
L’occupazione abusiva degli stalli dedicati alle persone portatrici di handicap da parte di automobilisti non disabili è sempre stata oggetto di discussione e di attenzione pubblica. Parcheggiare nei posti riservati da parte di chi non ne ha diritto va oltre l’infrazione. È infatti un chiaro indice di menefreghismo ed egoismo nei confronti delle difficoltà oggettive delle persone con disabilità. Due atteggiamenti purtroppo molto comuni anche tra gli automobilisti polesi. Infatti, l’odiosa abitudine di occupare gli stalli riservati ai diversamente abili è purtroppo una pratica molto in voga anche a Pola, soprattutto davanti ai supermercati, agli uffici postali e agli altri luoghi pubblici. Contro questi furbetti, in più di un’occasione, è intervenuta anche la polizia. Negli ultimi anni non sono così mancate iniziative e campagne di sensibilizzazione. La situazione non è, però, cambiata. Per questo, la Questura istriana ha deciso di scendere nuovamente in campo. Così, oggi (dalle 9 alle 13, gli uomini delle forze dell’ordine intensificheranno i controlli in tutto l’ex Polese (Dignano, Medolino e Fasana comprese). Al fianco degli agenti della polizia stradale saranno presenti anche i rappresentanti della Società Invalidi civili dell’Istria e gli addetti ai lavori della municipalizzata “Pula parking” che, assicurano, non saranno fatti sconti a nessuno: ogni veicolo privo del contrassegno per disabili posteggiata negli stalli dedicati sarà rimosso con il carro attrezzi. Naturalmente, tutti i trasgressori saranno multati. La sanzione è pari a 90 euro. A questo importo andranno inoltre aggiunte le spese di rimozione dell’auto da parte della “Pula parking”. Le forze dell’ordine ricordano poi che il contrassegno, seppur non vincolato a un veicolo, può essere usato e dunque esposto sul parabrezza soltanto se l’intestatario del pass è a bordo, alla guida o accompagnato da terzo. Nel caso in cui il titolare del pass non fosse a bordo, i trasgressori rischiano dai 300 ai mille euro.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.