
Rifiuti, drenaggio urbano e rete stradale invocano investimenti a tappeto. Oltre a essere uno dei quartieri urbani più estesi e più popolosi di Pola, Siana è probabilmente anche uno dei rioni meglio forniti d’infrastrutture, ma ciò non toglie che non bastino. A essere sinceri, non bastano mai. L’incontro dell’altra sera tra gli abitanti della circoscrizione e le aziende erogatrici di servizi urbani (Pragrande ed Herculanea) è stato costruttivo anche se le direzioni delle due municipalizzate non sono state in grado di fornire tutte le risposte richieste dai residenti. Una su tutte, la proverbiale domanda da un milione di dollari: quando inizierà la tanto invocata ricostruzione di via della 43ª Divisione istriana? Sono almeno dieci anni che l’amministrazione municipale posticipa l’intervento e i motivi si sprecano. Ma come si sprecano i motivi, così si sprecano anche le lamentele della popolazione. Una coppia di residenti insoddisfatti è tornata a denunciare il caso: dal giorno in cui l’incrocio tra le vie Capodistria e della 43ª Divisione istriana è stato sostituito con l’isola rotazionale, il drenaggio delle acque meteoriche si è ulteriormente aggravato (ed è era già pessimo anche fino ad allora). Di conseguenza, un fabbricato d’epoca austriaca, con locale commerciale al pianterreno, nei giorni di pioggia è costantemente allagato e quindi è fuori uso. La proprietaria è arcistufa e dice che “l’imposta comunale la paga regolarmente come se la proprietà fosse abitabile e fruibile per il commercio”, mentre invece si ritrova in casa un acquitrino tutte le volte che si mette a piovere.
Una pioggia di problemi
A questo punto sarebbe l’ora di dire chiaramente se e quando la ricostruzione del collettore di Siana sarà in grado di convogliare tutte le acque meteoriche in eccesso per salvare il rione dagli allagamenti. Poche le certezze in questo senso, stando a quanto ha rivelato il direttore della società Pragrande, Kristijan Benčić. I collettori fognari sono sicuramente di sua competenza, ma via della 43ª Divisione istriana sarà oggetto di un restauro più esteso, che oltre al potenziamento della rete di drenaggio riguarderà anche quella idrica, le telecomunicazioni, la semaforizzazione, l’illuminazione pubblica e la ricostruzione della piattaforma stradale con tutte le carreggiate, gli incroci, i marciapiedi e gli spartitraffico con i filari di ippocastani sui due lati della viabile. Recentemente il sindaco ha dichiarato che per accelerare il passo, l’opera sarebbe stata detratta dal corpo degli investimenti fognari (Pola Nord e Pola centro) e gestita autonomamente dalla Città senza intrusioni dello Stato. Il direttore Benčić ha confermato che la ricostruzione di via della 43ª Divisione è in fase di progettazione al Municipio, ma non ha azzardato congetture su eventuali date d’avvio dei lavori. La solita solfa, viene da dire, visto che sono almeno dieci anni che si parla della necessità assoluta e prioritaria di ricostruire il collettore e l’arteria che fungono da collegamento tra centro e Siana e dintorni. In compenso il direttore Benčić ha fornito informazioni sui lavori di più immediata esecuzione. Appena conclusi i bandi per l’assegnazione degli appalti dei lavori, quindi già in aprile, inizieranno gli scavi per la posa di 1,355 chilometri di tubature e pozzetti fognari per le utenze ancora prive di servizio di drenaggio urbano nelle vie Albona, Benčić, San Giorgio e dell’Industria. Siana avrà quindi solo una piccola parte degli 8,5 km di tubature e solo una sessantina su 273 allacciamenti dell’opera completa che include Montegrande (del valore di 4,6 milioni di euro) ma questa è, una volta tanto, una buona notizia: si dà il caso che la copertura del rione con servizi di fognatura sia pressoché totale anche in assenza di quest’investimento.
I rifiuti al contatore
Dal drenaggio ai rifiuti. Procede gradatamente la sostituzione dei cassonetti su rotelle con quelli in muratura e contatore. I grattacieli di via Altura e via Capodistria hanno già cambiato regime e ora scaricano l’indifferenziato con tanto di scheda di riconoscimento-utente: la fattura è composta da un importo fisso e uno variabile e quello variabile… varia, appunto, dal numero mensile dei conferimenti dei rifiuti. Chi separa, riusa e ricicla paga di meno e l’incentivo è gratificante (almeno fino a quando non aumenteranno i prezzi nuovamente). A questo punto si passa a servire la parte “alta” di via Capodistria, vale a dire i condomini che corrono lungo la via dalla rimessa degli autobus ai semafori dell’incrocio con via Kukuljević. Nel giro di pochi mesi la municipalizzata provvederà a distribuire agli utenti le tessere magnetiche, quindi passerà a interrare i cassonetti col contatore, dopodiché ritirerà dalle superfici pubbliche i cassonetti in plastica su rotelle. Quando questo avviene – si lamentano i residenti – c’è chi continua a contravvenire scaricando anche arredi e sanitari nei luoghi dove prima c’erano stati i cassonetti mobili. E c’è anche chi bara sulle bollette della spazzatura, gettando l’indifferenziato nei contenitori della carta e mandando a monte la fatica della separazione in casa dei cittadini virtuosi.
Il direttore Robi Fuart (Herculanea) ha risposto che le coperture dei contenitori di carta, metalli, plastica e vetro saranno sostituite a loro volta col meccanismo a contatore e saranno utilizzabili solo dalle utenze in regola, anche se il servizio rimarrà gratuito per evitare le intrusioni e gli abusi dei non residenti. Quanto alla vecchia abitudine di scaricare gli arredi e i sanitari in strada accanto ai cassonetti, Fuart confessa di “non comprendere questo tipo di logica perché non vi è alcun vantaggio per chi trasgredisce le norme”. A suo avviso, scaricare gli arredi in strada o farlo a Valmade nel luogo previsto, gratuitamente, è la stessa cosa: nulla si perde e nulla si guadagna. Chi ci perde è solo il servizio pubblico e quindi la collettività. Tra l’altro per chi non avesse i mezzi per il trasporto è garantito anche il prelievo a domicilio, previa chiamata ai numeri 544-094 o 541-597: il camion arriva all’indirizzo indicato nel giorno fissato e si porta tutto via a costo zero, due volte l’anno. Insomma, gettare i materassi e le poltrone in strada non ha alcun senso e francamente tutti sono già stanchi di ripeterlo. La novità assoluta per quanto attiene la differenziazione dei rifiuti riguarda invece l’imminente separazione dell’umido crudo (scarti di cucina e giardino a esclusione dei cibi cotti), che inizierà gradualmente nei rioni della periferia occidentali non densamente popolati come Nuova Veruda e Porto Veruda. Si comincerà, appunto, dalle zone di bassa densità abitativa con poche strutture di tipo condominiale e tante case di famiglia con orti e giardini. In una seconda fase si vedrà di studiare il modello più adatto per la separazione dell’umido nei quartieri più densamente popolati e con alta incidenza di condomini e grattacieli. La manovra inizierà il 29 maggio con l’arrivo in città di una prima fornitura di 4.000 cassonetti formato famiglia.
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