Lorena Boljunčić: «A Pola ci sono così tante risorse inutilizzate»

A colloquio con la candidata sindaca indipendente

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Lorena Boljunčić: «A Pola ci sono così tante risorse inutilizzate»
Lorena Boljunčić. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Una delle novità assolute di queste candidature a sindaco di Pola è Lorena Boljunčić. Nota finora quale imprenditrice, ha scelto di buttarsi in politica cercando di mettere a frutto le esperienze maturate in questo settore. Vediamo quali sono le sue idee con le quali spera di incontrare i favori degli elettori.

Questa è la sua prima incursione in acque politiche. Come mai ha deciso di fare questo passo?
Osservo Pola da molto tempo, sia come imprenditore sia come storico dell’arte, e sono testimone di una stagnazione che non ha alcun fondamento reale. Pola è così ricca di patrimonio storico, gente laboriosa, natura meravigliosa. Ci sono così tante risorse inutilizzate che è quasi incredibile che sia rimasta stagnante per anni e che non sappiamo come sfruttare molte di queste potenzialità. La politica è diventata fine a sé stessa, ed è esattamente questo che voglio cambiare entrandovi.

Può presentare brevemente il suo team?
Innanzitutto vorrei presentare me stessa: sono nata a Pola nel 1972. Sono laureata in arte e letteratura comparata e ho conseguito un master in economia. Ho oltre vent’anni di esperienza in posizioni dirigenziali, sia in grandi aziende internazionali, sia come titolare di un’azienda con sede a Pola, attraverso la quale ho creato due progetti culturali e turistici: il tour panoramico Pula City Tour e il Museo – Casa dell’olio d’oliva istriano. La candidata a vicesindaco è Paola Orlić, laureata in storia dell’arte e docente di filosofia. Il team comprende pure Danijela Križman Albert Novak, Darko Brborović, Robert Pauletta, Natalija Zorica Jurić, Damir Ritoša, Vedad Ališić e Ivana Poljak. Sono tutti esperti nei loro campi, individui affermati il ​​cui unico obiettivo, entrando in politica, è quello di aiutare la città a svilupparsi in modo diverso e di qualità.

Se verrà eletta, quale sarà la prima cosa che farà?
Considerando che negli ultimi quattro anni, su 200 persone che lavorano nell’amministrazione cittadina, ben 70 sono cambiate, è necessario stabilizzare il lavoro nella stessa amministrazione, parlare con i dipendenti e aiutarli in vari modi per rendere l’apparato amministrativo più funzionale e i dipendenti più soddisfatti. Parallelamente, inizierò a lavorare sui progetti che abbiamo promesso ai cittadini.

I problemi in città non mancano dal Centro di gestione dei rifiuti di Castion, al cementificio, dalla mancanza di parcheggi agli ingorghi stradali estivi. Come risolverli?
Negli ultimi due anni abbiamo parlato con gli esperti e trovato soluzioni a questi e ad altri problemi di Pola. Un’intervista è troppo breve per descrivere i modi per risolverli. Invito i lettori a visionare i materiali sul mio sito web e sul mio canale YouTube. C’è molto lavoro alle spalle, tante riflessioni e soluzioni già esistenti.

Proviene da ambienti imprenditoriali. Che cosa può fare l’amministrazione cittadina per creare un clima più favorevole sia alla produzione che al commercio?
Il settore da cui provengo un tempo veniva chiamato settore reale. Puoi avere idee di ogni tipo, ma devi essere realista e sapere come fare le cose. Ciò richiede conoscenza ed esperienza. Le capacità gestionali sono particolarmente importanti per motivare gli altri, unire le persone, ascoltare gli esperti e attuare soluzioni. Ciò che non voglio vedere come imprenditore è l’esistenza di un altro Consiglio la cui esistenza sarà meramente formale, ma piuttosto desidero riunire persone con soluzioni concrete e una visione per rafforzare l’economia della città. L’amministrazione cittadina deve finalmente ascoltare gli imprenditori. Dalla sistemazione della zona industriale, agli incentivi di qualità per lo sviluppo dell’imprenditorialità, fino agli affitti più bassi nel centro città, in modo che i negozi possano rimanere aperti tutto l’anno.
Dobbiamo incoraggiare la creazione di aziende che utilizzano le nuove tecnologie e sviluppare le industrie culturali e creative. Non iniziamo questo processo da zero perché disponiamo già di un nucleo attivo di ingegneri e specialisti IT, persone capaci ed esperte, riconosciute a livello internazionale nel settore culturale. Disponiamo inoltre di un’Università con una Facoltà di Economia di lunga data, una Facoltà di Informatica, una Facoltà di Ingegneria, un corso di studi in Scienze marine e molto altro. L’Università ospita il nostro grande capitale umano, che dobbiamo integrare meglio nello sviluppo della città. Questa è la nostra grande opportunità.

La Comunità Nazionale Italiana in città. Secondo lei, il livello dei suoi diritti è soddisfacente o può essere migliorato? Se sì, in che modo?
Sostengo che si può sempre fare meglio. Sebbene in linea di principio Pola rispetti effettivamente i principi fondamentali di un sistema di segnaletica bilingue e, a un certo livello nominale, i rappresentanti del governo si rivolgono e salutano sempre il pubblico con poche parole in italiano, ritengo che vi sia effettivamente spazio per migliorare la posizione e la visibilità, e in particolare la divulgazione dei risultati e dei contributi culturali della Comunità nazionale italiana alla città di Pola, e non solo a livello superficiale e dichiarativo.
Poiché sappiamo che i cambiamenti negli ordinamenti statali in Istria e a Pola hanno dato origine a un contesto culturale plurale particolarmente interessante, in cui la comunità italiana, soprattutto nelle arti – e qui mi riferisco principalmente all’architettura e alla musica – ha svolto un ruolo importante e ha avuto un impatto significativo sull’identità urbana della città, e che in realtà se ne sa poco al di fuori di ristretti circoli professionali – mi piacerebbe molto avviare progetti per la ricerca sistematica e la divulgazione di questo patrimonio.
Un progetto come l’album “1947”, al quale hanno lavorato e cantato molti protagonisti della scena culturale, è uno splendido esempio di un bell’omaggio a un nativo di Pola che, nonostante abbia dovuto lasciare la città, la sua musica senza tempo ha trovato la strada non solo per la casa e la città della sua infanzia, ma anche per i cuori delle persone per le quali non importa se vivono in quella città da molto tempo o se ci sono arrivate solo in seguito.

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