolo di fiori da dedicare ai morti, è ancora poco, ma altamente simbolico, confortante e compassionevole per ognuno che soffre della perdita dei propri cari. Strada facendo in direzione delle ultime dimore, ciascun visitatore ha avuto modo di scegliere fra tantissime decorazioni floreali e lumini da posare sulle tombe fino a non lasciare vuoto manco un angolo cimiteriale. Fanno sempre tristemente eccezione qualche tomba storica di Pola, anche monumenti tombali che meglio conservano la memoria sul suo passato e cittadini meritevoli, sui quali soltanto qualche visitatore misericordioso ha lasciato un fiorellino o un segnale di attenzione, andando di passaggio.
Le giornate degli omaggi per i defunti, oltre che caratterizzate da quell’intimo ricongiungimento spirituale con i famigliari e gli amici scomparsi hanno conosciuto la tradizionale introduzione con le immancabili cerimonie di deposizione delle corone di fiori sia da parte della autorità regionali sia da quelle cittadine. Luogo eletto dal pellegrinaggio ufficiale è stata nuovamente la Riva con il suo monumento ai caduti nella lotta partigiana e alle vittime del fascismo e, quindi pure il parco Francesco Giuseppe custode del monumento dedicato ai difensori, caduti nella Guerra patriottica, per poi continuare l’itinerario in direzione della Croce centrale in Cimitero.
Hanno fatto parte delle delegazioni che hanno apposto le corone floreali la vicepresidente della Regione Istriana in quota CNI, Jessica Acquavita, il responsabile dell’Ufficio dei difensori croati, della tutela sanitaria e degli aiuti umanitari presso l’assessorato alla Sanità e tutela sociale della Regione istriana, Milan Sekušak, il Questore istriano Alen Klabot, i vicesindaci di Pola Ivona Močenić e Bruno Cergnul in quota CNI, quindi numerosi rappresentanti del Ministero dei Difensori, del Ministero della difesa, del Ministero degli Affari interni della Repubblica di Croazia, del Coordinamento delle società della regione istriana scaturite dalla Guerra patriottica, nonché delle Associazioni dei combattenti antifascisti dell’Istria e di Pola.
Parole di benedizione sono state espresse ad ogni tappa commemorativa da don Ilija Jakovljević, mentre a Milan Sekušak è stato riservato il ruolo di esprimere parole di rispettosa riconoscenza verso i difensori e civili scomparsi nella guerra patriottica che con il proprio sacrificio hanno aperto la strada verso la creazione della Repubblica di Croazia, indipendente e democratica.
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