Pola. Cinghiali e sciacalli, un bel problema

Intervista a Željko Zupčić, presidente della Società venatoria «Istra» fondata nel 1954, secondo il quale le normative di legge limitano un po’ troppo i cacciatori. Ad esempio all’anno possono venire abbattuti soltanto 12 maiali selvatici, tutti rigorosamente maschi

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Pola. Cinghiali e sciacalli, un bel problema

Si chiama “Istra” ed è stata fondata nel lontano 1954, grazie all’entusiasmo dei cacciatori locali, la società venatoria che copre l’area meridionale della penisola, esattamente quello dell’ex Comune di Pola. Per fare il punto sulle attività della stessa, abbiamo incontrato il suo presidente Željko Zupčić, che ha un’enorme esperienza in questo settore in quanto pratica la caccia da una quarantina d’anni.

 

Su che cosa si concentra maggiormente l’attività della società venatoria?

Innanzitutto sull’allevamento, sulla tutela, sulla salvaguardia della selvaggina e ovviamente sulla caccia per limitare o ridurre la moltiplicazione incontrollata delle singole specie. Per esempio quella dello sciacallo dorato, canis aureus, nonché dei cinghiali. Nel concreto, i nostri cacciatori coltivano grano, frumento, granoturco, trifoglio e altro per assicurare mangime agli animali. Nelle nostre riserve di caccia, e in Istria ce ne sono complessivamente 38, abbiamo 54 contenitori di cibo per gli animali selvatici, di tutti i tipi, a partire dagli uccelli – in Regione contiamo infatti 187 specie di volatili – sino al mangime per gli animali più grossi ovvero i cinghiali. Inoltre, contiamo su 6 pozze per abbeverare gli animali. Nella nostra riserva, chiamata “Pula I”, che oltre a Pola comprende il territorio di Canfanaro, Bagnole, Promontore, Medolino e Lisignano, abbiamo a disposizione 5.400 ettari di terreno. Al momento contiamo un’ottantina di cacciatori, di cui una donna di Lisignano. La loro età media è di circa 55 anni”.

Un falco imbalasmato. La specie è ora tutelata dalla legge

Il problema dell’urbanizzazione

L’interesse per la caccia nel Polese non sembra troppo elevato…

Il problema principale è rappresentato dall’urbanizzazione, che ha causato la scomparsa delle dimore naturali degli animali, che si sono trasferiti in altre zone. Di conseguenza l’interesse per la caccia è relativamente scarso, in special modo tra le persone più giovani. Per quanto riguarda il calendario venatorio lo stesso è ben definito per ogni specie. Tanto per fare un esempio è consentito cacciare i cinghiali durante tutto l’anno, a differenza degli altri animali selvatici. Stando alle normative di legge comunque ne possono essere uccisi ‘solamente’ 12, rigorosamente maschi. È un numero minimo visto che si moltiplicano in modo incontrollato.

Ecco, veniamo al problema dei cinghiali che specialmente d’estate arrivano in branchi anche nelle aree dei supermercati e ipermercati. Come risolvere la questione?

Nella nostra zona ne contiamo circa un centinaio, anche se è difficile stabilire un numero esatto in quanto migrano. In estate ci sono stati diversi casi nei quali sono stati individuati in città, ma ciò vuol dire poco sul loro numero effettivo. Sono sempre presenti, e semplicemente in questo periodo ci sono molte più persone che hanno modo di fotografarli o riprenderli. A ogni modo, considerata l’espansione della specie, il Ministero sembra intenzionato ad aumentare il numero dei cinghiali che possono venire abbattuti. Un passo doveroso, perché se al giorno d’oggi ‘pascolano’ in zona Pragrande, tra due anni li troveremo ai Giardini. Sia la Città di Pola che il Comune di Medolino stanno realizzando un Programma per la tutela della selvaggina, promosso dalle autonomie locali. Grazie a questo progetto si dovrebbero organizzare, a partire dall’anno prossimo, delle battute svolte congiuntamente alla Polizia, agli addetti alla sicurezza e ai medici veterinari. Va detto, senz’altro, che è proibito sparare a un animale a 300 metri della zona urbana a Pola, e a 100 in quella di Medolino. Le nuove normative ovviamente saranno in sintonia con le misure intraprese dal Ministero per la tutela dell’Ambiente e dell’energetica relative alla legge sulla caccia.”

