Ospedale di Pola: un successo colossale

L’Istria ha ottenuto e festeggiato, a tutti gli effetti, una struttura nuova, moderna, dotata di attrezzatura medica all’avanguardia di cui tutti i residenti possono andare assolutamente orgogliosi

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Ospedale di Pola: un successo colossale
L’inaugurazione ufficiale del nuovo ospedale di Pola. Foto: RONI BRMALJ

Giornata storica per la Regione istriana ieri, perché, in presenza del capo del governo Andrej Plenković, autorità statali e regionali finalmente si è celebrata la conclusione del progetto più importante mai andato in porto nel settore della sanità negli ultimi decenni in Istria: la costruzione del nuovo Ospedale di Pola. “Un successo colossale”, così come l’ha definito il premier, e, la solennità, di primo acchito anacronistica, risulta essere arrivata tutt’altro che fuori luogo e fuori tempo. Pola ha già dimenticato la castigante condizione di un servizio sanitario dislocato e “spezzato” in due sedi inadeguate (Ospedale di Marina e l’ex Civico), mentre la maggior parte dei reparti si è trasferita ormai da tempo. Tuttavia, a causa della crisi epidemica che ha paralizzato il mondo intero, il traguardo raggiunto con 877 milioni di kune assegnati a forze (ri)unite dallo Stato, dalla Regione, dalle Città e dai Comuni istriani, non è mai stato festeggiato con i dovuti onori. Ora è ufficiale, la Regione ha ottenuto e festeggiato, a tutti gli effetti, un ospedale nuovo, moderno, dotato di attrezzatura medica all’avanguardia di cui tutti i residenti in Istria possono andare assolutamente orgogliosi. Il tocco finale di una grande impresa, dopo che anche l’ultimissimo reparto ha effettuato il trasloco proprio questo mese (neurologia), è stato il taglio del nastro che ha visto coprotagonisti lo stesso premier della Repubblica di Croazia, Andrej Plenković, il ministro della Sanità Vili Beroš, il presidente della Regione, Boris Miletić e la direttrice dell’Ospedale di Pola, Irena Hrstić.

Vili Beroš, Andrej Plenković, Boris Miletić e Irena Hrstić pronti per il taglio del nastro.
Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Un applauso ai camici bianchi
L’atto fortemente simbolico è stato preceduto da un programma solenne con saluti speciali a nome del leader regionale e della dirigente ospedaliera a tutti i convenuti. Premier in primis, quindi il vicepresidente del Sabor, nonché parlamentare della CNI on.Furio Radin, il vicepresidente del governo e ministro della Marinera, del Traffico e delle’Infrastrutture, Oleg Butković, il vicepresidente del governo per le attività sociali e diritti umani, Anja Šimpraga e il ministro Beroš. Presenti dentro al capannone festivo allestito in zona ospedale l’europarlamentare ed ex presidente della Regione, Valter Flego, l’europarlamentare Karlo Ressler, i parlamentari del Sabor, i rappresentanti regionali, il Questore istriano Alen Klabot, il f.f. di presidente della Regione nel precedente mandato Fabrizio Radin, il direttore dell’Istituto nazionale per l’assicurazione sanitaria, Lucijan Vukelić, i rappresentanti del CDA ospedaliero, l’ex dirigente ospedaliero Lems Jerin, i portavoce della Diocesi di Parenzo-Pola, tra i quali il cancelliere Sergej Jelenić, i sindaci e vice delle Città e dei Comuni istriani, gli assessori regionali, i dirigenti delle istituzioni sanitarie istriane, i progettisti e ingegneri che hanno lavorato alla costruzione dell’edificio ospedaliero e la Bina Istra in qualità di sua donatrice. Un applauso meritato a parte ai presenti in camicie bianco, portavoce delle 1.300 persone che lavorano alle dipendenze della grande istituzione sanitaria del territorio.

Costanza e volontà politica
Più che palese è stato il compiacimento da parte di Andrej Plenković per questa vera e propria conquista sanitaria a comprova di quanto le ex strutture sono state inadeguate per una Regione come l’Istria e una Città come Pola, che da tempo si erano meritate un ospedale degno degli standard di rango europeo. “Questa è da considerarsi una vittoria della costanza – così il premier – e della volontà politica. Quest’Ospedale rappresenta il migliore esempio di come si possono realizzare grandi progetti nonostante la compresenza di differenti formazioni politiche ai vari livelli del potere”. Augurio di cuore a tutti i protagonisti della missione Ospedale, da parte del premier, con la ripromessa di insistere con il ministro dell’Istruzione Radovan Fuchs, affinché il futuro del settore sanitario in Istria venga garantito anche con l’effettiva inaugurazione degli studi universitari di medicina a Pola. Pure Boris Miletić ha collocato la costruzione dell’Ospedale sul podio della grande vittoria aggiudicata dalla comunità e della solidarietà istriana. “Sono cambiati governi e ministri – ha detto – ma la politica ha sempre appoggiato gli intenti progettuali” Enumerando i meritevoli, un sentito grazie (e auguri di buon compleanno) è andato a Irena Hrstić e alla sua forza di lady di ferro, nonché ad Andrej Plenković, che “senza tergiversazioni di sorta ha dato il suo chiaro appoggio politico-finanziario finale per condurre tutto in porto. Qui l’appello a chiudere il progetto sanitario regionale con la Facoltà di medicina.
Irena Hrstić, con tanta emozione da parte sua ha rivolto il sentito grazie anche ai 1.300 dipendenti della maggiore istituzione sanitaria della Regione istriana per l’abnegazione e il supporto dato al progetto collettivo. “Orgogliosa di essere qui e di rappresentare voi ed il lavoro di squadra che assieme abbiamo messo in campo, lavorando perennemente a fianco a fianco per poter celebrare la giornata odierna”.

Tutte le tappe
Il programma solenne di ieri ha proposto gli intermezzi concertistici di Bruno Krjacr ed Elis Lovrić nonché la visione del videofilmato che ripercorre per sommi capi le tappe più importanti della nascita dell’Ospedale, una costruzione iniziata nel gennaio 2015 dopo lunga gestazione progettuale (risalente al 2003), proseguita con il trasferimento (dicembre del 2019) per i poliambulatori e la chiurgia daily hospital, l’ultimazione della ricostruzione della vecchia ginecologia (dicembre 2021), quando era iniziato il trasloco finale, e, quindi definitivo per ben 6 reparti nel corso del 2022.

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