Morbillo Copertura vaccinale sotto la soglia

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Morbillo Copertura vaccinale sotto la soglia

Anche l’Istria è a rischio di un’epidemia di morbillo considerato il verificarsi di nuovi contagi al di fuori del Paese (a Maribor), e ora anche in Croazia. La persona, un adulto ammalatosi da poco a Dubrovnik (Ragusa) (l’uomo starebbe bene, a quanto affermano i bollettini medici), con tutta probabilità non rimarrà di certo l’unica ad avere contratto il contagio, che viene trasmesso (anche) quando la persona non presenta ancora i sintomi del malanno, ossia quando il virus è nella fase d’incubazione.

A peggiorare il quadro generale è un altro importante fattore: nella nostra Regione, dal 2016 in qua, la copertura vaccinale è sotto la soglia, dopo che per anni è stata del 95 per cento, fino a toccare la punta del 98 per cento nel 2009 e nel 2010. A dirlo è un’esperta del campo, la dottoressa Jasna Valić, caporeparto del Servizio di Epidemiologia dell’Istituto regionale per la salute pubblica. La quale ha voluto far notare che negli ultimi 25 anni, in Istria, non c’è stato un solo caso di contagio dovuto al Morbillivirus tra la popolazione locale. Andando ancora a ritroso negli anni, arrivando addirittura al 1972 (nel 1969 venne introdotta la vaccinazione obbligatoria contro il morbillo), e fino alla fine del Ventesimo secolo, si apprende che nemmeno allora ci furono casi di morbillo in penisola.
Nel 1990 copertura del 100 p.c.
“Nel 1990, per esempio, registrammo una copertura vaccinale del 100 per cento. È ovvio che stiamo parlando di tempi culturalmente, sociologicamente, politicamente diversi. Bisogna rendersi conto però che le vaccinazioni hanno cambiato la storia dell’umanità. E bisogna rendersi conto di come una malattia infettiva uccida ancora oggi bambini e adulti. Mi appello dunque ai genitori e li invito a venire da noi a parlare di vaccinazioni oppure a farlo con chiunque sia del mestiere, perché quello che possono trovare da soli su Internet non è la strada giusta per informarsi e per capire che oggi la ricerca ha fatto tanto per rendere i vaccini più sicuri. C’è troppa disinformazione, ecco quello che voglio dire“.
A rischio i più piccoli
Il rischio di un contagio in Istria non è meno presente che nel resto del Paese, e il calo della copertura vaccinale, arrivata nel 2017 al 91,4 per cento, spiega l’epidemiologa, mette a rischio in special modo la popolazione prescolare. “La prima dose di vaccino viene inoculata nel secondo anno di vita, ossia quando il bambino ha compiuto un anno: nel 2017 la copertura, dopo questa prima dose, è stata dell’88,2 per cento, quindi sotto il 90 per cento; il richiamo, che viene fatto in prima elementare, è stato invece leggermente più alto ossia del 91,4 per cento. Però siamo sotto la soglia di quel 95 per cento, il che sta a significare che la copertura è ottimale quando su 100 bambini se ne vaccinano 95, contando sul fatto che ci sono bimbi ammalati che non possono farlo e altri che magari hanno dato una risposta immunologica differente“.
I sintomi
“Il morbillo è una malattia infettiva seria, e come tutte le malattie contagiose può presentare talvolta un quadro clinico grave con polmonite o encefalite. Gli altri sintomi li conosciamo, e sono febbre alta, raffreddore, congiuntivite, otite, tosse e il tipico esantema. La contagiosità si protrae fino a 5 giorni dopo l’eruzione cutanea. Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa”.
“Non si può pronosticare un contagio – continua la nostra interlocutrice –. Possiamo unicamente dire che con l’avvicinarsi di quella che sarà la punta della stagione turistica, ne saremo maggiormente esposti. Vale la regola di cui ho parlato prima: più copertura vaccinale c’è sul territorio più si può stare tranquilli”. L’ultima grande epidemia, ha voluto ancora dirci la dottoressa Valić, è stata quella in Serbia, quando nell’aprile scorso i decessi sono saliti a 15. Casi di morbillo si segnalano in questo momento anche in Austria, Slovenia e Bosnia ed Erzegovina.

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