Pola. Il cementificio inquina e la Città cerca rimedi

L’amministrazione municipale si rivolge alla Regione istriana affinché contribuisca alla soluzione del problema dell’inquinamento atmosferico

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Pola. Il cementificio inquina e la Città cerca rimedi
L’impianto in una nuvola di polvere- Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Pola chiede alla Regione di contribuire alla soluzione del problema dell’inquinamento atmosferico causato dal cementificio Calucem nella zona industriale del porto con ripercussioni sensibilmente percettibili nei rioni urbani di San Policarpo, Sisplaz, Stoia e Veruda. In una comunicazione ai media l’amministrazione municipale rende noto di avere chiesto alla Regione di partecipare alle spese della Valutazione di impatto sulla salute per le aree abitate limitrofe. La storia recente degli attriti tra la fabbrica e il vicinato è nota. In risposta all’acutizzarsi del controversia, il mese scorso il sindaco ha convocato al Municipio non solo i rappresentanti dei rioni colpiti e la direzione dell’impianto, ma anche biologi, ingegneri chimici ambientali e altri esperti del campo, senza escludere la stampa. Anche in quell’occasione si sono scontrate posizioni inconciliabili: i cittadini ad accusare sintomi di malessere individuale e collettivo e la fabbrica a promettere che in tempi ragionevoli avrebbe realizzato il potenziamento tecnologico dell’impianto e sostituito il carburante sporco col gas. Alla riunione sono intervenuti con toni concilianti anche i rappresentanti della Regione e dell’Istituto regionale di salute pubblica, e con meno spirito di sopportazione per esaurita pazienza i residenti dei Comitati di quartiere di Stoia e San Policarpo-Sisplaz, di Istria verde e l’esperta di valutazioni d’impatto ambientale delle industrie, Koviljka Aškić. Seduta stante il sindaco ha deciso che avrebbe richiesto dal ministero dell’Ambiente e della Transizione verde di modificare l’autorizzazione ambientale rilasciata al cementificio, ritenuta eccessivamente permissiva (perché tiene conto solo dei valori medi annui dei parametri inquinanti, ma non anche di quelli giornalieri). Il Ministero non ha ancora fornito risposte.

Frattanto, prossimamente l’Istituto regionale di salute pubblica della Regione di Spalato e della Dalmazia sta per intraprendere una seconda campagna di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico nei pressi della fabbrica. La prima, nell’autunno dello scorso anno, aveva individuato alcuni valori giornalieri sensibilmente sopra la soglia di guardia, dando ragione ai residenti che lamentano danni alla salute. In base alla Legge sulla protezione dell’atmosfera e il Regolamento sul monitoraggio della qualità dell’aria, nell’arco di dieci mesi dall’autunno del 2024 all’estate del 2025 saranno oggetto di misurazioni i seguenti parametri inquinanti: emissioni di polveri PM2,5 e PM10, la presenza di metalli presenti nelle polveri sottili PM10 (Pb, Cd, As i Ni), l’acido solforico (H2S) e il biossido di zolfo (SO2). Le misurazioni durano 14 giorni e vengono ripeture quattro volte l’anno, una volta per stagione meteorologica. Nel frattempo sono attesi nuovi incontri tra l’amministrazione municipale e la direzione del cementificio.

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