Pola come Madrid o Barcellona? Beh, non proprio, nessun paragone è realmente possibile a meno che non si voglia copiare un modello di gestione della sovrabbondanza di mezzi privati che in occidente non fa una grinza: il Park and Ride. Tra i consiglieri ansiosi di intraprendere la riforma sono numerosi soprattutto quelli della coalizione rosso-verde (“Možemo!” e SDP), ma anche gli indipendenti del sindaco Filip Zoričić e infatti non perdono l’occasione di esortare la municipalizzata ad accelerare il passo. Insomma tutto sta a indicare che entro l’alta stagione Pola dovrebbe disporre di una serie di servizi finalizzati a trattenere l’eccesso dei veicoli stranieri fuori dal centro storico. Ma neanche troppo fuori. Stando a Branislav Bojanić della società Pula Parking, il modello Park and Ride polese in via di implementazione avrà tre parcheggi di interscambio. Il primo è già esistente in zona Mandracchio e costeggia la ferrovia, ai piedi di Montegrande: è sterrato e idoneo per la sistemazione di 300 automobili. Anche il secondo è già in funzione, è sempre sterrato e si trova in prossimità dello stadio “Drosina”, in gergo lo chiamano “Campo Marzio 2”. Questo parcheggio potrà ricevere tra i 250 e i 300 veicoli a seconda delle loro dimensioni. L’ultimo parcheggio della rete verrà allestito in prossimità del Centro commerciale “Harvey Normann” su un’area inutilizzata di circa 10.000 quadrati. Potrà accogliere tra i 400 e i 500 mezzi. I tre parcheggi avranno ciascuno la propria fermata dell’autobus e da lì al centro il transito dei turisti proseguirà in navetta. Quelli in arrivo dal Mandracchio potranno scegliere di andare a piedi: la strada costiera che da Montegrande porta all’Arena di Pola potrebbe diventare un itinerario turistico a sé. Ma questo è già un altro paio di maniche. Stando a Bojanić, intanto, il centrocittà sarà sarà sgravato dal peso di almeno mille macchine ogni giorno.