Pola. I colori dell’estate ai Mercati cittadini

Mai come in luglio e in agosto le bancarelle sono così generosamente tappezzate di ortaggi e frutta

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Pola. I colori dell’estate ai Mercati cittadini

Che cosa possono la luce e il calore del sole insieme con la mano paziente dell’uomo? Possono produrre ogni ben di Dio, come se non ci fosse mai stata la cacciata dall’Eden. E basta una visita al mercato della frutta e della verdura in piazza del Popolo per accertarsene ogni giorno da capo. Mai come in luglio e in agosto le bancarelle sono così generosamente tappezzate di ortaggi e della più squisita frutta di stagione. Vero è che quest’anno l’estate ci ha messo qualche settimana in più per esplodere, ma in compenso questa sì che è estate. I pomodori sono proprio quello che dice il loro nome: pomi d’oro, un’esplosione di gusto e di piacere per il palato più fine. Disgraziatamente, però, i prezzi sono più elevati di quelli che eravamo soliti dare per scontati. Ma il fenomeno è più globale che locale, anche se il calendario ha questo potere magico di far lievitare i prezzi giusto in corrispondenza della stagione turistica. Purtroppo ci si adegua, oppure si va in cerca di soluzioni meno costose nei grandi centri di distribuzione. Vediamo dunque l’offerta. E i prezzi.

Il pomodoro in bella vista

Raramente il pomodoro si trova sotto le 10 kune il chilogrammo, e anzi è più frequente doverlo pagare 12 che 8 kune. Stesso discorso per i peperoni, che seguono i prezzi del pomodoro come il cane segue il padrone: si va dalle 8 alle 12 kune per chilo di merce. Peggio ancora le melanzane, in vendita a 10, ma anche a 18 kune, i porri (18), le pannocchie (a 20, 25 e 30), fagioli e fagiolini da pulire (a 30), radicchio (40) e rucola (50). Insomma, ci vuole un capitale per imbandire la tavola d’estate. In compenso basta qualche banconota da dieci per fare il pieno di patate, cipolle, carote, cetrioli e zucchine. Diverso è il caso della frutta, che costa cara per tutta una serie di ragioni. Le ciliegie sono agli sgoccioli e si vendono a 36 kune il chilogrammo, ma sono in prevalenza duroni d’importazione e a questo punto sono anche più dolci del miele. Per lasciarle andare ci basta la consolazione dell’anguria, venduta a 5, 6 o 7 kune il chilogrammo secondo il peso del frutto (a fette e a quarti costa più cara). E sempre come consolazione per la fine della stagione delle ciliegie ci sono le pesche, le nettarine e le albicocche in vendita a 26, a 30 e a 40 kune, l’uva da tavola (moscato e cardinal) a 40, il melone a 8 kune, le pere e le prugne a 20, le mele a 14, e i fichi la bellezza di 80 e 100 il chilogrammo. Ma stiamo scherzando? Un chilo di fichi vale tanto? Saranno pochi, d’accordo, e sarà la legge della domanda e dell’offerta, ma qua ci pare che sia proprio il caso di dire che l’affare non vale un fico secco.

L’uva da tavola a 40 kune il chilogrammo

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