Le stagione delle porte chiuse

0
Le stagione delle porte chiuse

A volte a Pola si è bravi a farsi male da soli. A sprecare vani d’affari, punti vendita, opportunità economiche e posti di lavoro. I piccoli negozi d’abbigliamento al dettaglio (e non solo quelli) del centrocittà soffrono. Non vi è ombra di dubbio. Il commercio al minuto potrebbe perdere anche colpi per effetto dell’onda lunga dei (famigerati) centri commerciali già arrivati (City Mall) o in procinto di arrivo (Max Stoia). Forse, basterebbe una strenua difesa da parte degli amministratori locali per salvare la realtà dei negozietti del centro, anche perché gli affitti praticati dal Municipio in quanto locatore sono eccome esosi e si potrebbe anche praticare qualche sconto. Alla fine o si smercia o si chiude. Resistono i marchi: Benetton (anche se la rivendita dei capi intimi ha chiuso da tempo), Sisley, Gerry Weber, Naf Naf, Moderato, Max&Co. per non dire della proibitiva Max Mara. Però, il resto sembra non farcela a sbarcare il lunario, visto che la botteghetta conta poco o quasi nulla sul piano clientelare, non muove la massa, né soldi “importanti” come quelli dei centri commerciali che sbarcano a Pola portandosi appresso un salvadanaio milionario, con cui (ri)costruire chilometri di infrastrutture (non da ultimi i 18 milioni versati come anticipo dalla Lidl).
autismo 027

Chiuso per… disperazione

Il grande commercio avanza e quello piccolo sta rischiando l’impoverimento. Ogni negozio che chiude, riapre e richiude, provoca sensazione di smarrimento, danno per la qualità della vita dei residenti, mentre cresce l’appeal turistico con mercanzia (anche trash), indirizzata soltanto all’ospite. Anche senza effettuare indagini di mercato, sembra probabile che i piccoli negozi e le botteghe chiudano sempre per gli stessi motivi. Gli affitti strozzano, la concorrenza dei centri commerciali sembra insostenibile, le pressioni di chi vuole subentrare diventano ogni giorno più incalzanti, la burocrazia fiscale fa impazzire. Si chiude per disperazione e non solo per una logica di mercato. E si chiude nel silenzio, nell’indifferenza, senza opporre nulla contro l’avanzata dei centri commerciali che snaturano i luoghi dell’identità locale. Si avvantaggiano i commerci che pagano tutto in moneta contante buttando a mare il resto, la piccola attività commerciale. Lo shopping in centrocittà è in via d’estinzione? Siamo sull’orlo del fallimento? La risposta non è ancora arrivata. Il momento della verità giungerà soprattutto l’autunno prossimo con lo sbarco del ciclopico Max Stoia e i probabili effetti collaterali si faranno sentire nelle stagioni a seguire. Nell’attesa però, sembra che anche il City Mall abbia rivestito un ruolo da killer. È vittima la rivendita Terranova, la moda low cost con capi di abbigliamento urban e casual cool in vendita a prezzi economici? Il primo centro commerciale è pieno di rivendite di questo tipo, amate dai teenager. E forse Terranova, frequentatissima qualche anno fa, sempre piena di saldi e prezzi promozionali è finita per cedere. In questi giorni, i tecnici incaricati stanno smantellando per sempre le scritte pubblicitarie dal bell’edificio a cupola in piazza Port’’Aurea.
IMAG0583

Calzature in crisi

Che cosa è successo, invece, in via Sergia? Sparita tra altre, la “giovane” rivendita di calzature che aveva tentato gli affari sulle ceneri del negozio di abbigliamento di qualità classica “Vesna Stil” (marchio di bottega tutt’altro che scartabile). E a proposito di calzature da collection comfort a prezzi contenuti, in stile unico e senza tempo, è scomparsa anche la rivendita della Borovo da via Zagabria, affiancandosi alla deserta libreria d’antiquariato Castropola e al vicino salone di bellezza mascherato da carta d’imballaggio (segnale che anche l’artigianato può andare buca). Resta supersitite (ma non si sa fino a quando) la “Borovo” di via Ciscutti. Che cosa sta capitando alla fiumana “RT Stil”, di via Flanatica. Denudata da tutta la mercanzia tessile sugli scaffali, pratica il 70 per cento di sconto sui rimasugli, prima di chiudere. Scrive in vetrina che si cambia assortimento. Speriamo bene. Anche perché la moda uomo, eleganza classica (leggi Galileo) può fare concorrenza dal City Mall. Forse che la stagione turistica tornerà a rimpolpare gli affari, non solo con i souvenir ed i greetings from Croatia.
IMAG0589

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display