Pola Mercato del lavoro, regna il terziario

La bacheca dell’Ufficio di collocamento conferma l’ormai evidente migrazione dalla produzione al settore dei servizi

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Pola Mercato del lavoro, regna il terziario
La bacheca dell’Ufficio di collocamento al lavoro. Foto: DARIA DEGHENGHI

Uno sguardo alla bacheca pubblica delle offerte di lavoro in via dell’Abbazia benedettina basta per capire quanto sia cambiato il mercato dell’impiego regionale negli ultimi vent’anni. Intanto questo mercato non è più locale, ma globale in tutti i sensi. La forza lavoro migra da un Paese all’altro dell’UE sulle ali della logica della sola domanda e offerta, secondo il concetto “vince chi offre di più”. In secondo luogo, la mediazione non è più né fisica né centralizzata. Lungi dal dipendere dall’Ufficio di collocamento, tutti quelli che offrono e che cercano impiego hanno sviluppato via via canali di comunicazione digitali, immediati e diversificati per cui prosperano sopra ogni altra attività le stesse agenzie di “export e import” della forza lavoro. Se 30 anni fa il problema numero uno delle Politiche del lavoro era quello di salvare un’industria per non perdere qualche centinaia o un paio di migliaia di posti di lavoro (anche a un ritmo incalzante di incentivi e sovvenzioni, fondi di garanzia con copertura nell’erario), oggi l’unico problema è l’esatto suo contrario e la domanda che ci si pone in continuazione è questa: come e dove trovare la manodopera di cui hanno assoluto bisogno i datori di lavoro? Terza cosa che si evince dal nostro “sguardo” alla bacheca è la natura delle professioni, delle industrie e dei servizi che più risentono della fuga dei manodopera verso l’occidente, che sono la sanità e l’assistenza agli anziani in primis, i trasporti merci e passeggeri e naturalmente l’alberghiera e la ristorazione nell’accezione più ampia del termine. La bacheca in via dell’Abbazia benedettina ovvero la vetrina dell’Istituto regionale di collocamento al lavoro, non è altro che un relitto di quello che è stata un tempo: più che informare e mediare tra datori di lavoro e i riceventi, serve ormai solo a soddisfare una delle disposizioni di legge che disciplinano la materia: l’obbligo della visibilità degli annunci. Dove un tempo c’era la “sostanza”, ora è rimasta solo la forma.

L’industria del turismo
Ma vediamo le offerte, perché, in effetti, c’è da impararne qualcosa. Che abbiamo chiuso con la navalmeccanica su larga scala e mantenuto in attività soltanto la produzione di imbarcazioni di nicchia, è chiaro. Che siamo migrati dalla produzione in genere ai servizi in senso lato è altrettanto chiaro. Che le offerte di lavoro numericamente rilevanti riguardano in pratica solo l’industria dei viaggi e del turismo (e quindi la manutenzione e il funzionamento di alberghi, campeggi, ville con piscina, centri vacanza e i ristoranti) è arcinoto. Non per nulla gli annunci che rimangono perennemente aperti anche dopo che le aziende hanno “importato” lavoratori stranieri, sono quelli del terziario. Una dietro l’altra le offerte di lavoro si riferiscono ai seguenti profili professionali rari come le mosche bianche: cuoco, aiuto cuoco, cameriere, caposala, banconista, cameriera al piano, receptionist, addetto alla manutenzione delle piscine, giardiniere eccetera. Le domande vanno da Medolino a Carnizza, senza trascurare il centro storico di Pola, visto che sono in cerca di personale anche alberghi di piccole dimensioni che sposano storia e design come un albergo nella centralissima via dell’Anfiteatro. Un numero per nulla esiguo di offerte riguarda i locali di liquori e bevande alcoliche di nicchia, evidentemente in aumento: si tratta di enoteche, cantine vinicole associate ad agriturismi, ma anche rivendite specializzate in birre di produzione artigianale (craft brewery) e locali di questo genere. Una serie di annunci della società Uljanik standard, l’unica sopravvissuta al fallimento del cantiere navale assume personale da cucina, bar e servizi alloggio: receptionist, cuochi e camerieri, tanto per dire della direzione che ha preso l’azienda dopo essersi sgravata dal fardello dei casi sociali sfrattati dall’ostello per operai di via Balota.

Commessi, tutti li vogliono
Segue una carrellata senza fine di “cassieri, negozianti, commerciali e assistenti o consiglieri delle vendite”, in una parola (la più odiosa, a quanto sembra): i commessi. Tutti li vogliono, quasi che fossero la categoria professionale più richiesta. Ma se si ostinano a retribuirli poco o male finisce che sono sempre a corto di personale. I datori di lavoro? Panetterie, edicole, piccoli negozi di quartiere, supermercati e ipermercati: “Tisak”, “Plodine”, “Tommy” e compagnia bella ne cercano a decine. Il benzinaio come figura professionale è bello e sparito di scena: ormai si cerca il “commesso al negozio del distributore” perché la benzina se la fanno i clienti da soli e poi vanno a pagare alla cassa (e già che ci sono comprano anche le gomme da masticare, l’acqua minerale, il cornetto, il caffè da asporto e le sigarette). Supermercati tipicamente stagionali come quelli della periferia costiera cercano la gamma completa di professionisti all’ultimo minuto. Tra le figure professionali più richieste si trovano immancabilmente le infermiere con qualifica e le assistenti nella cura agli anziani. Sono richieste negli ambulatori medici e dentistici, negli ospedali, nelle agenzie di assistenza agli anziani a domicilio, nelle case di cura e nelle case di riposo, sia pubbliche come l’“Alfredo Štiglić” che private come la “Sveti Polikarp”.

In auge il settore edile
Anche nel settore delle costruzioni sono alla ricerca disperata di figure professionali di ogni genere, classe, preparazione e titolo di studio. Stiamo parlando di muratori, piastrellisti, imbianchini, carpentieri, falegnami, fabbri, idraulici ed elettricisti. I trasporti pubblici hanno una fame insaziabile di conducenti. Ne servono a decine sia per merci e passeggeri. Sono richiesti conducenti di autobus, camion, taxi e bus panoramici. Il settore delle consegne a domicilio (e-commerce, food e grocery delivery) assume costantemente, senza tregua. Anche la pubblica amministrazione impiega personale per l’aumento decisivo della mole di lavoro nel campo della gestione, della differenziazione e della gestione dei rifiuti. La società di nettezza urbana Med Eko Servis di Medolino, per esempio, assume altri 8 dipendenti per i servizi di conferimento, trasporto e smistamento rifiuti, mentre la società del gas polese (Plinara Pula) è in cerca del responsabile dell’Ufficio acquisti e forniture. Sono richieste inoltre educatrici d’asilo, magazzinieri, guardie giurate e addetti alla sorveglianza di beni e persone, parrucchieri e truccatrici, addetti ai pagamenti dei parcheggi, meccanici auto o macchine agricole, carrozzieri, macchinisti, gommisti, ingegneri civili, elettricisti di montaggio e Vigili del fuoco. Due offerte danno nell’occhio perché capita di rado di vederne: c’è anche chi assume la classica segretaria amministrativa della vecchia scuola e un pianificatore finanziario per aziende.

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