Mercati di Pola, ecco la Cucina didattica

La gastronomia istriana e polese ha un nuovo punto d’incontro concepito nell’ambito del progetto europeo «Key Q+», finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia.

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Mercati di Pola, ecco la Cucina didattica

Da ieri mattina al piano superiore del mercato coperto in piazza del Popolo è attiva una Cucina didattica e un Centro informazioni sulla storia della gastronomia polese e istriana (di origini tanto austroungariche quanto italiane e mediterranee in senso lato), concepita nell’ambito del progetto europeo “Key Q+”. Lo spazio è stato arredato con gusto nei due locali commerciali (T-6 e T-7) rimasti vacanti dopo la chiusura della panetteria “Jedinstvo” di Albona. Le sue finalità sono molteplici, ma molte restano ancora da definire strada facendo, in un prossimo futuro. Intanto si pensa a “promuovere gli alimenti, le ricette e gli ingredienti nostrani, quindi a organizzare attività educative a favore degli asili e delle scuole (principalmente di alberghiera, turismo, commercio e ristorazione), eventi gastronomici a tema, vendite promozionali e altro. Sempre restando in tema di cucina tradizionale, s’intende, eventualmente rivisitata in chiave moderna.
Una buona tavola

Il mercato coperto: un giorno il piano superiore sarà riservato ai ristoranti

Il primo esempio lo si è avuto già ieri: gli studenti della scuola rovignese di ristorazione e alberghiera “Eugen Kumičić” hanno preparato per la cerimonia inaugurale una sequenza di portate inedite, una più interessante dell’altra: lingua di bue di razza istriana (boscarino) bollita con insalata di crauti e cumino, guanciale di boscarino bollito con cavolo arrosto e verdure miste su crocchette di pane di granturco casereccio abbrustolito, fagioli con patate e carne affumicata, e, per finire in bellezza (anzi in dolcezza), gnocchi di patate con prugne in salsetta di vino e zabaglione. Et voilà, il pranzo è servito. Di chiara derivazione austroungarica con reminiscenze triestine e influenze dell’entroterra istriano di matrice slava. Un melting pot culinario che riflette in pieno il melting pot demografico di queste terre. La sintesi? Una buona tavola accompagnata da buon vino e buona compagnia.

Ristoranti al posto dei bar

Per la cronaca, la cerimonia d’apertura di questa Cucina didattica e/o Centro informativo di gastronomia locale, ha visto la presenza di numerose autorità e ospiti, tra cui il presidente della Regione istriana Valter Flego (al quale è toccato il compito di premere il pulsante che solleva la saracinesca del locale), il vicesindaco di Pola Robert Cvek, il direttore dell’Agenzia istriana di sviluppo rurale (AZRRI) con sede a Pisino, Igor Merlić, la presidente della Camera d’Economia Jasna Jaklin Majetić, la direttrice della Pro Loco Sanja Cinkopan Korotaj e via elencando. A fare gli onori di casa il direttore dell’azienda Tržnica (Mercati), che ha fornito i locali e organizzato l’evento, Renato Perc. A suo avviso questo della cucina didattica è soltanto il primo passo verso una metamorfosi radicale del piano superiore del mercato coperto nei prossimi anni. L’idea è quella di abbandonare il commercio minuto e i bar per aprire un ristorante dopo l’altro, proprio come hanno fatto al mercato di Firenze, che ora attira 3 milioni di clienti l’anno. Ovvio che Pola non sarà mai Firenze – ci dice il direttore – ma può anche darsi che possa essere qualcosa di radicalmente diverso da quello che è oggi.

I partner coinvolti

A proposito del progetto “KeyQ+”. Con 871.925,00 euro in due anni, derivati dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia, si è cercato di “arricchire l’offerta turistica dell’area transfrontaliera con nuovi prodotti turistici basati su un patrimonio culturale e gastronomico condiviso”. L’Agenzia per lo sviluppo rurale dell’Istria AZRRI di Pisino ha svolto il ruolo di capofila per i partner croati, tra cui la Città di Pola, la municipalizzata Tržnica e l’Ente per il turismo di Lussinpiccolo. KeyQ+ si deve al Programma IPA Adriatico. Uno dei suoi risultati più tangibili è la fondazione del Centro didattico di gastronomia istriano, dove “la Regione conduce con successo laboratori di educazione e istruzione permanente ai fini della formazione e dell’aggiornamento professionale del personale turistico-alberghiero”.

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