L’Arena traina la ripresa

Nei mesi di luglio e agosto l’anfiteatro polese ha fatto registrare l’85 per cento del numero dei visitatori rispetto all’anno record 2019. Bene anche il sito di Nesazio e il Tempio d’Augusto, male le gallerie

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L’Arena traina la ripresa

Voglia di viaggio, di mare, di fuga ed evasione. Dopo i supplizi sofferti a causa delle reclusioni dettate dalla pandedmia da coronavirus si è riacceso il desiderio di seguire le più “nobili” rotte del turismo culturale persino tra coloro che non sono esattamente appassionati in materia di vestigia storiche. Dopo la cdebacle dell’anno Covid 2020, il turismo all’Arena di Pola è tornato redivivo alla grande e l’anfiteatro si è nuovamente rivelato un jolly, un fattore trainante per stimolare il ritorno della villeggiatura e degli spostamenti nel centro città. Se le strutture d’accoglienza turistica stanno traendo le somme di un’estate inaspettatamente proficua, anche al Museo archeologico istriano è in corso la conta dei tanti ammiratori guadagnati dall’Arena, dai monumenti e dalle gallerie di Pola, gestiti dalla medesima istituzione.

 

Settembre promette bene

”Era cominciata male e – così il direttore del Museo, Darko Komšo – il 2021 risulta divisibile in due periodi letteralmente divergenti. Da gennaio a fine giugno, abbiamo registrato soltanto il 25-30% per cento delle visite quantificate durante lo stesso lasso di tempo nel florido 2019 del periodo pre-Covid. La grossa ripresa è avvenuta in piena estate. Abbiamo avuto una stagione eccellente. Se già il mese di luglio aveva fatto notificare una vendita di biglietti per l’Arena pari al 58 per cento di quelli staccati nel 2019, in agosto abbiamo raggiunto l’85 per cento del successo riscontrato nel medesimo mese di due anni fa. Ora, nel giro di cinque giornate di settembre, abbiamo addirittura superato il numero delle visite notificate due anni or sono nel corso dell’intero mese di settembre”.

L’estate tradotta in cifre si è presentata così… Ben 147.660 escursionisti culturali hanno raggiunto l’Arena in luglio e agosto 2021, soltanto 90.148 hanno rappresentato la tiepidissima voglia di viaggiare dentro all’antica Roma nell’estate del 2020, mentre la stupefacente cifra degli oltre 199mila visitatori del 2019 non risulta più tanto stratosferica e irrecuperabile nelle estati a venire. Il totale ripristino delle gite turistiche, sembra tra l’altro confermato anche in direzione della località archeologica di Nesazio. Che dire quando tra luglio e agosto vi sono state 1.207 visite, più o meno, come nel 2019 quando erano state 1.278. Il brutto 2020, con 530 sbarchi in zona Altura è proprio da dimenticare.

Avanti e indietro sotto l’Arco dei Sergi

Il trionfo del turismo individuale

”Devo dire che sta trionfando il turismo individuale, quello delle famiglie con prole al seguito, in particolare – segnala il direttore dell’istituzione museale – mentre quello delle comitive, che abitualmente caratterizza il periodo della bassa stagione continua a farsi desiderare. Per l’Arena, ci sono sì prenotazioni riguardo alla seconda metà di settembre, tuttavia non siamo ai livelli a cui si era abituati nel periodo antecedente la crisi epidemico-sanitaria e non credo che ad ottobre saranno affari come in passato. Tutto dipenderà dall’evolversi della situazione sul fronte dei contagi”.

Parlando in cumulativo nei primi otto mesi dell’anno 2021, l’Arena si è guadagnata oltre il 50 per cento delle visite turistiche del 2019, ma prendendo a confronto il difficile 2020, ha fatto superare al 100 per cento ogni aspettativa. Idem con gli incassi dalla vendita dei biglietti, il cui prezzo era stato ridotto l’anno scorso a causa del periodo problematico a livello globale e che ora è stato ripristinato (a 70 kune per gli adulti). Inutile rimpiangere le glorie passate e i 373.583 visitatori segnalati alla fine di agosto 2019, ma le 191.795 persone entrate in Arena nei primo otto mesi del 2021, riaccendono l’ottimismo dopo quegli otto mesi di sofferenza 2020, con gli arrivi ridotti a non più di 111.395 turisti. È ritornato a rivivere in grande stile, quindi, il Tempio d’Augusto con 12.742 visitatori nel lasso di 8 mesi, contro gli sparuti 6.233 dell’anno passato e i… miracolosi 23.310 del 2019.

Seduti ai piedi del Tempio di Augusto

Sacri cuori in… sofferenza

Del lockdown e dei disguidi organizzativi che hanno colpito il settore culturale polese, hanno invece sofferto le gallerie museali. La Chiesa sconsacrata dei Sacri cuori ha attirato 4.126 interessati contro i 5.249 del 2020 e i 7.707 del 2019; la Galleria C8 di via Carrara ne ha avuti 1.494, invece dei 2.513 del 2020 e dei 4.191 del 2019. Molto meglio, però, per l’avvantaggiata Galleria Anfiteatro, che rappresenta un itinerario inserito dentro al monumento ellittico: quest’anno, fino a settembre si è conquistata 15.781 visitatori, l’anno scorso 11.259 e due anni or sono 33.200.

Più visite e più incassi. Il rapporto è direttamente proporzionale. L’Arena, che procura entrate salvavita per tutte le monumentalità, ha guadagnato 10,6 milioni di kune da gennaio a fine agosto 2021. Nello stesso periodo del 2020, ci si era dovuti accontentare di meno della metà ossia di 5,2 milioni, mentre la memoria torna ai 14,9 milioni ricavati nel 2019. Sbalzi d’incasso dalla vendita biglietti non indifferenti anche per il Tempio d’Augusto. Sempre con riferimento alle prime otto mensilità il fatturato del 2021 ammonta a 103.900 kune, del 2020 a 49.278 kune e del 2019 a 207.511 kune.

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