Pola. Alla ricerca dei segreti del torrione quadrangolare

Esperti museali vigilano sulla ricostruzione del servizio igienico-sanitario pubblico ai Giardini

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Pola. Alla ricerca dei segreti del torrione quadrangolare

La ricostruzione di un servizio igienico-sanitario pubblico non fa notizia. Ma, quando gli interventi edili e artigianali devono venire eseguiti all’interno di una torre quadrangolare di memoria antico-medievale, il discorso cambia eccome. C’è di nuovo lavoro per gli studiosi del Museo archeologico istriano di Pola. Dopo che la Città ha commissionato la ristrutturazione dei servizi ubicati ai Giardini, è arrivata la licenza a procedere dell’Ufficio ministeriale per la Sovrintendenza ai beni storico-monumentali con la dovuta condizionale: non si tocca nulla senza previ controlli da parte dei professionisti della ricerca archeologica. Non solo, ma l’occasione si presenta ottima per intraprendere una piccola, capillare ricerca all’interno di questa struttura che è parte integrante della storica cinta muraria di Pola. Gli impianti sanitari interni, le pareti divisorie e le parti in ceramica sono stati completamente smantellati perché ormai vecchi, indecenti ed inutilizzabili. Bell’e spogliato dagli interventi dell’era moderna, ora il torrione lascia entrare gli archeologi che setacceranno l’interno, scavando fino alla roccia viva. L’oggetto circondato d’attenzioni è un’architettura che fa parte della zona storico-culturale sotto tutela nel suo insieme e come tale inserita nel Registro nazionale dei beni culturali. Che cosa ci si può aspettare?
“Esiste la possibilità di individuare reperti sotto la superficie – spiega il direttore del Museo archeologico, Darko Komšo – però anche incastonati nelle mura. I resti della cinta muraria che racchiudeva completamente Pola, in epoca romana e anche medievale sono visibili oggi unicamente nei tratti che vanno da Port’Aurea ai Giardini e quindi, dopo l’interruzione, dai Giardini a Porta Gemina. Solitamente, la costruzione di questa cinta veniva eseguita mediante blocchi di pietra, materiale da risulta e riempitivo. Anche non trovando nulla, per la scienza archeologica è un bene poter attingere informazioni aggiuntive in merito all’architettura della città, alle tecniche di costruzione e alle fasi di realizzazione della cinta di Pola, che presenta la basi eseguite dai romani su cui poggiano gli strati architettonici aggiunti nel Medioevo, nonché diversi torrioni che nei secoli assumevano forme diverse, rotonde e quadrangolari. Non è da escludere il ritrovamento di tracce di una costruzione fortificata anteriore a quelle visibili, nel sottosuolo da scavare”. La risposta potrebbe arrivare entro una decina di giorni.

Le strutture architettoniche ora oggetto di studio

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