Pola. Aiuti de minimis per arti e mestieri a rischio

La Città spera di far rivivere le vie del centro storico che si stanno spopolando sempre di più

0
Pola. Aiuti de minimis per arti e mestieri a rischio
Via Sergia in una delle sue peggiori edizioni di sempre. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

In arrivo aiuti in regime “de minimis” alle aziende per rigenerare il centro storico in condizioni di degrado da diversi anni ma soprattutto dagli anni della pandemia e del lockdown. Gli aiuti “de minimis” sono un’eccezione alla regola generale sul funzionamento dell’Unione europea che non concede aiuti di stato alle imprese. Fanno eccezione gli importi limitati che non sono considerati essere una minaccia alla concorrenza. Pola si è data un Piano di sviluppo della Città per il decennio 2020-2030 che prevede appunto una serie di contributi pubblici alle attività a rischio di estinzione che non vanno a ledere la direttiva UE 2023/2831 del 2023 sull’attuazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in applicazione da quest’anno fino alla fine del 2030 che fissa il tetto massimo dei contributi alle aziende pro capite per triennio per Stato membro. Pola va tranquilla in tal senso per gli assegni che ha deciso di staccare ai gestori dei locali commerciali nelle vie del centro storico ormai disabitate fuori stagione (via Kandler, via Sergia e tutte le viuzze e i clivi perpendicolari) sono effettivamente importi minimi nel senso proprio del termine. Per esempio, i liberi artisti come pittori, scultori, grafici ecc. potranno contare su un contributo annuo di 2.000 euro, gli esercenti di mestieri e figure professionali che stanno scomparendo come calzolai e pellettieri, fotografi, orologiai, fioristi, intagliatori, timbrai, negozi di duplicazione chiavi ecc. avranno un contributo annuo pari a 3.000 euro, sarte e negozi di lavasecco potranno contare su un una tantum di 2.000 euro. Una categoria a parte sono gli artigiani del hand made o lavoro eseguito esclusivamente a mano, per esempio chi crea souvenir in ceramica, legno e pietra, oppure gli erboristi che creano cosmetici di origine naturale, ma anche chi crea e restaura vestiario e accessori in tessuto e in pelle purché realizzati a mano con apporto minimo di meccanizzazione potranno richiedere e avranno un aiuto pari a 3.000 euro l’anno. Artigiani esordienti possono avere fino a 5.000 euro, mentre importi minori (mille euro) sono riservati alle aziende in locazione nei locali commerciali della Città di Pola che abbiano esercitato la professione e tenuto il locale aperto per almeno undici mesi l’anno a patto che abbiano sede a Pola e soddisfino determinati requisiti pertinenti al numero dei dipendenti, allo stato patrimoniale e all’assenza di pendenze tributarie nei confronti dell’ente locale.

L’esercizio di un calzolaio in pieno centro città.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display