Paolo Trani: «Orgoglioso e fiducioso»

Il connazionale rovignese è uno dei 9 studenti premiati dal rettore dell’Università polese «Juraj Dobrila»

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Paolo Trani: «Orgoglioso e fiducioso»

Tra gli studenti premiati dal rettore dell’Università degli studi “Juraj Dobrila” di Pola quest’anno c’è anche un connazionale: il rovignese Paolo Trani, studente del terzo anno di lingua e letteratura italiana iscritto alla Facoltà di lettere e filosofia di Pola. Il suo successo un po’ ci riguarda perché siamo colleghi: Trani è collaboratore del nostro quotidiano. Quindi: studente modello, apprendista giornalista e cos’altro ancora? Glielo chiediamo in velocità, tra un impegno e l’altro (ne ha parecchi, evidentemente), dopo la cerimonia della premiazione all’Università. Come ci si sente dunque a essere il “migliore della classe”, vuoi per i voti impeccabili, vuoi per l’ottima collezione di crediti, vuoi per tutto l’impegno che, alla lunga, non passa mai inosservato? Paolo risponde con soddisfazione e modestia: “Ci si sente ottimamente, orgogliosi e fiduciosi di poter proseguire con la stessa convinzione di prima, anche dopo la laurea triennale, perché poi mancano altri due anni di studi e la laurea magistrale… Però non c’è tempo per dormire sugli allori.

 

”La tesi e gli impegni al giornale si portano via parecchio del mio tempo libero e ora che mi sono preso anche il premio del rettore, le proposte di collaborazione continuano a piovere: mi hanno appena chiesto di collaborare anche con la televisione locale di Pola, per il programma italiano” ci dice entusiasta il nostro collega. E aggiunge: “Studiare e lavorare insieme è possibile, ma non senza sacrifici: il lavoro alla tesi esige il suo tempo”. Piuttosto, qual è il campo d’interesse del miglior studente della Facoltà di lettere di Pola? Udite udite: “La semantica dell’eufemismo e dell’interdizione linguistica nella lingua italiana”. Suona bene, eh? Suona benissimo, ma andiamoci piano perché qua la materia specifica del nostro ricercatore-giornalista è in realtà la bestemmia, insomma, la parolaccia, l’imprecazione esplicita o implicita, in tutte le salse. Per la laurea del triennio si occuperà esclusivamente dell’italiano standard, mentre per quella magistrale intende ampliare l’argomento anche all’istrioto della sua località natale, Rovigno. Insomma, un progetto a lunga scadenza, che la relatrice Sandra Tamaro vede di buon occhio e segue volentieri.

Paolo Trani con il premio

Ma i piani e le speranze per il futuro sono anche più chiari. Visto che la pagella non fa una grinza (la media dei voti di Trani e un’incredibile 5.0 che si vede raramente anche al liceo) e visto che buon sangue non mente (sono insegnanti, o lo sono stati, sia la madre, che il padre, che il fratello), Paolo Trani vorrebbe poter continuare immediatamente gli studi con un dottorato di ricerca in linguistica all’Università di Zagabria e poi insegnare all’Università a sua volta. Caspita. Queste sì che sono idee chiare. Non ci resta che augurargli che si esaudiscano tutti i suoi desideri, anche quelli che ancora non confessa. Per la cronaca, gli altri studenti dell’Ateneo di Pola premiati dal rettore per l’anno 2019/2020 sono Valentino Balent (Economia e Turismo), Lucija Babić (Informatica), Lucia Nikolić (Scienze naturali), Hermina Maras Benassi (Studi interdisciplinari, italiani e culturologici), Ines Pruginić (Scienze della formazione), Ivana Čubela (Medicina), Ana Bučko (Accademia di musica e infine Matea Kurilić (Ingegneria).

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