Per le vie della città: abbai e dintorni

Sempre più turisti viaggiano con cani appresso, che ormai si sono guadagnati lo status di villeggianti

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Per le vie della città: abbai e dintorni

Sfilata di cani-turisti in città, Anno… Covidi 2021. Un confronto anche solo superficiale con gli Ottanta e Novanta del secolo scorso è più che sufficiente per notare come sia cambiata la famiglia europea (e la vacanza europea) in pochi decenni. Mamma e papà si portano dietro chi un bimbo e chi due (1.2 per amor di statistica) oppure un cane o due. Ovviamente per amore di ospitalità (e di commercio), Pola è dog friendly. Fido ha pari dignità di cliente in quanto membro della famiglia. E così entra anche in panetteria, in pasticceria, in gelateria, si fa strada nei negozi di calzature e passeggia per i centri commerciali. Nessuna barriera per l’amico quattro zampe: i campeggi sono pieni di cani, gli appartamenti ugualmente, gli alberghi chi sì e chi no, mentre le ville con piscina di lusso seguono politiche anche diametralmente opposte: c’è quella che ammette il soggiorno delle famiglie col cane al seguito e quella che lo vieta tassativamente.

Un cane “fantasia” fa shopping

Tutto dipende da quanto “lusso” vendono e mantengono. È chiaro che ci sarà sempre l’ospite schizzinoso che vede nel pelo superstite la prova definitiva di una cattiva conduzione dell’attività. Per lo stesso motivo, ci saranno sempre i padroni di casa che preferiscono non rischiare. Poco male: i turisti che si fanno accompagnare dai propri beniamini hanno comunque un’ottima scelta tra le sistemazioni pet friendly.

Anche Fido ha il suo posto al bar

Dignità canina elevata a dignità umana

Ma non basta. Per fare in modo che Fido si trovi bene in città nel suo ruolo di turista accreditato, bisogna che la classe dei commercianti sia ugualmente amichevole col migliore amico dell’uomo. Per arrivare alla democrazia liberale canina, oggi in vigore, la strada non è stata breve né facile da percorrere. Per anni i ristoratori e i commercianti hanno fatto il broncio e non si sono degnati di ricevere nei propri ambienti l’amico peloso. Poi, qualcosa è cambiato. La pressione dei turisti, l’insistenza, le preghiere, la cortesia. Gli animalisti, le campagne contro l’abbandono dei cani, le nuove leggi sul benessere degli animali, la pubblicità progresso. Una rivoluzione copernicana. Così, un poco alla volta, da “persona non grata”, Fido è diventato il cliente modello.

Un beagle turista (ma non sembra convinto)

Ora ogni negozio esibisce una ciotola dell’acqua all’entrata, ogni ristorante serve l’amico accanto al tavolo dei padroni e i gelatai hanno fatto in fretta a inventarsi il gelato per i cani. Il resto è storia. Un negozio di abbigliamento di marca italiana vende “clothes for dogs” e “clothes for humas”, a pari merito. La dignità canina elevata a dignità umana. Così siamo diventati pari. Non a caso, nelle vetrine, tra i manichini donna, uomo e bambino, sono comparsi anche i manichini-cane. Questa è la novità assoluta. Dopo aver calcato le scene dell’alta moda e conquistato le passerelle, ora il modello del cane vestito da marinaio occupa un posto di primo piano in una vetrina di via Sergia. Certo che il cane ne ha fatta di strada dal primo lupo addomesticato per necessità (di confidenza e di affetto, più che di convenienza interspecifica). Ci saranno voluti diecimila anni, d’accordo, ma oggi il cane è un turista a tutti gli effetti, proprio come il padrone che se lo porta dietro al guinzaglio. Il guinzaglio, quest’ultimo segno di supremazia umana sulla specie canina.

La foto ricordo al Foro è un must

Fido servito di pizza, gelato e acqua

Ma lasciamo correre i rapporti di dominio e godiamoci piuttosto questa singolare passerella di cani in centro città. Presenti, intanto, tutte le razze che vanno per la maggiore: maltesi, bulldog di tutte le taglie, boxer, beagle, terrier di ogni genere e stazza, barboncini, pechinesi, mastini, volpini, levrieri, insomma, non ve n’è uno che manchi, tranne forse le specie ritenute più pericolose o comunque poco adatte alla vita di società, al passeggio tra la folla. E non manca nemmeno tutta quella sfilza di incroci, di ibridi, di meticci sia tra razze pure che tra altri meticci.

”Fa caldo, non ce la faccio più”

La “tavolozza” che emerge dal gioco genetico è estremamente variopinta e così ci si ritrova nell’obiettivo un pelo fulgido da Lassie con due occhi trasparenti come l’acqua sorgiva dell’husky. E tutta questa parata canina segue gli itinerari turistici più battuti di Pola: la visita all’Arena, lo spuntino in via Kandler, il selfie davanti al Tempio d’Augusto, lo shopping in via Sergia, la pizza in piazza Dante Alighieri, il gelato ai Giardini, il riposino nel parco con fontana. A proposito di fontane. C’è quest’abitudine di concedere un tuffo al cane sfinito dal caldo. Ma è una pessima abitudine. La vasca, le pompe e l’acqua sono trattate regolarmente con acido cloridrico tutt’altro che amico della pelle e quindi in nessun caso amico dei cani. In città i nostri amici soffrono il caldo e la disidratazione, ma le fontane, per quanto invitanti, vanno evitate. Portiamoli piuttosto in spiaggia. Ovviamente quella canina.

Anche i manichini sono diventati… cani

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