Ospedale di Pola: parcheggio gratis addio

La prospettiva che si sta facendo avanti è quella di avere un’area a pagamento, forse con modalità di concessione di un limite da una a due ore gratuite, per venire incontro alla visite brevi, come da formula adottata dal Cco di Fiume

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Ospedale di Pola: parcheggio gratis addio

La situazione è diventata praticamente insostenibile. Il parcheggio ospedaliero con ben 637 posti in via Zagabria è piano piano finito per straripare alla grande: regolarmente invaso da una gran quantità di automobili prima ancora del trasloco dei reparti dal Marina di Veruda. Il blocco diagnostico (Radiologia, Laboratorio biochimico centrale, Medicina nucleare), da due anni a questa parte non aveva manco fatto ritorno per riaprire le divisioni al vecchio indirizzo ed era già ressa. Immaginarsi ora, con i nuovi smistamenti, quando nella nuova ala, fresca di vernice, hanno trovato sistemazione il reparto di Fisiatria e medicina riabilitativa, nonché quello di Dermatologia e venereologia. Poi l’Otorinolaringoiatria generale, gli ambulatori di Audiologia e logopedia, il daily hospital pediatrico e l’ambulatorio d’urgenza, l’ambulatorio di anestesia e quello di terapia del dolore. Come annunciato, un secondo sportello centrale per le prenotazioni delle visite ospedaliere comincerà a lavorare al nuovo indirizzo il 13 gennaio, cosicché si potrà scegliere tra lo sportello di via Negri e quello di via Zagabria.
Dunque, la zona del vecchio civico Santorio Santorio si sta animando sempre più, acquistando, tappa dopo tappa, le caratteristiche di un piccolo centro clinico ospedaliero in fase di completamento. Manca rendere agibile e ben attrezzata la grande struttura connessa al vecchio edificio della Ginecologia e sarà trasferimento pure dei grossi reparti. Urge cambiare qualcosa affinché il parcheggio, per niente grande, sia realmente in funzione dell’istituzione ospedaliera, del personale medico-sanitario e tecnico e soprattutto dei pazienti e visitatori. La prospettiva che si sta facendo avanti è quella di avere un’area a pagamento, forse con modalità di concessione di un limite da una a due ore gratuite, per venire incontro alla visite brevi, come da formula adottata dal Centro clinico ospedaliero di Fiume e da altri istituzioni sanitarie.
La direzione ospedaliera, nel frattempo sta valutando le diverse opportunità di usufrutto del piazzale per i posteggi, riservandosi di prendere una decisione definitiva in merito assieme alla Regione istriana, in quanto fondatrice e il Ministero della salute. In ogni caso, la precedenza verrà data a chi lavora all’ospedale e ai pazienti. In attesa di comunicazioni in merito, intanto, i veicoli si trovano in continuo movimento nell’intera area dove operano le strutture medico-sanitarie. A suo tempo, la confusione di macchine aveva indotto la dirigenza ospedaliera a sperimentare regimi di deambulazione ridotta e limitata dalla transenna all’ingresso. Il servizio di portineria (ora assente) aveva ottenuto istruzioni precise: l’accesso era permesso esclusivamente agli invalidi, ai pazienti che devono accedere ai laboratori medici d’urgenza, ai furgoni di servizio e impiegati per il rifornimento, alle autoambulanze, agli automezzi di intervento come quelli della Questura e dei Vigili del fuoco, a tutti i veicoli al servizio dell’Ospedale civico e, ovviamente, ai dipendenti dell’Ospedale, della Scuola di medicina, dell’Ateneo “Juraj Dobrila”. Ma era durata poco. Risulta chiaro adesso, che questa, oggi, non è un’area ospedaliera di posteggio, ma un vero parcheggio pubblico, che sopperisce alla mancanza di stalli in centro città. Tutti si affidano ai vantaggi dell’ampio piazzale aperto, sia nei giorni lavorativi che nel fine settimana, indistintamente. Ricorderemo che il parcheggio esteso su 18.500 metri quadrati (di cui 4.000 metri di verde), era stato messo in funzione nel maggio del 2016, dotato dell’economico sistema d’illuminazione LED, con 612 posti per le automobili, di cui 37 per invalidi e 25 per i ciclomotori. Allora era stato assicurato che non vi sarebbero stati pagamenti durante l’attività del cantiere. Giunti a questo punto, un tariffario non si farà attendere.

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