Nell’aria uno sciopero, altroché aeroplani

Come se già non bastasse la pandemia

0
Nell’aria uno sciopero, altroché aeroplani

Falliti i negoziati per il rinnovo del contratto collettivo per i dipendenti dell’aeroporto di Pola, il Sindacato dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia (SIQD) ha coinvolto nel contenzioso il Consiglio socio-economico della Repubblica. Si tratta dell’ultimo tentativo di mediazione nella controversia tra dipendenti e datore di lavoro prima che si apra la possibilità dello sciopero. La sindacalista Marina Cvitić punta il dito contro la direttrice Nina Vojnić Žagar, che “temporeggia, pospone, dilunga, evita la negoziazione e così facendo trattiene la manodopera dall’assicurarsi un’esistenza dignitosa”. Ricapitolando, le trattative sono iniziate ufficialmente il 3 maggio, ma gli incartamenti con le posizioni sindacali sono state recapitate alla direzione con due mesi di anticipo, quindi in marzo. A sentire Marina Cvitić, “le posizioni iniziali sono state difficilmente conciliabili, ma nel giro di tre mesi le opinioni si sono andate via via avvicinando e infine sono rimasti aperti solo alcuni punti: quelli relativi allo stipendio di base e l’indennità di trasporto”. In quanto alle retribuzioni, il pomo della discordia deriva dal fatto che il settore dei trasporti aerei è stato duramente colpito dall’emergenza Covid, che ha portato una drastica riduzione degli stipendi nel periodo dell’arresto del traffico aereo. Ora, in tempo di ripresa, i sindacalisti esigono il recupero progressivo delle buste paga. Le due formazioni sindacali con rappresentanza in azienda sono concordi nell’accettare la riduzione salariale del 15 p.c. fino a raggiunta quota di 250.000 passeggeri e una successiva riduzione del 10 p.c. fino alla soglia dei 500.000 passeggeri. Superato anche questo scoglio, la paga base tornerà quella di prima: 3.275 kune, senza integrazioni.

 

E le spese trasporto

Rotta di collisione anche in merito alle indennità di trasporto. I sindacati insistono ad avere il rimborso di una kuna per chilometro di strada, essendo il personale in obbligo di usare le proprie macchine. Per contro, la direzione insiste sull’una tantum nell’importo definito in base all’abbonamento dell’autobus secondo il tariffario dell’azienda per i trasporti pubblici “Pulapromet”. Sostenendo che “le richieste sindacali costituiscono un onere che la Società non è in grado di assumersi”, la direttrice ha lasciato il tavolo delle trattative e da allora “non si dialoga più”. Di converso, i sindacati considerano le richieste dei lavoratori giustificate e quelle della direzione carenti di garanzie per un progressivo aumento degli stipendi in caso di ripresa del traffico aereo ai livelli precedenti alla pandemia. Queste le motivazionei di Marina Cvitić: “L’aumento del numero dei voli, delle compagnie aeree e dei passeggeri è percepibile di giorno in giorno e non più di settimana in settimana. Se la direzione fosse stata più attiva nell’attirare nuovi vettori e nuove rotte, a quest’ora il traffico avrebbe già toccato lo zenit.

Gestione atipica

Ma Nina Vojnić Žagar è diversa. Nessun direttore di un aeroporto ha decurtato le paghe del personale del 20 p.c. tenendosi invariata la propria, nessuno ha messo fuori vigore un contratto collettivo con un atto unilaterale, nessuno ha ignorato il parere delle parti sociali e nessuno evita la ripresa della contrattazione collettiva come la direttrice dell’aeroscalo polese che si porta a casa, senza nessun rimorso di coscienza, 24.000 kune al mese, con o senza voli e passeggeri”. A questo punto i lavoratori cominciano ad averne abbastanza. Il periodo di conciliazione di cinque giorni corre e frattanto i sindacati condurranno un’inchiesta tra il personale, che sarà chiamato a dichiarare la propria adesione allo sciopero. La pazienza si esaurisce e la tensione sale. I sindacati confidano nell’esito positivo della mediazione del Consiglio socio-economico. In caso contrario, lo sciopero è una possibilità reale. In mezzo alla stagione di punta.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display