Municipalizzate La maggioranza soddisfatta dell’operato

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Municipalizzate La maggioranza soddisfatta dell’operato

Piccole, sopportabili perdite, difetti di contabilità tutto sommato accettabili per le municipalizzate e le partecipate erogatrici di servizi comunali a Pola, anche perché la qualità dei servizi medesimi è palesemente migliorata, come non hanno mancato di puntualizzare i consiglieri della maggioranza all’ultima sessione del Consiglio municipale di Pola. Un’altra riunione lunga e a tratti monotona, a momenti polemica e accesa. Non è mancata la solita scenata d’esordio che questa volta ha condotto all’espulsione del consigliere Petar Ćurić (HDZ). Ćurić aveva insistito affinché si comprassero coi soldi pubblici i libri di testo per tutti i ragazzi delle elementari di Pola, ma il presidente del Consiglio municipale Sošić ha bocciato la proposta. Una spesa di 4,5 milioni di kune sparata di punto in bianco comprometterebbe, a suo dire, la stabilità dei conti pubblici, senza contare che “l’iter deliberativo richiede procedimenti che i consiglieri dell’opposizione conoscono, ma non rispettano apposta mentre battono la strada del populismo” (Sošić). Parimenti sono state bocciate altre due proposte di delibera del consigliere SDP-HSU Danijel Ferić: quella di revocare la concessione demaniale per lo ski-lift di Valovine e quella di procedere per direttissima con una serie di modifiche al Regolamento sul lavoro del Consiglio municipale stesso.

Lo ski lift unisce DDI e HDZ
Il dibattito su Valovine si è ridotto a un poco illuminante “riassunto delle puntate precedenti” dell’interminabile polemica trita e ritrita sui giornali: la maggioranza vuole lo Ski-lift, l’opposizione socialdemocratica è contrarissima a una commercializzazione esasperata della costa, l’ala dell’opposizione a marchio HDZ è contraria invece all’opposizione socialdemocratica e si dichiara “favorevole agli sport acquatici”, pur considerando il danno ai fondali alla stregua di un “piccolo incidente ecologico su cui è possibile passare sopra” (Mirko Jurkić). Da voci di corridoio si apprende invece che l’Ispettorato all’edilizia non ha mosso una sola obiezione al progetto, che naturalmente prosegue nonostante le provocazioni in mare. Sull’argomento il sindaco di Pola non ha trovato necessario spendere nemmeno una parola.

Le municipalizzate in… rosso
Tornando alle municipalizzate o partecipate in esame, ai rispettivi conti consuntivi per il 2017 e una proiezione sommaria dei progetti per il futuro, risulta che alcune sono in rosso: Kaštijun ovviamente, perché è ancora priva di incassi regolari, Luka Pula idem, perché il commercio di pietra grezza con Venezia ha subito un pesante arresto proprio nel 2017, Fratarski anche, perché gli incassi sono minimi e le spese a un certo punto si sono moltiplicate oltremisura per ricostruire i servizi igienici sull’isola dei Frati, Pula sport stessa cosa: ma non è un dramma, perché tra aumenti di capitale, acquisizioni di terreni e costruzioni di impianti, in futuro la contabilità aziendale tornerà nuovamente in perfetta armonia. E naturalmente la società di calcio Istra 1961, campionessa di debiti, che ha rischiato il fallimento ma è stata poi rilevata in extremis dal Gruppo Baskonia- Alaves.

La città respira
La maggioranza è unanime: la città respira, è cambiata in meglio, il porto è pulito, le piazze non si allagano più, i parchi sono splendidi e la gestione dei rifiuti ha fatto passi da gigante. L’opposizione non lo nega, ma nega i suoi consensi alla rendicontazione della società calcistica (41,7 milioni di debiti complessivi) e all’amministratore di condomini Castrum, la cui direzione, secondo il consigliere Ferić, non è semplicemente all’altezza della situazione. Lo prova il fiasco di Pola al Bando nazionale per l’efficienza energetica. “La città si è aggiudicata infatti i finanziamenti per 25 miseri progetti, mentre Fiume ne ha avuti ben 128, cinque volte tanto, pur non essendo cinque volte più grande, ma solo il doppio di Pola” ha tuonato Ferić.

Lodi a Pragrande
Lodi invece a Pragrande, che pur avendo chiuso l’anno con un modesto disavanzo, si prepara a investire nei prossimi anni un miliardo di kune nella rete fognaria a nord da Pola e nel centro storico (grazie ai fondi europei, che per ogni kuna investita ne aggiungono nove a fondo perduto). Così i pozzi neri se ne vanno per sempre nella storia e la città avrà una copertura della rete fognaria del 93 per cento, proprio come l’Europa occidentale. Tuttavia per avere quel miliardo di kune che chiediamo all’Europa dobbiamo investire di tasca propria la decima parte e perciò si chiede alle utenze l’ennesimo sforzo. Da qui un nuovo aumento delle bollette dell’acqua per l’ammontare di una kuna e mezza per metro cubo di consumi: una kuna per ricostruire e estendere la rete fognaria e mezza kuna per potenziare la rete idrica.

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