Pola. A riverniciare l’aula ci pensano gli alunni

Lodevole iniziativa degli allievi dell’ottava classe della Scuola elementare italiana Giuseppina Martinuzzi

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Pola. A riverniciare l’aula ci pensano gli alunni
Una squadra di bravissimi pittori-arredatori. Foto: SEI GIUSEPPINA MARTINUZZI

Atti vandalici compiuti in branco ci mostrano giovani disorientati. Imbrattano i muri della scuola: denunciati due minori. Dai graffiti alle baby gang: nascono le “superfamiglie” di vandali. Giungono in massa al centro commerciale, accordandosi tramite i social, scatenano l’inferno per qualche minuto, si filmano e poi fuggono: è soltanto un saggio di quanto sta capitando oggi, nell’Europa civile, leggibile dai titoli e dalla cronaca nera riportata nei vari quotidiani e portali. È la cronaca di un disagio e di devianza quotidiana, che si esprime in varie forme, inclusa quella del danneggiare e demolire tutto ciò che può associare all’autorità e alle “imposizioni” derivanti da ciò che viene proposto in maniera istituzionalizzata, ma che in realtà è un prezioso, comune bene sociale. Le nuove generazioni sono a rischio, e di questo all’elementare italiana Giuseppina Martinuzzi” di Pola si è ben coscienti, al punto da “infilare” dentro ai contenuti didattico-pedagogici dei suggerimenti utili a comprendere il valore dell’edificio scolastico, della palestra, del suo circondario, da quest’anno arricchito da un vero campo da gioco multifunzionale con attrezzature ludiche che possono essere solo da esempio per altre scuole. Un bell’ambiente giocoso, ginnico e piacevole per fare merenda divertendosi tra un’ora scolastica e l’altra che piace. E i nostri allievi l’hanno capito al punto da notare, che si può anche fare e dare di più.
Ieri mattina gli alunni dell’ottava si sono accomodati ai banchi di scuola in un ambiente che odora di fresca vernice. Tuttavia non è stato l’imbianchino a colorare di bella sfumatura avorio le pareti dell’aula. Sono stati i ragazzi, mostrandosi abili e creativi senza necessità di darsi a certa infima arte del graffito. “Hanno fatto tutto da soli – ha sottolineato con compiacimento il direttore della scuola, Luka Brussich – e l’idea era tutta loro, balenata l’altra settimana in occasione della Giornata del volontariato. Oltre che verniciare a nuovo hanno messo in atto una pulizia generale, ricollocato ogni cosa al suo posto, risistemato gli arredi, fatto l’inventario e infine lavato la pavimentazione. Sono diventati l’orgoglio di noi insegnanti e dei loro genitori, perché hanno dimostrato un senso d’appartenenza e di rispetto verso la propria scuola”.
I nomi dei “pittori” della classe: Rossana Delcaro, Nina Baričević, Marina Kuzmanović, Lorenzo Selovin, Sven Kovač, Antonio Grbin, Petra Ostović, Anamaria Modrušan, Erik Karlić, Gabriel Laikauf e Karlo Šain. E l’elogio, in realtà va esteso a tutta la scolaresca. “Posso assicurare che negli ultimi anni non è stato mai compiuto alcun danno dentro all’edificio”: parola del dirigente scolastico, che attesta quanto gli atti vandalici di cui era stato vittima pluriennale il circondario delle istituzioni formative italiane non sono certo stati compiuti dalle scolaresche. A comprova di un tanto giunge il dato di fatto che da quando si è provveduto a chiudere l’area appartenente agli edifici non si è più verificato manco un graffio al bell’inventario scolastico artificiale e naturale.

Lavoro socialmente utile in atto.
Foto: SEI GIUSEPPINA MARTINUZZI

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