Pola. Legalizzazione illecita: truffatori in carcere

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Pola. Legalizzazione illecita: truffatori in carcere

Estorsione, truffa e falsificazione di documenti: queste le pesanti accuse spiccate a carico di un 66.enne e di un 22.enne, mentre una 46.enne è stata denunciata per favoreggiamento. Come appurato nel corso delle indagini, dal novembre dell’anno scorso fino all’8 gennaio, i due uomini hanno minacciato telefonicamente un 68.enne in merito a un debito inesistente. Da quest’ultimo hanno cercato di farsi consegnare diverse migliaia di kune, altrimenti lo avrebbero picchiato e derubato. Nella vicenda ha preso parte anche la donna, anche se la Polizia non ha precisato in quale modo. Il 66.enne inoltre ha truffato il 68.enne, che ingenuamente gli ha dato in custodia il cane mentre si trovava all’estero. Una volta partito, il delinquente ha fatto credere all’uomo che l’animale era gravemente malato e che necessitava di un intervento chirurgico, per cui è riuscito a farsi dare dal 68.enne, a titolo di una cura inesistente, alcune migliaia di kune.
I due malviventi hanno truffato pure due sloveni. Presentandosi in qualità di dipendenti dell’Ufficio statale, hanno offerto il proprio aiuto in merito alla legalizzazione di uno stabile nella zona di Cavrano. Di conseguenza, da un 34.enne sloveno nei primi sei mesi del 2018 si sono fatti consegnare diverse migliaia di kune, dopo di che gli hanno inviato un decreto del tribunale falsificato relativo alla legalizzazione dell’impianto. Verso la fine dell’anno scorso, inoltre, i due hanno minacciato pure uno sloveno 58.enne, minacciandolo che se non avrebbe pagato alcune migliaia di kune gli avrebbero raso al suolo la casa che aveva costruito illegalmente, sempre nella zona di Cavrano. Per essere più convincenti, i malviventi hanno consegnato all’interessato pure il decreto, ovviamente fasullo, sulla rimozione del fabbricato.
Alla conclusione della indagini il 66.enne e il 22.enne sono stati associati alle carceri della Questura istriana, mentre alla donna è stata concessa la possibilità di difendersi a piede libero. Considerato il sospetto che i de abbiano truffato pure altre persone (cittadini croati e sloveni), queste sono invitate a contattare il Commissariato di Polizia polese, presentandosi di persona, telefonando al numero (052) 532 628, oppure tramite l/indirizzo di posta elettronica [email protected].

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