L’Università Juraj Dobrila punta forte sullo STEM

L’Ateneo è partner del progetto di cofondazione del Centro europeo per le innovazioni EDIH Adria, che si occuperà di IA e di alta tecnologia informatica

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L’Università  Juraj Dobrila punta forte sullo STEM
Nikola Tanković, Dean Sinković, Valter Boljunčić ed Emina Pustijanac. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Sempre più moderna, digitalizzata e internazionalizzata, l’Università di Pola Juraj Dobrila si considera già così e intende migliorare ancora. Come avere una visione attendibile dei passi finora compiuti? Possono essere i dati della mobilità ad attestare l’interesse su più vasta scala, oltre ai confini della Croazia. A parte il fatto di arruolare metà matricole da tutto il resto del Paese, c’è Erasmus che per l’anno accademico giunto alla sua conclusione ha quantificato la permanenza di una sessantina di studenti e di una ventina di professori provenienti dall’Unione europea e anche da Paesi extracomunitari. Per l’anno venturo gli studenti saranno almeno 80, mentre si vanta una collaborazione siglata da contratto con quasi 150 istituzioni universitarie di tutto il mondo, il che la dice lunga. È una realtà universitaria che rispetto a una decina di anni fa ha letteralmente cambiato e rivoluzionato le modalità di studio adeguandosi alle sfide derivanti dalla globalizzazione, all’informatizzazione della vita sociale-professionale e persino agli sconvolgimenti climatici. Adesso, al momento della scelta degli studi accademici, si fa una giustificata pubblicità rivelando i tanti vantaggi e le opportunità che l’Ateneo offre.

Tutela ambientale e sostenibilità
A rendersi portavoce di tutto ciò sono stati il vicerettore per la collaborazione, l’innovazione e il trasferimento delle tecnologie, Valter Boljunčić, il vicerettore per la scienza e i rapporti con l’imprenditoria dell’Università d’informatica, Nikola Tanković, la rettrice della Facoltà di scienze naturali Emina Pustijanac e Dean Sinković della Facoltà d’Economia e turismo “Dr. M. Mirković”. Occhio di riguardo riservato innanzi tutto alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), per cui si è reso noto che l’Università intrattiene rapporti di collaborazione con oltre un centinaio di compagnie e imprese, organizza interi corsi formativi tenuti da specialisti apprezzati del settore IT. Dall’anno passato si è diventati cofondatori della Società ICT Istra – di cui Infobip è parte integrante – impegnata nella divulgazione delle tecnologie informatico-comunicative. Conferma Tanković che le imprese IT e il laboratorio della Facoltà d’informatica cooperano nell’ambito di progetti di ricerca di VISIO e che si può essere soddisfatti dell’ultimo raggiungimento: l’ingresso da partner nel progetto di cofondazione del Centro europeo per le innovazioni EDIH Adria, che si occuperà di intelligenza artificiale e di alta tecnologia informatica applicate alla qualità di vita, alla salute, alla mobilità e allo sviluppo sostenibile. A proposito di tutela ambientale e sostenibilità, è lo Studio di scienze del mare che addirittura non richiede alcun marketing tanto risulta gettonato dagli studenti provenienti da tutte le parti del Paese. L’interesse verte attorno alla biologia del mare e agli ecosistemi acquatici con particolare accento sulla tutela ambientale, che necessità sempre più di quadri specializzati in materia. Come sentito, il corso di formazione universitaria offre sempre più laboratorio, lezioni sul campo, a bordo di navigli e porta avanti progetti con il contributo UE come “Il partenariato tra gli scienziati ed i pescatori”, “Associazione STEM per popolarizzare lo STEM”, “Sono tutti gli ospiti graditi?”, programma di lavoro concentrato sulla ricerca in merito alle nuove specie che s’infiltrano nell’Adriatico in seguito a sconvolgimenti.

Erasmus, una porta nel mondo
A proposito di collaborazione e possibilità di trascorrere metà della propria carriera studentesca in altri parti del pianeta grazie a Erasmus e ad altri canali di scambio, Sinković ha fatto presente, che accedere all’Università di Pola equivale a entrare nell’ambiente universitario di tutto il mondo, tanto più che l’inclusione agli scambi Erasmus sono più fattibili che a livello di Atenei più affollati e di più lunga tradizione (come ad esempio Zagabria e Fiume). L’internazionalizzazione dell’Università è retta anche da progetti già realizzati (partecipazione all’International Business Practicum di Monaco di Baviera e al Practicum in Florida) e da farsi (partecipazione a competizioni professionali internazionali promosse dagli Stati Uniti d’America). Punti a favore, soprattutto della Facoltà di economia grazie anche a SPIN, l’incubatore per futuri imprenditori e al Centro carriere professionali.

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