
Contro l’omologazione esasperata che vuole tutti uguali su scala planetaria, la ricetta istriana è semplice: un invito alla studio del luogo natio, dei suoi usi e costumi, delle arti, della storia, della geografia e dei personaggi che hanno fatto dell’Istria un prodotto della storia mondiale unico e insostituibile. Da dieci anni la Regione sollecita le scuole di sua pertinenza (licei, istituti tecnici, professionali e altre scuole superiori) a produrre programmi extracurricolari dedicati alla “storia delle territorialità”. Ieri il presidente della Regione Boris Miletić e l’assessore alla cultura Vladimir Torbica hanno chiamato a raccolta i dirigenti scolastici per la stipulazione dei contratti con cui la Regione s’impegna a spesare i programmi e le scuole a realizzarli anche nel corso dell’anno scolastico 2024/25. Sotto la spinta dell’amministrazione regionale si sono uniti all anche le scuole elementari e gli asili, e oggi, dopo dieci anni di rodaggio, aderiscono più di novanta istituzioni di cui 24 scuole dell’infanzia, 48 scuole elementari e tutte e 21 le scuole superiori dell’Istria. L’istruzione, lo sport amatoriale, la sanità pubblica e il walfare sono gli obiettivi principali della politica della Regione nell’ultimo mandato, ha detto il presidente, che partecipa con grande soddisfazione ai festival della territorialità allestiti dai ragazzi perché “insegnano ad amare la propria terra senza disprezzare gli altri, anzi, rispettando tutti”.
L’assessore Torbica ha riassunto le attività del progetto nei prossimi mesi, che si avvale di 176.000 euro di contributo della Regione, che verranno ripartiti tra un centinaio di enti dalla piramide scolastica, compresa la Facoltà di scienze della formazione, che prepara le future maestre d’asilo. I mezzi saranno impegnati per la produzione di giochi didattici (il bando sarà aperto per un mese a partire da lunedì), per la diffusione del gioco didattico sul Castello di Pisino dell’insegnante di lingua croata di Albona Dijana Muškardin, mentre in maggio si terranno altri tre Festival del luogo natio. Le novità dell’anno sono tre: un primo pub quiz con argomenti esclusivamente istriani per gli studenti delle scuole superiori, un primo progetto dell’Università degli studi (Facoltà di scienze della Formazione), e l’inclusione di un evento già noto (il quiz Krasna zemljo) nei programmi di studio della territorialità della Regione, che ora avrà modo di evolvere ulteriormente.
Davor Kliman ha parlato a nome dei dirigenti scolastici: “Lo studio della territorialità è un importante veicolo di istruzione perché permette di conoscere se stessi per poter conoscere a fondo gli altri. Il patrimonio culturale istriano è immenso in qualunque direzione si guardi: nella musica, nella storia, nelle arti, ovunque si vada a cercare è possibile trovare beni inestimabili da valorizzare anche a scuola per insegnare ai ragazzi l’amore per la propria terra e il rispetto dell’altrui”. Tra i firmatari dei contratti anche i presidi delle tre scuole superiori italiane di Pola, Rovigno e Buie rispettivamente Debora Radolović, Ines Venier e Franko Gergorić.

Foto: DARIA DEGHENGHI
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