Ormai è fatta, lo ski lift sta per aprire

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Ormai è fatta, lo ski lift sta per aprire

Tra meno di due mesi aprirà a Valovine lo ski lift della Warm up. A dirlo è il proprietario non di certo l’autorità costituita. Autorità che a nostro dire non avrebbe però dimostrato grande contrarietà verso questa vera e propria infrastruttura piazzata nel bel mezzo di una delle più belle insenature di Pola. Anche se, come ricorderemo, la Città aveva denunciato il gestore dell’area che al tempo aveva appena iniziato l’opera, per l’avvenuta devastazione dei fondali marini.
La Warm up, infatti, aveva riversato centinaia di metri cubi di ghiaia in mare cambiando così i connotati a un luogo speciale che era stato una riserva per la pinna nobilis, il mollusco a rischio d’estinzione che ha abitato in colonie i fondali sabbiosi dell’insenatura. La Città ebbe a imputare alla Warm up l’inosservanza delle prescrizioni contenute nella concessione edilizia minacciandola con la revoca della concessione. Finito tutto con un nulla di fatto, da quel che vediamo, considerato che lo stesso proprietario della Warm up sta parlando di volere aprire l’impianto agli inizi di giugno.

Lasciamo ogni speranza?

Come credere infatti che ci sarà qualcuno della municipalità che farà qualcosa, se dopo i danni causati dai mezzi pesanti della Warm up sulla stradina non asfaltata di Valovine, la Città si sarebbe precipitata a sanare le buche lasciate lungo lo sterrato dallo stesso “nemico”? Se la memoria non inganna, per anni nessuno era corso a tappare le buche generate dalla pioggia nell’ex parcheggio della Ginecologia ospedaliera (l’area è ora occupata dall’annesso 1 del nuovo ospedale) seppure l’area risultasse di proprietà della Città.
I beninformati azzardano di peggio: che saremo (sempre) noi contribuenti a pagare i costi di riparazione e di allargamento della stradina di Valovine e l’allestimento di un parcheggio in zona, causa la criticità dell’area in cui già nelle estati scorse è stato facile assistere o anche incappare in veri e propri “ingorghi stradali”.
Infatti, nella stretta via, aperta in entrambi i sensi di marcia, gli automobilisti passano per andare nella parte più alta di Valovine, da dove raggiungono poi il mare; oppure cercano di parcheggiare la macchina creando in certi casi il caos. Infatti, non tutti hanno la capacità di lasciare l’auto in sosta in modo da pensare agli altri. La cafoneria regna sovrana anche tra gli stessi automobilisti. Le alte temperature e la polvere fanno il resto.

Proteste senza esito

Che non ci tocchino insomma danno e beffa in una volta sola? È già duro guardare in che cosa si è trasformata l’insenatura, nel bel mezzo della quale campeggia una piattaforma con ski lift per la pratica dello sci nautico, ancorata al fondale marino con piloni in cemento armato. Nulla hanno potuto l’Associazione ambientalista Zelena Istra-Istria verde e l’Iniziativa civica per la salvaguardia di Valovine che avevano protestato a più riprese chiedendo la sospensione dei lavori e la revoca della concessione. Chi avrebbe potuto fare qualcosa non l’ha fatto. Logica c’impone di pensare che non farà nulla nemmeno ora, quando la stagione sta per aprirsi e quello che si sente nell’aria non è l’odore della salsedine bensì quello dei soldi.

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