Nell’ex Mehanika un incubatore per aziende emergenti

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Nell’ex Mehanika un incubatore per aziende emergenti

Tra i progetti di sviluppo del Territorio urbano integrato di Pola e relativo anello periferico (Meccanismo ITU), quello che si è guadagnano immediatamente la massima attenzione della stampa è stato l’annunciato acquisto di 20 autobus a gas naturale compresso e la costruzione di un distributore del medesimo combustibile al servizio dell’azienda per i trasporti pubblici nella zona industriale nord. A quest’iniziativa, infatti, il bilancio ITU riserva una buona trentina di milioni di kune dei complessivi 229 che verranno ripartiti nei prossimi cinque anni tra i Comuni dell’Istria meridionale, a quote più o meno proporzionali alla vastità del territorio e al numero degli abitanti degli enti locali coinvolti. Alcuni progetti di rilancio economico (turistico, agricolo), urbanistico, culturale e sociale riguardano Dignano, Medolino e Sanvincenti, ma Pola ne ha altri due in serbo che presto cominceranno a far parlare di sé, quando dalla fase della progettazione si passerà finalmente alle costruzioni propriamente dette. Gli altri due progetti che Pola ha candidato ai finanziamenti europei destinati ad alimentare il bilancio del Meccanismo ITU, sono il programma di rivitalizzazione del Colle Castello (Teatro romano e circondario) e il recupero dell’ex Mehanika, vale a dire il negozio di via Marulić che a suo tempo vendeva automobili mentre negli ultimi dieci anni è stato una delle infelici dimore dei tossicodipendenti del centrocittà assieme ad altri magazzini abbandonati. A partire dalle attuali macerie, dunque, la vecchia concessionaria di automobili Fiat diventerà un “centro di sostegno alla formazione e all’impresa”, un Centro di co-working, per dirla all’inglese, secondo le mode del momento.

Una sede da 430 metri quadrati

La sede dirimpettaia dell’altrettanto vetusto Pattinaggio conta circa 430 metri quadrati di superficie attualmente inabitabili. Fino a qualche giorno fa, l’immobile è appartenuto alla Repubblica, ma ora non più. Alla seduta del governo dislocata a Pola, il Consiglio dei ministri di Andrej Plenković ha deciso di cederlo gratuitamente alla Città di Pola, al solo patto che nel giro di cinque anni sia rimesso in sesto, così come impongono anche le condizioni del bando ITU. Il valore nominale dell’immobile si aggira sul milione di kune, non certo per la costruzione ormai ridotta a macerie, ma per la posizione, centralissima e di primo piano a un passo dai grandi e moderni palazzi in piazza della Repubblica. Non appena l’Europa e i Ministeri competenti sganceranno i finanziamenti richiesti, che si stimano sui 16 milioni di kune, il futuro centro verrà su in breve tempo così come se lo sono immaginati i promotori: l’Agenzia regionale di sviluppo (IDA), l’assessorato all’Edilizia della Città di Pola e l’associazione “Alumni” degli studenti della Facoltà di economia e turismo di Pola.

La logistica per il primo passo

Che tipo di struttura sarà esattamente questo Centro di co-working? Si parla di un incubatore per aziende emergenti, imprenditori alle prime armi, liberi professionisti e studenti che bruciano le tappe con idee di lavoro precoci. Insomma il luogo darà l’opportunità a quanti dovessero avere delle idee potenzialmente redditizie, ma non anche i soldi, per avviare l’impresa. In via Marulić avranno a disposizioni uffici, computer, reti e sale conferenze, in altre parole la logistica necessaria per compiere il proverbiale primo passo. Un incubatore di questo genere l’IDA l’ha già avuto nella sua sede in via Venezia, e bisogna dire che nel suo seno si sono schiuse aziende eccezionali come l’Infobip, che oggi conta migliaia di dipendenti in tutto il mondo (mentre vent’anni fa, in via Venezia, erano letteralmente in tre senza soldi e senza uffici). Tuttavia gli spazi che l’IDA destinò al suo primo incubatore cominciarono ben presto a scarseggiare, sicché la nuova soluzione di aprire il Centro di co-working in via Marulić è vista di buon occhio da tutti gli enti interessati a promuoverne l’apertura.

Minimo investimento, massimi risultati

La sua capienza varierà tra i 30 e i 40 imprenditori esordienti, a seconda delle necessità di spazio dei singoli progetti, ma si calcola che per una città come Pola questa sia anche la misura buona per dare il massimo dei risultati con il minimo degli investimenti. Naturalmente gli spazi non verranno assegnati alla cieca, come non lo sono stati finora. Per entrare al co-working bisognerà avere le idee molto chiare, proposte originali, per non dire brillanti, un piano di lavoro serio, capacità intellettive e abilità sociali bastanti per realizzarlo. I mezzi necessari al recupero dell’ex “Mehanika” verranno attinti al bilancio ITU dalle voci 6e2 (Investimenti Brownfield) e 3a2 (Investimenti a favore dell’impresa).

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