
Anche quest’anno, per il terzo consecutivo, nell’ambito dell’8 Marzo, Giornata internazionale della donna, sotto lo slogan “Sestrinstvo i jedinstvo” (Sorellanza e unità), sabato sera si è svolta la Marcia per Pola (Marš po Puli), organizzata dal Club & biblioteca “Giardini 2”, dalle associazioni “Proces” e “PANK”, nonché dalla Rete polese degli studenti con il supporto di numerosi singoli e iniziative. Preceduta da un programma d’intrattenimento artistico-culturale, al quale hanno preso parte i cori “Praksa” e “Viva choir”, nonché la “Big band” di Pola, la Marcia ha preso il via come da tradizione da piazza Port’Aurea, ed è stata seguita, o meglio sostenuta e appoggiata, da alcune centinaia di cittadini.
Nel suo discorso di circostanza Iva Šverko, presidente dell’associazione “PANK” e una delle organizzatrici della manifestazione, ha puntualizzato che “oggi Pola non tace, bensì alza la voce per le donne, per la giustizia, per una vita senza paure. Quest’oggi per la terza volta siamo scese in strada – ha proseguito –, con fierezza, coraggio e facendo rumore e come ogni volta marciamo in quanto non staremo in silenzio a guardare mentre le donne muoiono, finché i nostri corpi vengono controllati e allo stesso tempo tolti i nostri diritti”.
Šverko ha sottolineato che le loro richieste sono chiare: salari uguali per gli stessi lavori, il diritto all’aborto nella Costituzione, una tempestiva e adeguata cura medica per tutte le donne, pene più severe per i violenti, l’assicurazione di mezzi finanziari di maggior spessore per l’aiuto delle Case rifugio e per la prevenzione della violenza.
A intervenire è stata pure Helena Vodopija del “Giardini 2”, a sua volta tra le organizzatrici dell’evento, la quale ha messo in rilievo i meriti di molti singoli, volontari, artisti e artiste i quali hanno aiutato nella realizzazione del programma. “Noi lottiamo per una società senza timori, basata sull’uguaglianza, sull’empatia e sulla comprensione sotto il motto ‘Sorellanza e unità’, e tutto ciò non sarebbe possibile senza i nostri fratelli che sono qua con noi”, ha concluso Vodopija.
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