Marosi di polemica flagellano il Lungomare

La tribuna pubblica non ha prodotto alcun consenso politico sul futuro dell’area. L’incontro sulle modifiche al Piano urbanistico è stato piuttosto scontro

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Marosi di polemica flagellano il Lungomare
La pineta in attesa dell’albergo. Foto: DARIA DEGHENGHI

Vana è stata ogni speranza di raggiungere un minimo di consenso politico sul futuro del Lungomare. Non diversamente da altre situazioni analoghe precedenti, il rancore ha avuto il sopravvento sul dialogo. Ci si parla ma non ci si sente. La tribuna che ha avuto luogo al Centro sociale Rojc in riferimento all’ennesima variazione del Piano urbanistico Lungomare è finita nuovamente con una valanga di critiche contro l’assessore alla pianificazione ambientale Ingrid Bulian e il sindaco, Filip Zoričić, accusati, ora, d’aver sabotato il referendum contro l’edificazione e d’avere apertamente favorito gli imprenditori decisi a edificare a Valcane l’albergo omonimo.

Niente di nuovo. Il dialogo è venuto meno, il pubblico (qualche decina di attivisti, tra quelli più presenti nei mass media) ha preso di mira gli esponenti dell’amministrazione municipale, il confronto si è trasformato in scontro, la dialettica non ha prodotto alcuna sintesi. Tra gli episodi più indigesti lo scontro tra una donna del pubblico (“armata”, a sua detta, di sentenze di Tribunale) contro l’assessora Bulian, che a un certo punto ha dovuto constatare di sentirsi sul banco degli imputati. Il moderatore Aleksej Orel non ha neanche cercato di placare gli animi e si è limitato a constatare che “di incidenti come questo ce ne sarebbero pochi, se ci fossero più tribune pubbliche come questa”.
L’idea della tribuna era, negli intenti, perlomeno, “favorire una comunicazione pubblica, strutturata e costruttiva tra cittadini, urbanisti e funzionari pubblici”, capace di generare una variante del Piano urbanistico del Lungomare che vieti ogni intervento edilizio in spiaggia e la costruzione di locali di ristoro nella pineta. Atteso anche il confronto tra la consigliera Dušica Radojčić e il sindaco Zoričić, accusato d’aver frenato la sua proposta di modifica al Piano urbanistico in aprile, per poi accogliere l’istanza del costruttore o chi per esso (Stevan Muidža e dell’impresa Max city) un mese dopo. La prima era stata bocciata con la scusante della mancanza di tempo per cambiare le carte, la seconda è stata accolta per direttissima, ha detto la consigliera e aggiunto che “non ci sono dubbi che il Piano urbanistico conveniente al costruttore sarà votato dalla maggioranza in Consiglio il 23 marzo”.
Radojčić è tornata quindi a battere il chiodo della privatizzazione losca: “Non hanno bonificato la cava e sono pieni di debiti col fisco. È altamente probabile che la proprietà sulla pineta sia stata realizzata in maniera sospetta. Abbiamo cercato in tutti i modi di lavorare gomito a gomito per capire se la privatizzazione sia stata lecita, ma ci avete rifiutato la collaborazione perché convinti che non vi siano stati illeciti”, ha concluso Radojčić. La risposta di Zoričić non s’è fatta attendere: “Ma lei crede veramente che non mi sia informato sul caso? Che un bel di mi sia svegliato e constatato che non c’è stato alcun fallo nella privatizzazione?”.
Qualcuno, sempre nel pubblico, ha ipotizzato uno scenario diverso, e cioè che l’amministrazione municipale sia “ostaggio a causa del depuratore”: per averlo, la Città si dovrebbe insomma piegare alla volontà dei padroni dei lotti edificabili a Valcane.
Su questo l’assessore Anja Ademi ha cercato di minimizzare: a suo dire, il depuratore si può ancora costruire su Molo Carbone, anche se la società Luka Pula ha perso la causa per i diritti demaniali contro lo Stato. A suo parere, la sentenza non solo non mette i bastoni tra le ruote alla costruzione del nuovo depuratore nella zona industriale del porto, ma, al contrario, gli spiana la strada. Leggendo tra le righe, la Città non sarebbe ricattata dai costruttori dell’albergo perché il depuratore fognario a Valcane non ci resta comunque. Ingrid Bulian ha cercato di placare gli animi invitando i cittadini a partecipare alle consultazioni pubbliche che hanno per oggetto la nuova variante del Piano urbanistico generale e quindi lo stesso futuro urbanistico di Pola.

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