Pola. L’Università mette su (nuova) casa

Consegnato un assegno cittadino da 75mila euro per l’acquisto di arredi e attrezzature per il Campus di Veruda

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Pola. L’Università mette su (nuova) casa
Marinko Škare, Filip Zoričić e Ivana Sokolov. Foto: Arletta Fonio Grubisa

La Città di Pola e l’Università Juraj Dobrila si aiutano a vicenda con l’obiettivo di generare benefici per lo sviluppo complessivo della comunità e del territorio urbano-regionale. Ieri mattina il sindaco Filip Zoričić ha fatto visita al Rettorato portando con sé un maxi assegno da 70mila euro, attinti dalla cassa pubblica onde cercare di velocizzare il completamento del Campus studentesco, generato dentro alle storiche strutture del vecchio Ospedale della Marina. La metamorfosi edilizia ha sì compiuto ed esaurito il proprio e la vita studentesca ha già messo piede dentro a questi ampi, austeri ed eleganti ambienti di austroungarica memoria, ma si tratta di sistemazioni in condizioni ancora provvisorie e da completarsi fino in fondo, a mano a mano che cresce il numero del mobilio e degli arredi interni. Difatti la missione corrente è quella di definire l’interieur in ogni suo angolo, una faccenda che andrà avanti a fasi, lentamente, fino alla fine dell’anno 2025. L’aiuto della città in detto caso viene consegnata in mano al rettore universitario Marinko Škare, rieletto di recente, per rendere agibili e comodi gli spazi universitari multiuso e a utilizzo in comune per tutte le Facoltà e i corsi universitari ospitati al nuovo Campus.

Arredi, spese per 2 milioni di euro
Il “Noordung”, nome assegnato a questa nuova residence universitaria, trova ora un ulteriore sostegno per acquistare forma definitiva, così come felicemente constatato dallo stesso rettore. “Grazie a questa politica di collaborazione con la Città, abbiamo il piacere di poter trarre utile da una donazione eccezionalmente preziosa, con cui far fronte alla grande spesa di dotazione degli arredi e delle attrezzature ad uso universitario che ammonta a circa 2 milioni di euro. Confido nel fatto che questa interazione avrà proseguimento anche nel futuro, perché non c’è forte Università senza il sostegno della Città”.
Alle parole di gratitudine per il contributo dato, sono seguite quelle di soddisfazione da parte del primo cittadino. “L’accordo di collaborazione è stato sottoscritto due anni e mezzo fa e il presente sostegno è parte integrante del medesimo. Mi congratulo con il rettore per la sua riconferma e gli auguro tanti nuovi progetti di ricerca scientifica, mentre non posso che ritenermi entusiasta di come è stato realizzato il nuovo Campus”. A tanto ha aggiunto anche la propria convinzione nella futura crescita scientifico- universitaria di Pola. Concorrono a comprovare un’anzidetta prospettiva la prevista istituzione dell’area tecnologico-innovativa nel braccio portuale di Vallelunga-Monumenti, proprio in collaborazione con il settore della formazione superiore; la volontà cittadina di essere da partner al futuro Club degli studenti e del Centro giovanile ai Giardini; l’orgoglio della Città nei confronti di un Ateneo che ne conferisce identità aggiuntiva e dà garanzie di crescita comunitaria. Nell’occasione, pure l’assessore per le attività sociali, i giovani e lo sport, Ivana Sokolov ha elencato le iniziative in corso rivolte ai giovani e confermato tra l’altro che gli importi delle borse di studio cittadine di prossima assegnazione (a fine mese), risultano raddoppiate rispetto agli importi degli anni passati (si parla di erogazioni mensili fino a 300 euro).

Gli spazi nuovi
Mobili o non mobili, intanto, dando un’occhiata alla sede Noordung di via Negri, la vita universitaria ha già preso il sopravvento, anche negli ambienti attrezzati a metà entro dei rispettabili 10.500 metri quadrati di superficie utile. Nella struttura ricostruita e modificata nell’arco di due anni con quasi 8 milioni ricavati dal meccanismo finanziario ITU, hanno preso casa la Facoltà di Filosofia, quella numericamente più grande con circa 500 studenti – qui inclusi i frequentatori della sezione di italianistica – che con l’avvio dell’Anno accademico 2024/25, ha abbandonato la sede in via Ronjgov; quindi la Facoltà di Informatica e la Facoltà di Tecnica che finora funzionavano alla maniera “nomade”, in ambienti differenti a seconda di una disponibilità logistica sempre provvisoria.

I prossimi… inquilini
L’ora di fare le valigie arriverà con il vicinissimo mese di febbraio anche nel caso della Facoltà di Scienze per la formazione comprendente i corsi di insegnamento di classe ed educazione prescolare in lingua italiana, che sarà invitata ad abbandonare il proprio meraviglioso e malconcio palazzo secessionista sorto come Liceo femminile ancora nel 1907, per abbandonarlo al proprio destino, finché la volontà di recupero non deciderà di farsi avanti. La prima sessione d’esami si terrà in ambiente vecchio, la seconda in quello nuovo, perché tra una tornata di prove e l’altra ci sarà il trasloco. La prospettiva sarà quella di inaugurare il secondo semestre dell’Anno accademico con una presenza costituita da ben un migliaio di studenti. Dopo aver ultimato l’arredo delle aule e del refettorio, i vecchi e annosi problemi di spazio si stanno man mano estinguendo decretando la fine all’era dei perenni smistamenti da un edificio e da un’ala universitaria all’altra, con lezioni “notturne”, che finivano per protrarsi persino fino alle 22. Le camere ospedaliere sono diventate aule e laboratori di tirocinio e ricerca scientifica (previo abbattimento dei muri di separazione), gli ambulatori, invece, uffici per i docenti e l’amministrazione. Soltanto la Facoltà di Filosofia, dopo aver lavorato all’interno di 5-6 aule al massimo, ha ottenuto in dotazione 20 ambienti di lezione (di cui 10 ancora da attrezzare), due sale conferenza aggiuntive e una sala docenti.

Stretta di mano tra rettore e sindaco.
Foto: Arletta Fonio Grubisa

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