Pola. Giornata mondiale delle cure palliative

Campagna di sensibilizzazione al Mercato cittadino

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Pola. Giornata mondiale delle cure palliative
Informazioni preziose in merito alle cure palliative. Foto: GIULIANO LIBANORE

Anche al Mercato, sabato mattina, si è andati piuttosto di fretta. Acquisti e impegni domestici hanno spinto a mantenere quasi invariati i ritmi dei giorni feriali, dettati da orari di lavoro in una realtà quando il business, il guadagno, la tecnologia e l’efficienza sembrano dominare a danno dei valori che veramente contano. Gli stand allestiti in piazza Primo maggio hanno invece contrapposto dei punti di sosta e di riflessione, indicando quanto sia essenziale dedicare del tempo a un aspetto importante della vita umana, una volta arrivata al crepuscolo. Professionisti, medici e infermieri, collaboratori e volontari dell’assistenza palliativa sono scesi in campo invitando i cittadini a riconoscere l’importanza del prendersi cura delle persone più vulnerabili e di garantire loro l’inviolabile diritto a una dignitosa qualità della vita fino alla loro fine. Anche Pola si è così associata alle celebrazioni dedicate alla Giornata mondiale delle Case di cura e cure palliative, nata su iniziativa della Worldwide Hospice Palliative Care Alliance (WHPCA). Oltre a veder trasmesse informazioni preziose, c’è stata pure la distribuzione di depliant e materiale divulgativo proprio con l’intento di contrastare l’ancora poca consapevolezza e la comprensione di quel che significano le cure palliative, nonché il ruolo insostituibile delle Case di cura nel fornire assistenza ai pazienti che necessitano di supporto a lungo termine.
Calza bene, nel caso nostro, l’argomento della campagna di sensibilizzazione di quest’anno, “Dieci anni dalla Risoluzione: a che punto siamo?”, riferita al decimo anniversario dell’emanazione del documento sull’intensificazione delle cure palliative da parte dell’Organizzazione mondiale della salute.

Prevenzione è la parola d’ordine per la salute.
Foto: GIULIANO LIBANORE

A che punto siamo?
E “A che punto siamo?” è esattamente la domanda che si stanno ponendo Pola e l’Istria, ancora in attesa dell’apertura dell’hospice di via Santorio, edificio nuovo e vuoto da anni, con un’unica parentesi di usufrutto concesso per la sistemazione temporanea di altri servizi assistenziali della Casa degli anziani “Alfredo Stiglić”. Chi di dovere annuncia che la messa in funzione della struttura sia imminente e il fatto che questa prospettiva sia appena stata ventilata all’evento al Mercato cittadino, lascia ben sperare.
Nulla toglie, nel frattempo, gli alti meriti del settore palliativo istriano, che è comunque riuscito a generare una qualità aggiuntiva rispetto ad altre realtà regionali, mediante un approccio di assistenza diretta e distribuita sul territorio, che ottimizza la qualità di vita e attenua la sofferenza legata alla salute di diverse persone affette da malattie molto gravi e di coloro che le assistono. Chi si è degnato di sostare agli stand in piazza, ha potuto apprendere che in Istria sono attivi due team mobili per l’assistenza ai pazienti e alle loro famiglie, cui si aggiungono i letti e i servizi forniti dall’Ospedale, nonché i reparti di residenza sanitaria delle Case della salute. Qui pure l’invito della Lega tumori di Pola di aderire al Corso per assistenti palliativi volontari, le cui lezioni si terranno ogni mercoledì dal 23 ottobre al 13 novembre, dalle 17 alle 19 negli ambienti dell’associazione in via Nobile 1.

Il depliant della campagna istriana di sensibilizzazione.
Foto: GIULIANO LIBANORE

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