La Riva del futuro ha preso forma

0
La Riva del futuro ha preso forma

Con Molo Fiume la banchina est da poco lastricata fa una bella figura: insieme si completano a vicenda, sono complementari nelle funzioni portuali (approdi, operazioni doganali, imbarchi e sbarchi dei passeggeri, servizi, accoglienza clienti) e costituiscono finalmente anche un continuum estetico, stilistico e urbanistico. Non fossero passati 15 anni dalla prima opera di recupero all’ultima operazione di lastricatura realizzata quest’estate, sarebbe stato molto meglio. Ma questi, evidentemente, sono i tempi di marcia che l’autorità portuale polese è in grado di sostenere contando unicamente sulle sue proprie forze e sugli occasionali aiuti del Ministero del Mare e delle Infrastrutture. Tempi lunghi a parte, il risultato finale si è già guadagnato parecchi apprezzamenti e qualche critica.

I lati positivi

Gli apprezzamenti si riferiscono generalmente al fatto che le strutture portuali s’allargano in direzione della Stazione ferroviaria e delle zone smilitarizzate, che le prossime tappe di edificazione nel porto includeranno anche costruzioni di nuovo conio, che tra i restauri previsti ci sia pure la trasformazione di alcuni esempi di architettura industriale dismessa in altrettanti impianti turistici, che prima o poi i due bracci del bacino portuale si collegheranno in un unico percorso urbano e che, nonostante tutti gli ipotizzabili investimenti in probabili strutture turistiche, nella parte più protetta del porto, là dove la profondità dell’acqua è minima, resterà comunque tutto il posto necessario per mantenere un porticciolo per imbarcazioni di piccola taglia ad uso e consumo della popolazione locale: quel porticciolo che ci piace chiamare col nome di mandracchio.

Arredo urbano povero

Le critiche vanno dall’assurdità dei tempi di costruzione (si parla di anni per appena qualche centinaio di metri di banchine costruite ex novo), alla povertà di arredi urbani, alla carenza di verde. Il filare di giovani oleandri appena piantato appare effettivamente così poco degno del nuovo lastricato che i critici hanno fatto presto a dimenticare come nell’immediata vicinanza della banchina ci sono non uno, ma addirittura tre lussureggianti parchi pubblici esemplari: il parco Francesco Giuseppe I, il parco Re Zvonimir e, appena qualche passo più in là in direzione dell’Arena, i Giardini Valeria. Piuttosto la critica più giustificata che si possa muovere in questo contesto è la posizione di una delle quattro stazioni di pompaggio per liquami fognari del nuovo sistema di drenaggio urbano: l’impianto è stato sistemato senza criterio e cognizione di causa tra l’albergo Riviera e i nuovi scali passeggeri del porto, perché all’epoca dei grandi investimenti nella rete fognaria nessuno aveva reputato necessario consultare urbanisti, architetti e paesaggisti sull’impatto che una struttura di questa categoria avrebbe avuto sul futuro della città e le sue prospettive di sviluppo. Ma tant’è: tali gli antefatti, tali le conseguenze. Cosa fatta capo ha.

La boa della grande guerra

Un altro elemento di poco pregio estetico ma, a quanto pare, di notabile valore storico e morale è il monumento eretto tra Molo Fiume e la banchina est in occasione del centenario della fine della Prima guerra mondiale (1.mo novembre 1918-1.mo novembre 2018). Si tratta di una boa risalente appunto alla Grande guerra che è stata esposta in questa sede alla memoria dell’equipaggio caduto nell’affondamento della nave da guerra “Viribus Unitis” nel porto polese. La boa è stata restaurata ed esposta sotto la supervisione della Soprintendenza ai beni culturali. Ai suoi piedi compare una lapide che dice meno di quanto dovrebbe: non spiega di quale genere di reperto si tratti, ma soltanto in quale occasione esso è stato esposto. Boa e omaggi alla storia della città a parte, è atteso a questo punto un quanto più rapido proseguimento dei lavori di edificazione delle strutture portuali verso Vallelunga. Per completare la passeggiata tra Montegrande e l’Arena di circa un chilometro e mezzo, mancano altri 700 metri di banchine e lastricato. Senza l’aiuto dell’Unione Europea ci metteremo altri 15 anni…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display