
Nessuno finora risulta essere incorso in sanzioni, ma d’ora in poi la nuova segnaletica comparsa nelle aree esterne dell’Ospedale di Pola potrebbe concedere piena licenza di multare. Sarà aria nuova. Nei viali che conducono ai poliambulatori, nei percorsi che vanno in direzione del servizio di pronto intervento, davanti all’ingresso della medicina nucleare, lungo la strada antistante i reparti, di fronte all’ingresso principale delle strutture ospedaliere, dappertutto ma proprio dappertutto, le superfici asfaltate hanno visto tracciare la segnaletica di divieto al fumo: una sigaretta fumante inserita entro un cerchio con segno orizzontale di cancellazione. É un “linguaggio” che dovrebbe essere inteliggibile a tutti, fumatori in primis.
Definitivamente, piaccia o meno, l’Ospedale di Pola è “smoke free”, libero dal fumo grazie a una campagna anti-dipendenza per promuovere la salute e proteggere coloro che sono costretti a respirare il fumo di altri, che stavolta si esprime sotto forma di chiari messaggi educativi. L’idea di lanciarli con più forza è arrivata in questi giorni in concomitanza con le operazioni di rinnovo della pre-esistente, classica segnaletica stradale orizzontale: strisce pedonali nell’area della transenna d’accesso, frecce e freccette direzionali, strisce divisorie tra le varie corsie delle carreggiate e via agendo con gli spruzzatori. En passant ecco “timbrati” i divieti di fumo, stangata per coloro che si ostinano a godere del vizio del tabacco, all’esterno, magari un attimo prima di entrare nell’ambulatorio… del pulmologo.
L’impegno dell’istituzione sanitaria verso il controllo del fumo sia negli ambienti interni sia esterni delle sue strutture che espletano servizi sanitari, trova ampio incoraggiamento nelle direttive d’azione a livello Europeo, per cui l’Unione preme sempre di più per generare un continente senza tabacco. Stando alle proposte della Commissione europea, agli Stati membri viene raccomandato di prendere misure adeguate per proteggere le persone dagli effetti del fumo con particolare attenzione a quello passivo. L’invito, non ancora vincolante, alle città è quello estendere le politiche sugli ambienti senza fumo alle principali aree esterne. Tra le aree suggerite vi sono: parchi giochi pubblici, parchi di divertimento e piscine, aree esterne collegate a strutture sanitarie e scolastiche, edifici pubblici, stabilimenti di servizi, fermate e stazioni dei trasporti. La nuova disciplina antifumo, in Italia si è già tradotta in divieto a tutela nelle aree aperte degli ambienti ospedalieri.
Difficile è credere, nel caso nostro, che tutti i fumatori (incalliti in particolare) si atterranno alle indicazioni di questa segnaletica. Se non altro avrà sicuramente un valore educativo in un luogo dove salute significa bene prezioso, stando insieme in modo più civile, nel rispetto reciproco.

Foto: Arletta Fonio Grubiša
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