Možemo! invita i colleghi a sostenere il referendum

Lungomare. Una settimana di tempo per rispondere

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Možemo! invita i colleghi a sostenere il referendum

In vista della dodicesima sessione del Consiglio municipale di Pola, la piattaforma Možemo! lancia una sfida ai colleghi dei gruppi consiliari: Elena Puh Belci per il Gruppo IDS-ISU-Verdi, Ivana Mohorović degli Indipendenti del sindaco Filip Zoričić, Igor Belas, capogruppo dei Socialdemocratici, ai due consiglieri dell’Accadizeta, Mirko Jurkić e Sean Soldatić, nonché al rappresentate della minoranza serba, Milan Rašula. La mozione consiste nell’indire un referendum locale ai sensi dell’articolo 24 della Legge sugli enti locali e regionali e ai sensi dell’articolo 26 dello Statuto della Città di Pola. La domanda da presentare agli elettori sarebbe la seguente: “Siete favorevoli a modificare il Piano urbanistico generale di Pola in modo da vietare la costruzione di un albergo e altre strutture ricettive o abitativo-commerciali nell’area oggetto dell’attuale Piano urbanistico Lungomare”?

Tra emozioni e legge

La proposta della consultazione referendaria così formulata è stata inviata ieri alle forze politiche con richiesta di risposta nell’arco di sette giorni, in vista della prossima sessione consiliare. La stessa è stata quindi diffusa ai mass media con una motivazione piuttosto corposa che passa in rassegna tutti i dettagli del contenzioso, dalla gestazione del problema nel 2008 a oggi. Oltre alle considerazioni di ordine puramente emotivo, come il fatto che i polesi sono particolarmente affezionati alla costa che unisce le tre insenature di Valcane, del Bianco e di Valsaline, si passa immediatamente a fornire argomentazioni di natura normativa, commerciale e ambientale. Si asserisce, così, che per la pianificazione di nuove strutture e zone turistico-alberghiere vanno riservate aree smilitarizzate già devastate, come quelle di Vallelunga, Monumenti, Idroscalo e altre. Quanto al Lungomare, si passano in rassegna le modifiche al Piano regolatore che avrebbero favorito gli interessi di una società a spese dell’interesse pubblico. Fino al 2008, l’area oggetto di edificazione era categorizzata come esclusivamente sportiva. Le successive modifiche ai piani urbanistici si sono susseguite dietro le quinte, al punto che la “vera natura delle modifiche si sarebbe manifestata solo quest’anno”. Si ricorda, inoltre, che in proposito sono insorti anche gli architetti dell’albo regionale (DAI-SAI), che per breve tempo hanno avuto un ruolo di consulenti del sindaco. L’associazione di categoria ha espresso, infatti, un’opinione categorica. A loro avviso un albergo di 27 metri di altezza, con sette livelli, una superficie edificabile di 7.910 metri quadrati, pari a un albergo delle dimensioni del vicino Pula o del Park Plaza Histria di Verudella (completo di strutture complementari o ausiliarie tra cui campi sportivi, locali di ristoro, negozi, ambulatori medici e altro, senza contare la rete di strade d’accesso indispensabili per i collegamenti con le zone comunicanti) non si dovrebbe costruire in nessun caso. Il complesso pianificato è stato giudicato insostenibile per tutta una serie di motivi: il volume sproporzionato delle costruzioni, la riduzione delle aree verdi, l’aumento del traffico e, non ultimo, il degrado del panorama costiero.

Così si cresce

Ma ecco la cronologia delle modifiche del Piano urbanistico generale, che a parere della presidente del Consiglio cittadino, Dušica Radojčić, spiega tutto. Intanto, dal 1983 al 2008, tra un PUG e l’altro la zona è stata sempre classificata come area finalizzata ad attività sportive. Col nuovo PUG, nel 2008, l’attività sportiva è diventata improvvisamente mista (M) con possibilità di pianificazione di un albergo per sportivi dalle capacità ricettive di 80 posti letto. Nella versione del PUG del 2012, su richiesta esplicita dei proprietari dei lotti ora anche ufficialmente edificabili, il numero dei posti letto è aumentato miracolosamente a 170. Lo stesso anno è stata predisposta anche una nuova versione del Piano urbanistico del Lungomare con un nuovo aggiornamento delle condizioni di edificabilità: ora si permette la costruzione di un albergo a sei livelli, dell’altezza massima di 22 metri. E non basta ancora. Con la variante IV del PUG del 2015, i titolari della zona edificabile chiedono e ottengono un ulteriore aumento delle capacità ricettive da 170 a 360 posti letto. In parallelo, i richiedenti si fanno carico delle spese per una nuova variazione del Piano urbanistico del Lungomare che ufficializzerà un’opera non di 22 ma i 27 metri d’altezza, di 7 livelli contro i 6 di prima e non di 170 ma di 360 posti letto. Quindi, un aumento in proporzione dell’indice di fabbricabilità dallo 0,4 allo 0,6 e un aumento dell’indice di sfruttamento da 1,8 a 5,4.

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