Mandriol. «Truffati dalle immobiliari»

Katia Jurić-Glavaš invia una lettera aperta a vari indirizzi, suggerendo di trasformare il luogo in villaggio etnico

0
Mandriol. «Truffati dalle immobiliari»
Una delle costruzioni abusive a Mandriol. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Se c’è una piaga che nel corso degli ultimi trent’anni ha letteralmente flagellato lo splendido territorio istriano, questa è l’edilizia abusiva. Case “vista mare” costruite nel totale disprezzo delle leggi, del paesaggio, del diritto collettivo a poterne godere e della sicurezza di chi ci vive. Spesso si tratta d’intere cittadelle dove non c’è nemmeno un mattone in regola. Il cemento illegale ha invaso negli ultimi decenni le coste istriane e ancora oggi sembra esserci una sola certezza: poco o nulla viene demolito. Ultimamente, però, qualcosa è cambiato e, giorno dopo giorno, si fa sempre più folta la schiera di chi ha deciso di combattere l’abusivismo edilizio. Tra i primi a scendere in campo il sindaco di Dignano, Edi Pastrovicchio, che non più di una settimana fa ha parlato del problema a Mandriol, una delle località del Dignanese maggiormente colpite dal fenomeno del “mattone selvaggio”.
A qualcuno, però, l’iniziativa del primo cittadino è tutt’altro che piaciuta. Anzi, c’è chi è addirittura arrivato a definire la campagna contro l’abusivismo edilizio lanciata del sindaco Pastrovicchio “persecutoria e discriminatoria” nei confronti dei cittadini stranieri, soprattutto sloveni, proprietari di immobili a Mandriol. Tra questi pure Katia Jurić-Glavaš, cittadina svizzera di origini croate, che indispettita dalla “gogna mediatica” nei confronti degli abusivi di Mandriol ha deciso di inoltrare una lettera aperta di denuncia ai media, al sindaco di Dignano e addirittura al premier Andrej Plenković e al presidente della Repubblica, Zoran Milanović. Una lettera nella quale spiega il suo punto di vista e suggerisce la soluzione del problema. Nella sua missiva Katia Jurić-Glavaš sostiene che tutti gli abusivi di Mandriol siano stati truffati dalle agenzie immobiliari e dai precedenti proprietari dei terreni, che a sua detta avrebbero tratto in inganno gli acquirenti con annunci di vendita fuorvianti, che assicuravano la possibilità di installare case mobili. “Anche oggi il sito Njuškalo.hr è stracolmo di simili annunci”, sostiene l’autoproclamata portavoce degli abusivi di Mandriol e Barbariga, che dopo essersi chiesta “perché le agenzie e chi pubblica annunci simili non vengono puniti” e “a chi e perché diamo fastidio proprio ora”, presenta la sua proposta: concedere alla baraccopoli di Mandriol nientemeno che lo status di villaggio etnico. “Vogliamo restare a Mandriol e siamo pronti a pagare tutte le tasse e il servizio di conferimento dei rifiuti. Vi prego quindi di prendere in considerazione la mia proposta”, conclude Katia Jurić-Glavaš.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display