Ospedale di Pola. Il 2022 ai raggi x

Mediamente le capacità ricettive erano occupate al 71,43 p.c., con una durata media d’ospedalizzazione pari a 5,26 giorni (nel 2021 la media era di 5,46 giorni). In crescita anche il numero degli interventi chirurgici

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Ospedale di Pola. Il 2022 ai raggi x
L’ospedale di Pola. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Questi i numeri – alcuni – sulla carta d’identità dell’Ospedale cittadino: 427 letti per acuti, 107 posti diurni, 5 per cure palliative e oltre 150 ambulatori policlinici. Il Resoconto finanziario sull’attività della struttura nel corso del 2022 sarà al vaglio dei consiglieri alla prossima seduta dell’Assemblea regionale, in calendario giovedì.

L’anno scorso la struttura è riuscita a scrollarsi di dosso l’onere e la difficoltà del doversi dividere in due strutture, in quanto è stato completato il trasloco di tutti i reparti e ambulatori nella nuova struttura. Di pari passo si è proceduto con l’acquisto di nuove apparecchiature, per cui è stato possibile elevare il livello dell’assistenza medica prestata. Fortunatamente, la pressione causata dalla pandemia del Covid-19 l’anno scorso è stata meno grave di quanto non lo sia stata nei due anni precedenti, ciononostante, per la continua presenza del contagio si è dovuto lavorare in condizioni particolari, il che certamente ha inciso sull’attività; oltre alle difficoltà incontrate dal personale, è stato registrato un aumento delle assenze per malattia legate al Covid, è aumentato il consumo di vari presidi.
L’anno scorso l’Ospedale ha avuto in cura Pula 18.057 persone, 939 in più di quanto non si sia registrato nel 2021 (aumento del 5,49). Nel solo mese di dicembre i degenti sono stati 1.500, il che ha riportato il nosocomio ai livelli pre pandemici.

La chirurgia giornaliera
Mediamente le capacità ricettive erano occupate al 71,43 p.c., con una durata media di ospedalizzazione pari a 5,26 giorni (nel 2021 la durata di degenza era mediamente di 5,46 giorni). Tra i numeri in crescita quelli relativi agli interventi chirurgici (le operazioni, insomma): l’anno scorso ne sono stati effettuati 16.774, ovvero 1.326 in più di quanti non ne siano stati fatti l’anno precedente. L’aumento degli interventi è stato particolarmente sentito nel cosiddetto day surgery: in regime di chirurgia giornaliera sono stati fatti 3.326 interventi, il doppio di quelli fatti l’anno precedente. In genere il day hospital registra un aumento: l’anno scorso i pazienti sono stati 82.042, l’anno prima 78.360.
C’è un reparto che segna una leggera flessione ed è la Maternità: l’anno scorso sono state registrate 1.342 nascite, mentre nel 2021 i parti erano stati 1.513. In calo anche il numero degli aborti, 451 l’anno scorso, 473 nel 2021.
I decessi. L’anno scorso, purtroppo, è stato record: sono morti 1.012 pazienti, ovvero 32 in più di quanto è stato nel 2021. Nel Reparto Infettivi, che ospitava esclusivamente i pazienti Covid positivi, sono stati registrati 235 decessi. Un dato di confronto: nel pre pandemico 2019 negli Infettivi erano deceduti 39 pazienti. La percentuale dei decessi negli altri reparti si è mantenuta costantemente a livelli pre pandemici.

Le assunzioni
Veniamo ai dipendenti; meglio alle nuove assunzioni. L’anno scorso sono stati assunti a tempo indeterminato 28 operatori sanitari, di cui 4 medici in specializzazione e uno specialista, 15 infermiere e 17 persone di altro profilo sanitario. Le assunzioni a tempo determinato sono state 26 (tra questi 1 medico specialista, 3 medici senza specializzazione, 4 medici pensionati a metà orario u 1 medico in sostituzione del titolare assente). Sempre a tempo determinato, fino al rientro dei titolari, 10 infermiere, un’infermiera pensionata a metà orario, 6 quadri per altre posizioni sanitarie. Il nosocomio ha assunto 6 dipendenti di profilo non sanitario a tempo indeterminato e altri 19 a tempo determinato.
Non solo impiego. L’anno scorso l’Ospedale ha “perso” 71 dipendenti (16 per pensionamento, 53 per interruzione del rapporto di lavoro su richiesta personale e si sono avuti 2 decessi). Tra i profili non sanitari, a vario titolo hanno interrotto il rapporto di lavoro 20 dipendenti. Guardando ai dati dell’Ufficio di collocamento al lavoro, in penisola sono disoccupate 7 infermiere senza esame professionale, mentre su tutto il territorio nazionale le infermiere disoccupate sono 299. Nelle liste dei senza lavoro non risulta nessun medico o tecnico di laboratorio o diagnostico di laboratorio.

Il lavoro straordinario
Da una parte la crescente richiesta del servizio, dall’altra la mancanza di quadri. Il risultato non può che essere l’accumulo di ore di lavoro straordinarie. Così è stato. L’Ospedale ha chiuso il 2022 con incredibili 119.211 ore di lavoro straordinario nel settore più prettamente sanitario. Vediamo nei mesi: gennaio 14.112, febbraio 8.715; marzo 7.641; aprile 10.538; maggio 9.834; giugno 9.525; luglio 13.378; agosto 9.672; settembre 7.568; ottobre 10.504; novembre 7.774 e dicembre 9.950. L’unica specialità a non avere avuto ore di lavoro straordinario è la Dermatologia, segue con 62 la Farmacia ospedaliera e poi con 73 ore la Medicina nucleare. L’accumulo maggiore è stato registrato nella Medicina Interna, con 17.827 ore straordinarie; subito dopo Ginecologia e ostetricia con 14.672 ore.
Nel resoconto risulta un notevole accumulo di ore lavorative straordinarie anche nel settore extra sanitario; ben 14.816. Il record spetta al Settore inservienti con 9.346 ore, il Reparto commerciale ne ha accumulate 2.464. Meno… straordinario di tutti il Servizio legale, con 516 ore.

Le liste d’attesa
Alti i numeri anche per quanto riguarda le liste d’attesa, rappresentate tra diagnostica, visite e terapia. A fine dicembre le persone in attesa erano 66.752, di cui 23.712 per la diagnostica, 40.655 per visite mediche e 2.385 per terapia. La somma di mese in mese non avrebbe alcun senso, essendo la situazione soggetta a cambiamenti quotidiani, tra chi si è messo in coda e chi è giunto per fila.
Chiudiamo con i soldi. L’Ospedale ha incamerato 639.356.401,46 milioni spendendone 531.534.840,30. Parliamo ancora di kune, naturalmente, trattando dell’anno fiscale 2022.

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