Pescheria: prezzi per tutte le tasche

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Pescheria: prezzi per tutte le tasche

Una folla incredibile entra ed esce dalla pescheria cittadina di piazza del Popolo e si fa strada anche a suon di spintoni e gomitate: tale è la situazione di una città di mare come Pola, che nella stagione di punta si gonfia di turisti fino all’inverosimile. E se i turisti sono decine di migliaia (chi vuole contarli si armi di pazienza), non è men vero che in proporzione aumenta anche il numero dei clienti nei negozi, nei centri commerciali e, chiaramente, anche ai mercati. Difficile farsi strada tra le tre file di banchi parallele e le due perpendicolari che formano il piccolo reticolato del commercio ittico polese in centro città: c’è chi vuole soltanto pesce bianco pregiato, chi quello azzurro minuto, chi crostacei e chi solo molluschi bivalvi. C’è chi ama le grigliate, chi il brodetto, chi il filetto di pesce buono al forno e chi, infine, non chiede altro che una buona spaghettata alla vongole o (alternativa più conveniente) alle ottime cozze nostrane.

Siamo a fine luglio e la pescheria di Pola parla già quasi esclusivamente italiano (ma chi vende mastica anche un po’ di tedesco alla buona).
La massiccia presenza di turisti con il portafogli bello spesso e, in aggiunta, carte di credito e di debito sempre pronte per l’acquisto non pianificato, ha naturalmente ampliato l’offerta del pesce pregiato e gonfiato i prezzi. Ecco che cosa si compra e si mangia in questi giorni di mezza estate in cui l’afa opprimente si alterna a temporali e piovaschi alla velocità della luce: sogliole nostrane a 160 kune il chilogrammo, branzini e orate da 80 a 150 kune a seconda delle dimensioni, il pesce San Pietro di primissima qualità a 200 kune, polpi a 60, calamari a 80, piovra a 100, gamberi a 120 e 140, pesce rombo e rana pescatrice a 140, vongole, mussoli e dondoli dalle 100 alle 150 kune al chilogrammo, dentici a 240 kune (ebbene sì, ma si tratta pur sempre di magnifici dentici, di quelli che finiscono nei migliori ristoranti della periferia di Pola), proprio come i riboni, che il dizionario chiama pagelli, mentre i pescatori istriani e giuliani li vogliono appunto “riboni”, di quelli, soprattutto, di prima qualità e della migliore taglia che vengono offerti all’eccezionale costo di 240 kune al chilogrammo.
Prezzi spropositati per i locali, prezzi decisamente europei, che tuttavia il turista in cerca di sensazioni indimenticabili accetterà volentieri di pagare, sia in pescheria che al ristorante. Per noialtri andranno bene anche sardelle, scombri e cozze, tutta salute e convenienza, a costi che comunque non superano le 40 kune al chilo di pesce fresco.

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