Prima il boato, poi l’incendio sviluppatosi a bordo del traghetto “Kornati” della Jadrolinija. Le fiamme, sviluppatesi nel locale macchine hanno causato ustionati e intossicazione da fumo ad alcuni membri dell’equipaggio, che hanno cercato riparo gettandosi in mare. Contemporaneamente, dalla falla creatasi in seguito a un’esplosione, si è verificato uno sversamento di sostanze oleose in mare. È questa la situazione simulata dalla Capitaneria di porto di Pola per un’importante esercitazione di intervento antincendio e antinquinamento in casi di emergenza tenutasi nella mattinata di venerdì, 22 novembre, nel porto del principale centro urbano dell’Istria. L’attività, coordinata dalla Capitaneria di porto, si è resa necessaria al fine di testare il livello di addestramento e di cooperazione tra le diverse componenti che operano durante le emergenze, l’efficacia delle procedure di intervento e le tempistiche di azione dei mezzi coinvolti.
La richiesta di soccorso del comandante della nave in difficoltà è stata ricevuta dalla sala operativa della Capitaneria di porto, che immediatamente ha provveduto ad attivare i mezzi di soccorso e a coordinare l’intervento, al fine di domare l’incendio a bordo, soccorrere i feriti e contenere lo sversamento oleoso in mare. Ricevuta la chiamata d’aiuto, la Capitaneria di porto ha subito inviato sul luogo dell’incidente due sue motovedette, con il compito di trarre in salvo le persone. La Capitaneria ha inoltre richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco e del Ministero degli Interni, che ha messo a disposizione dei soggetti coinvolti nelle operazioni un elicottero dell’Aeronautica militare. A bordo del velivolo si è imbarcata una squadra dei Vigili del fuoco, che giunta sul posto si è calata sull’imbarcazione con l’obiettivo di domare le fiamme. Tratti in salvo i feriti – accompagnato a riva, dove sono stati soccorsi da un’équipe medica del Pronto soccorso e della Croce Rossa – e domate le fiamme, sul luogo dell’incidente sono state inviate una motovedetta della Guardia costiere e un’imbarcazione speciale dell’impresa “Dezinsekcija”, che hanno provveduto a bonificare il tratto di mare interessato dallo sversamento oleoso. Nelle operazioni in mare sono stati coinvolti, accanto agli uomini della Comunità dei Vigili del fuoco dell’Istria, quelli della Capitaneria di porto e dell’Aeronautica militare croata, anche il Comando regionale Vigili del fuoco Friuli Venezia Giulia e il Comando dei Vigili del fuoco di Capodistria.
Non si è trattato, infatti, di una semplice esercitazione, ma l’atto finale del progetto NAMIRG – North Adriatic Maritime Incidente Response Group, un’iniziativa co-finanziata dalla Commissione europea e finalizzata alla creazione di un meccanismo congiunto di risposta in caso di incendio di una nave in mare, mediante la formazione di una squadra transfrontaliera dei Vigili del fuoco, e la messa in opera di un efficace sistema di coordinamento delle emergenze da parte dei tre Paesi (Croazia, Italia e Slovenia) che affacciano sul bacino adriatico settentrionale. Il progetto – promosso dalla Direzione Regionale dei Vigili del fuoco della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con i comandi dei Vigili del fuoco di Capodistria e della Regione istriana nasce dalla constatazione che gli incidenti a bordo di navi, a cui l’Adriatico non è affatto nuovo, possono avere esiti devastanti sulla vita degli equipaggi e dei passeggeri, con conseguenze drammatiche anche per l’ambiente. Per minimizzare e ridurre tale rischio è nato quindi NAMIRG e grazie ad esso, oggi, l’Alto Adriatico può contare su una squadra di uomini specificatamente formati, addestrati e ben equipaggiati per essere elitrasportati e fronteggiare gli incendio sulle navi in mare aperto, con una sostanziale riduzione dei tempi d’intervento e conseguente limitazioni dei danni a cose e persone. E proprio venerdì, la squadra transfrontaliera ha dato dimostrazione della propria abilità, portando a termine con successo un’esercitazione tutt’altro che semplice.
Roberti (FVG): L’importanza della CNI presente sul territorio
“La collaborazione tra Italia, Slovenia e Croazia, di cui oggi abbiamo visto i risultati evidenti sul fronte della sicurezza in mare, deve ampliarsi sempre di più su vari livelli, dal controllo dell’immigrazione sulla rotta balcanica a tutti gli aspetti di carattere economico, con una rete di imprese che deve vieppiù svilupparsi avendo al centro il Friuli Venezia Giulia”. Lo ha affermato l’assessore regionale a Sicurezza, Politiche dell’immigrazione, Corregionali all’estero e Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti che oggi ha assistito nel porto di Pola
all’esercitazione interforze Namirg.
“Un’esercitazione perfettamente riuscita frutto di due anni di lavoro che ha preso le mosse da un incidente in mare del passato – ha rilevato Roberti – e che ci fa capire quali risultati si possano cogliere quando collaborano tre Paesi così vicini legati anche da una comunità nazionale italiana fortemente attiva e presente nella Regione istriana e in Slovenia”.
Alle operazioni hanno assistito, tra gli altri, il ministro degli Affari interni croato, Davor Božinović, Asta Mackeviciute della Commissione europea, il segretario generale dell’Ince, Roberto Antonione, il commissario di Governo di Trieste, Valerio Valenti, il presidente facente funzione della Regione istriana, Fabrizio Radin, il sindaco di Pola, Boris Miletić, il direttore regionale del Friuli Venezia Giulia dei Vigili del fuoco, Eros Mannino, il capo dei Vigili del fuoco della Regione istriana, Dino Kozlevac e l’ammiraglio Luca Sancilio, direttore marittimo e comandante del Porto di Trieste.
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