Ordine nella locazione dei locali commerciali

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Ordine nella locazione dei locali commerciali

Mercoledì sera torna a riunirsi il Consiglio cittadino di Pola, che tra i vari argomenti all’ordine del giorno affronterà anche la locazione dei locali commerciali. Le due delibere relative (una generale, sui criteri di “locazione e vendita dei locali commerciali” e una speciale sulla “definizione del canone, delle zone e delle attività d’esercizio”) saranno sottoposte al vaglio dei consiglieri per due motivi: il primo è che la normativa locale deve subire un certo numero di emendamenti allo scopo di adeguamento alla normativa nazionale, e il secondo è che la Città sta cercando di fare un po’ di ordine nel rapporto con i locatari, rapporti molto spesso poco chiari e quindi generatori di incomprensioni, quando non di vere e proprie controversie giudiziarie.
L’ultimo della serie dei fenomeni soggetti a scarsa o a nessuna regolamentazione è il subaffitto di parte dei locali a istituti di credito e agenzie di mediazione nel trasferimento di denaro, per la collocazione dei bancomat: un fenomeno dilagante, anzi addirittura invadente, che comincia a far sfigurare il centro storico. Corre voce che i negozianti ci guadagnino dagli 800 ai 1.000 euro per bancomat, senza lo straccio d’investimento, perché anche tutte le spese di montaggio, manutenzione e ricarica di contanti sono a carico del subaffittuario (banca o agenzia che sia). Ora, la Città è giunta alla conclusione che i conti (del canone d’affitto inizialmente pattuiti) non tornano più, e che le quote devono subire un ritocco. Si propone pertanto di consentire il subaffitto per lo sportello automatico (ATM) a patto che per questa parte del locale l’importo dell’affitto ammonti a cinque volte il canone di locazione normale. E non è tutto. Il subaffitto sarà ammesso solo se il locatario ha un contratto di locazione regolare da almeno tre anni, se non ha debiti arretrati nei confronti della Città di Pola o cause giudiziarie in corso contro la medesima. Conti chiari, amicizia lunga.

A proposito di affitti

Per il resto cambiano anche i criteri di definizione del canone comunemente detto affitto. D’ora in avanti tutti i locali di proprietà municipale saranno suddivisi in quattro categorie zonali (da 0 a 3) e in nove categorie d’esercizio o di tipologia d’attività (con relative sottoclassi). La combinazione di queste categorie, o meglio, la somma del punteggio realizzato per ciascuna di esse, darà l’importo finale del canone, che ora tiene conto di numerose variabili. Vediamo intanto le tre categorie spaziali. La cosiddetta Zona 0 comprende solo le vie e le piazze del centro storico più battute, e quindi il Foro, Port’Aurea, piazza del Popolo (area Mercati), Giardini, via Sergia, via Kandler, via Flanatica (fino ai numeri civici dispari 29 e pari 16), le vie del Fontico, Ciscutti, Verona e Laginja (in giallo sulla cartina). La Zona 1 corrisponde molto sommariamente a quello che potremmo chiamare il centro città allargato, qui incluse anche le vie storiche meno interessanti dal punto di vista commerciale. Si tratta, tra gli altri, di vicolo Augusto, piazza Capitolina, piazza Dante e delle vie Massimiano, Clerisseau, Porta Stovagnaga, dell’Abbazia benedettina, Dalmatin, Flavia, della 43.a Divisione istriana, Riva, Flacio, Castropola, ma anche di tutti i clivi che portano al Castello, di via Treviri, via Venezia, via Carrara, via Ronjgov, via Dobrila, via Antico, via Epulo ecc. (in verde). La Zona 2 include le vie Spalato, Ravenna, piazza al Ponte, Trinajstić, Vergerio, Dobrich, Zara, la parte meno prestigiosa di via Flanatica, le vie Nesazio, Cankar, Krmpotić, Tesla, Rakovac, Stancovich, Kumičić, Nobile, Vukovar, Varaždin, Stiglich e Scalier ecc. (in azzurro sulla cartina). Infine la Zona 3 corrisponde praticamente a tutto il resto del perimetro urbano, generalmente povero di negozi e quindi anche di locali di proprietà municipale.
Per quanto attiene alle categorie d’esercizio, si parla in via generale di ristorazione, commercio, uffici, settore IT, artigianato, attività produttive (tipografie, magazzini e attività da tutelare) e varie (agenzie, associazioni sportive e sanitarie), settore finanziario (Posta e telecomunicazioni, lotterie e ricevitorie, assicurazioni ecc.) e garage. Sommando anche le sottoclassi, si arriva a più di cinquanta diverse tipologie di esercizi e una miriade di importi. Nel campo della ristorazione i canoni vanno da un minimo di 30 a un massimo di 120 kune per metro quadrato, nel commercio il ventaglio è ampio e va dalle 15 alle 500 kune per metro quadrato, per il settore informatica e tecnologie i prezzi sono molto convenienti per attirare i capitali (si va dalle 8 alle 30 kune a metro quadrato di superficie), mentre sono relativamente cari gli affitti per il settore finanziario, che include anche i banchi del lotto e delle scommesse (da 80 a 200 kune il mq).

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