Piazza Dante e il parcheggio della discordia

Sorto su iniziativa privata, viene contrastato per i danni che i lavori hanno provocato sugli edifici vicini

0
Piazza Dante e il parcheggio della discordia
Un posteggio più vasto della piazza. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Prima la demolizione del vecchio e fatiscente edificio che era stato occupato dalla Tehnomont, poi la rimozione di una montagna di terriccio e di detriti insignificanti, quindi l’intervento degli archeologi del team “In Situ” di Rovigno che ha estratto dall’oblio ulteriori testimonianze del passato di Pola e, alla fine, la “miracolosa” apparizione di un ulteriore parcheggio privato. È sorto in Piazza Dante. Ed è l’ennesimo che si aggiunge ad altri per così dire “provvisori”, già generati su iniziativa non pubblica, in centro città e pure in zona Arena, da parte di investitori che avevano annunciato la concretizzazione di progetti edili mai, o non ancora, andati in porto. Da queste parti le indagini preliminari avevano portato alla luce un po’ di tutto: grossi blocchi di pietra di pavimentazioni che si intersecano, frammenti importanti di sarcofagi, colonne e soglie (ri)utilizzati attraverso i secoli come spolia, materiale da costruzione o da risulta, sassi assieme alla melma e alle acque del sottosuolo poco distante dall’area portuale. Era stata battaglia continua con le paludi, senza però scoraggiare l’indagine archeologica, che nella primavera 2022 aveva fatto rumore come se si fossero scoperti cento metri quadrati di piscina pubblica; una “vasca” ricoperta a scacchiera, con un mosaico monocromo di romana fattura rinvenuto in buono stato di conservazione. La campagna dello scorso autunno aveva mostrato ai posteri la pavimentazione di una strada di notevole qualità, forse romana o tardoantica, che s’intersecava con altri percorsi e situazioni difficilmente interpretabili, altre spolia, pezzi di macine, sarcofagi, soglie d’ingresso, cornicioni, colonne, persino un pozzo e quant’altro non ubicato in situ. Ora, una volta assolti i dovuti interventi conservativi, è stato tutto ricoperto, anche con uno strato finale di bitume. Adesso, da queste parti c’è chi solleva un altro tipo di polverone, facendo fioccare lamentele e mozioni in direzione del Municipio. Gli inquilini di un vecchio e malconcio condominio (al civico 5 della piazza), lamentano che i lavori di costruzione del parcheggio (più grande ancora della pubblica piazza Dante) abbiano generato crepe e compromesso lo stato di conservazione dell’edificio adiacente, tra l’altro a rischio di penetrazione dell’umidità. Dicono che nei punti di congiunzione tra la facciata e la superficie del posteggio, sono caduti interi pezzi d’intonaco e pietre. La Città avrebbe invitato i cittadini che protestano a rivolgersi all’amministratore di condominio (Eki Inženjering) e c’è chi ha ventilato la convocazione di un incontro con il sindaco. Tutto da vedere.

Asfalto… privato.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display