Per duto Galiʃan. Vedere un paese e la sua gente

Prosegue il progetto di creazione di un archivio fotografico digitale riguardante il territorio. Nella sede del locale sodalizio una bella e tenera mostra di scatti lontani

0
Per duto Galiʃan. Vedere un paese e la sua gente
L’inaugurazione della mostra. Foto: CARLA ROTTA

Un “Come eravamo” squisito, elegante e salvifico. Squisito ed elegante per la cura estetica dell’allestimento, salvifico perché recupera porzioni di storia che altrimenti dal cassetto passerebbero velocemente al dimenticatoio. La mostra fotografica “Per duto Galiʃan, un paeʃ e la so ʃento”, iaugurata l’altra sera negli ambienti della Comunità degli Italiani “Armando Capolicchio” è un gioiellino da visionare. Non solamente per i gallesanesi, che si ritroveranno o riconosceranno qualche concittadino negli scatti: sono foto condivise perché nell’abbigliamento, nelle acconciature, nei lavori dei campi, rappresentano un pezzo di terra più ampio del paese.
Per la cronaca, l’esposizione è un bis: la prima edizione è datata agosto 2022 e, nell’ambito del progetto di creazione di un archivio fotografico digitale riguardante il gallesanese, ora si è all’atto secondo. “L’idea del progetto – ha detto Debora Moscarda nel suo intervento introduttivo – è nata dalla consapevolezza della ricchezza storico culturale e sociale che le fotografie di famiglia racchiudono in sé e dal desiderio di immortalare tale bagaglio culturale”. Il gruppo di lavoro di questa edizione del progetto ha raccolto e catalogato414 foto. Ogni foto, infatti, è stata scannerizzata e catalogate con codice e didascalia. se ne sono fatti carico Violana Valente, Pietro Demori e Ilenia Matticchio. Hanno aperto cassetti e cuore per questa operazione, 24 famiglie residenti. Per l’allestimento sono state stampate 72 foto.
“Questo son mi… questa se la nona dela Maria… ara qua: ierino… quasi no te conosevo…” Tra i pannelli della mostra è stato uno scoprire e riscoprire situazioni, persone, parentele. Noi ci siamo limitati al lato forse più frivolo: gli abiti, le scarpe dell’epoca, le acconciature, i volti-gli sguardi-i sorrisi, le pose, le inquadrature. Come non sorridere al tipo ben pettinato seduto su una Vespa come se si trattasse di una potente moto da corsa?!
“Questo son mi de picio”, ci dice un signore, spiegando che la sorella, quand’era piccolo, gli attaccava le orecchie alla nuca perché erano un po’ troppo, come dire? al vento.
Eppoi un signore sembra pensare lontano, guardando con nostalgia la foto che lo ritrae in divisa su una moto militare. “Gavevo 16 anni”, dice con un pizzico di nostalgia.
Eppoi c’è la squadra di calcio, scatti di cresime e comunioni, gente in abiti di lavoro e in vestiti “delle feste”, le nonne di una volta, con le gonne lunghe e il grembiule nero con tasche che, ne siamo certi, per povere che fossero, qualcosa per i nipoti la contenevano sempre.
Dai, passate per Gallesano per vedere la mostra. Magari dall’8 al 15 agosto, perché la settimana prossima si chiude per preparare un altro appuntamento importante: la degustazione dei piatti tipici. Per gli orari consultate la pagina Fb del sodalizio o affidatevi agli avvisi in bacheca.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display