I branchi di cinghiali sono stati avvistati anche nelle vicinanze dei supermercati

Gli sciacalli dorati

Veniamo ora al problema causato dagli sciacalli dorati…

Si tratta di un problema ancora più grosso di quello rappresentato dai cinghiali. Quest’ultimi si nutrono nei campi agricoli, mentre lo sciacallo – un incrocio tra la volpe e il lupo -, è un onnivoro, mangia di tutto. Dunque, influisce enormemente sulla fauna, in quanto preferisce mangiare i piccoli maiali selvatici e i giovani cerbiatti. Tanto che negli ultimi anni è stata dimezzata la popolazione dei cerbiatti. In parole povere, si tratta di una bestia feroce e molto intelligente. Dalla Dalmazia la specie si è estesa per lo più nella Bassa Istria (anche se è presente addirittura in Slavonia). Il primo esemplare in penisola è stato abbattuto ben 40 anni fa, poi sono scomparsi per rispuntare nel 2005. Purtroppo, questa specie si moltiplica molto rapidamente, tanto che in una cucciolata ci possono essere dai 5 agli 8 esemplari. Considerata l’intelligenza dello sciacallo dorato, è molto difficile individuarlo ed eliminarlo. Ed è qui che entrano in scena i cani da caccia che hanno un valore inestimabile, specialmente durante gli agguati. Il loro impiego comunque è limitato: dal primo aprile al primo agosto non possono partecipare alle battute di caccia. Si tratta di una cosa assurda in quanto i cani proprietà dei raccoglitori degli asparagi possono essere lasciati in natura e fanno dei danni enormi. In particolare cacciano gli uccelli che in quel periodo hanno le nidiate.

Il primo sciacallo abattuto in Istria, imbalsamato dal cacciatore Stanko Pintur

Esaurito il tema dei cinghiali e degli sciacalli dorati, quali altri specie troviamo in zona e che possono essere pericolose?

Nella riserva di caccia locale il numero dei gatti selvatici è minimo, per cui non rappresentano un pericolo per gli altri animali. Inoltre la specie è tutelata dalla legge sulla caccia. Tra gli altri animali invasivi e/o dannosi, da noi fortunatamente i lupi non hanno trovato dimora.

Selvaggina e incidenti stradali

Molto spesso la selvaggina assurge agli onori della cronaca per gli incidenti stradali in cui viene coinvolta…

In un anno in quest’area vengono investiti tra i 30 e i 50 animali selvatici, per lo più cinghiali e cerbiatti, che si trovano presso i centri urbani: in via Promontore, Medolino, sulla tangenziale polese… In tali circostanze il nostro obbligo è quello di prendere parte al sopralluogo, che viene espletato insieme agli agenti della Polstrada. È molto importante infatti appurare se a causare il travolgimento sia stato l’automobilista a causa della velocità eccessiva, oppure per un’improvvisa uscita in strada dell’animale. Solitamente le carcasse finiscono nell’inceneritore, visto che la carne degli animali non è più commestibile”.

Per finire, quanto costano gli arnesi del mestiere?

È come possedere un’automobile. I fucili da caccia, quelli a canne mozze per i volatili e a canna lunga usati nelle retate per gli animali più grandi, possono costare anche più di 2mila euro. In Regione abbiamo diversi negozi specializzati che offrono l’attrezzatura completa. Il suo valore arriva anche a 6mila euro. Per concludere, devo dire che essere a capo di questa società venatoria non è semplice, bensì è un compito molto impegnativo. Tanto che quotidianamente ricevo oltre una trentina di chiamate per risolvere vari tipi di problema.Essendo in pensione però, ora posso dedicarmi con tutta tranquillità a questa passione, che nella maggior parte dei casi viene tramandata di generazione in generazione.

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