Pola. Consiglio cittadino si chiude con… i prestiti

Quasi 12 milioni di mutuo dalla Zagrebačka banka quale ipoteca per il futuro: la circonvallazione nuova, lo stabilimento di Stoia recuperato e l’asilo di Valmade costruito

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Pola. Consiglio cittadino si chiude con… i prestiti
Una fase dei lavori di recupero dello stabilimento balneare di Stoia. Foto: DARIA DEGHENGHI

Pola sarà in rapporto di credito o piuttosto in debito con la Banca che ha sede nella capitale, Zagrebačka banka, nel corso dei prossimi 10 anni per una cifra di quasi 12 milioni di euro, ossia a voler essere precisi, 11 milioni e 949mila euro. La manovra compiuta ieri per alzata di mano praticamente all’unanimità dal Consiglio cittadino, più o meno al tramonto del presente mandato, costituisce senz’ombra di dubbio un’ipoteca per il futuro della Città, che terrà impegnata una buona parte delle risorse pubbliche a titolo di estinzione degli impegni finanziari appena assunti. Tre sono le strade spianate in direzione dei crediti da attivare a favore della realizzazione di altrettante grosse opere pubbliche: l’ampliamento della circonvallazione, il recupero dello stabilimento di Stoia e la costruzione dell’asilo a Valmade.

Le decisioni sono state prese una per una, in occasione della seconda puntata della 41.esima seduta consiliare, partendo dall’indebitamento a titolo di continuazione dei lavori di ampliamento di via delle brigate d’oltremare. Serviranno 5 milioni di euro, mentre la Città è riuscita ad assicurare meno di un quinto dell’indispensabile: 805mila euro. Il rimanente, vale a dire 4.195.000 euro, rappresenteranno la concessione bancaria da estinguere entro il prossimo decennio smaltendo un tasso d’interesse annuale fisso, computato nella misura del 2,31 per cento. La Città, (in)dipendentemente dai cambi di guardia che potrebbero generare le prossime amministrative, si impegna di portare a frutto l’investimento entro la fine di quest’anno, previo concorso d’appalto, che dovrebbe andare in porto nei prossimi 3 mesi.

Progetto pluriennale
L’obiettivo è noto: dare proseguimento al pluriennale progetto sistematico di trasformazione della circonvallazione in arteria allargata a quattro corsie, riprendendo i lavori dal punto esatto dove si erano fermati. Dall’incrocio a rotatoria con la strada di Medolino a quello con via Promontore, l’esisntente arteria verrà affiancata da un ulteriore chilometro e mezzo di doppia corsia per la cui realizzazione, stando all’assessore alle Finanze, all’economia e all’attuazione dei meccanismi ITU Aldo Rojnić, sarebbe stato pattuito un buon affare finanziario, vale a dire conveniente e sostenibile per il bilancio della Città. L’impresa infrastrutturale per quest’arteria nevralgica, con interventi annessi e connessi comprenderà la costruzione di percorsi pedonali e ciclistici, di fasce verdi, di sistemi di smaltimento delle acque meteoriche, d’irrigazione, d’illuminazione pubblica, interventi in via Promontore e la realizzazione del collegamento con Monte Magno. La prospettiva più importante sarà quella di veder smaltiti gli ingorghi estivi, perennemnte presenti nel tratto che si stringe ancora a budello, tra via Medolino e via Promontore.

Stoia, realizzazione meglio avviata
Una volta tanto, ha fatto strano effetto sentire che quanto a recupero dello Stabilimento balneare, la realizzazione risulta al momento la meglio avviata fra gli altri progetti da supportare con crediti pubblici. I trascorsi sarebbero (quasi) dimenticati in virtù dei già avviati lavori di ricostruzione, che condurranno ad esaurimento 5,5 milioni di euro entro la fine del 2026. Il prestito bancario che la Città ha ieri attinto è pari a 2,7 milioni di euro, da sommare al gruzzolo da 712mila euro già estratto dalla cassa municipale dallo scompartimento riservato all’edilizia, nonché agli oltre 2 milioni di finanziamenti a fondo perduto arrivati da meccanismo ITU. Il terzo accordo di indebitamento contrattuale pattuito con la Zagrebačka banca per la costruzione dell’asilo di Valmade è del valore di 5 milioni di euro (sempre stesse modalità di computo degli interessi annui del 2,31 p.c.). L’impresa di costruzione delle strutture d’accoglienza per 160 bambini in età prescolare e nido di Pola, nell’area del Comitato di quartiere di Bussoler, costerà in realtà 7,5 milioni di euro, di cui 600mila già messi in conto dal Municipio ed il sempre provvidenziale apporto a fondo perduto dei Meccanismi europei di recupero e resilienza equivalente a 1,9 milioni.
Ancora manovre finanziarie non solo per sé, ma anche per progetti allargati ad altri promotori istituzione e pubbliche imprese. Se la realizzazione di bilancio per il 2025 è stata un po’ riveduta e corretta, era per inserire l’indebitamento di 1,6 milioni di euro da parte della Vododov, cui la Città di Pola farà da garante per il progetto Pola Nord, come pure da firmataria per l’ottenimento (sempre Zagrebačka banka), di 6 milioni di copertura indispensabili alla costruzione del futuro Centro diurno di riabilitazione in quel di Siana.

Uno «tsunami creditizio»
Questa è la “sostanza” di quanto pattuito al tramonto di un mandato lasciando in eredità onori e oneri alla prossima legislatura cittadina. Tutti consenzienti, ma non senza dubbi in proposito. Riuscirà la Città a smaltire un cotale accumulo di debiti? È il quesito, qua e là, scappato dalle file dell’opposizione, anche senza generare eccessivo rumore, ma piuttosto un evidente rammarico perché questo “tsunami creditizio” che – parole di Valter Boljunčić (DDI) – ha investito Pola, prima di chiudere bottega, forse l’ultima riunione consiliare”, abbandonando tutto all’ultimo momento e, senza aver fatto tesoro della possibilità di attingere dai fondi pubblici di riserva (lasciati abbondantemente ancora in cassa dalla legislatura DDI), che come tali avrebbero permesso di contenere meglio i prestiti e meno pesante l’accumulo degli interessi. Sia come sia, anche il consigliere Ardemio Zimolo (DDI) ha salutato il fatto che “finalmente” si sia arrivati a queste realizzazioni pur avendo perso tempo per strada e pur avendo avuto progetti pronti e percorsi già spianati in precedenza. Oltre alla soddisfazione in sala, c’è chi ha detto “bene e bravi” ai servizi professionali dell’amministrazione cittadina, che comunque hanno portato a termine questo lavoro (parole di Igor Belas SDP e di Milan Rašula, indipendente), bravi per le modalità con cui sono stati pattuiti di crediti (Vito Paoletić, Lista indipendente FZ), bravi (vicesindaco in quota CNI, Bruno Cergnul incluso) per lo stabilimento di Stoia, mentre il sindaco Filip Zoričić cerca di rassicurare chi ha paura di certi rischi: se si allungheranno troppo i tempi di realizzazione con il progetto Pola Nord, si potrà sempre ripiegare sul Fondo di coesione 2029 e rafforzare ulteriormente il numero delle maestranze.

Delfin, una seduta a parte
L’illustre escluso dall’ordine del giorno, ieri è stato invece il punto che si voleva aggiungere all’ultima ora, inerente alla complessa questione dell’insenatura Delfin e del mancato business edile con possibili ripercussioni. Niente dibattiti parziali, se ne riparlerà ad una seduta tematica con alla mano una documentazione più completa.

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