
In città le unità immobiliari abitative imponibili (soggette a imposta comunale) sono 26.302, mentre gli abitanti sono 52.411, per cui, in teoria, un’abitazione in due dovrebbe bastare per soddisfare il fabbisogno. Ma questo non accade perché ci sono le seconde case dei non residenti (anche stranieri), gli appartamenti per le locazioni turistiche (la stragrande maggioranza) o gli alloggi avuti in eredità rimasti semplicemente fuori uso in attesa di restauro, investimenti, vendita… A fronte di tanta disponibilità immobiliare, le giovani coppie che lavorano e che per un motivo o per l’altro non possono permettersi o non vogliono comprare casa con un mutuo ipotecario, non trovano la possibilità di prendere un alloggio in affitto. Ormai non è neanche più una questione di soldi, perché c’è chi è ben capace di mettere insieme 700 o 800 euro al mese per affittare un appartamento a lungo termine, ma nessuno è disposto a darglielo. I locatori preferiscono non prendere impegni a lunga scadenza e poi, i turisti e gli operai stranieri spesati dai datori di lavoro rendono meglio.
L’ennesima riforma del fisco dovrebbe poter porre fine a questa forma patologica di irreperibilità immobiliare e disagio abitativo che colpisce soprattutto i giovani e la fascia più vulnerabili della popolazione: i sottopagati. Siccome lo sforzo del Governo arriva in ritardo, la Città di Pola ha avviato una serie di iniziative che stanno per confluire in un pacchetto unico di incentivi per l’abitazione. Così il sindaco Filip Zoričić anticipa la “nuova politica abitativa per i giovani”: un atto amministrativo generale in preparazione verrà a riassumere gli sforzi che fino a oggi erano stati soltanto parziali o sconnessi, o semplicemente insufficienti. Uno dei provvedimenti in via d’attuazione sarà il diritto di superficie a lunghissima scadenza, tipo 99 anni, a basso costo, per cui le giovani famiglie disposte a costruire potranno farlo senza l’onere (improponibile) dell’acquisto del lotto edificabile. Un altro strumento di facilitazione sarà la cooperativa di abitazione secondo il modello svizzero, che è una realtà consolidata e fornisce il meglio dei vantaggi di entrambi i sistemi di alloggio: la proprietà privata e l’affitto. Anche in questo caso la Città fornisce il terreno a costi preferenziali mentre la cooperativa – la comunità di inquilini – gestisce la costruzione e amministra l’immobile evitando i costi del capitale, il margine di profitto e la mediazione di terzi, agenzie immobiliari comprese. Un terzo strumento è la locazione agevolata di alloggi pubblici a un costo di almeno il 20 per cento inferiore dell’affitto commerciale per una durata di dieci anni, alla scadenza dei quali ai locatori verrà offerta la possibilità di rilevare l’alloggio con detrazione del canone d’affitto versato fino ad allora. A questo titolo sono già in costruzione case popolari nel rione di Grega. Un ultimo strumento di facilitazione dell’acquisto della prima casa proposto è la riduzione fino all’80 per cento della tassa sulle nuove costruzioni. La bozza della mini riforma verrà presentata al pubblico in settembre e sarà oggetto di consultazioni elettroniche in rete prima dell’approvazione definitiva in sede consiliare.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.