L’Istria ha sete e deve risparmiare

Acqua. La misura di razionamento è diventata operativa

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L’Istria ha sete e deve risparmiare
A nudo i bordi del bacino artificiale. Foto: Srecko NiketIc/pixsell

A mali estremi, estremi rimedi. La prolungata siccità e l’elevato consumo idrico che si registra in questo periodo, soprattutto per via del gran caldo e dell grande numero di turisti presenti sul territorio, hanno costretto il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, a dare attuazione alle prime misure di emergenza e di contrasto alla siccità. Misure urgenti, che su disposizione dello zupano sono entrate in vigore già ieri. E lo resteranno a oltranza. Così, da ieri, in tutta la penisola, è severamente proibito utilizzare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti per scopi diversi da quelli igienico-domestici. Nello specifico, non è possibile innaffiare giardini e prati, sia pubblici che privati. È vietato, inoltre, il lavaggio delle macchine, così come è proibito riempire piscine e vasche di proprietà. Da ieri non è inoltre possibile farsi la doccia in spiaggia.

Il livello dell’acqua a Bottonega scende.
Foto: Srecko NiketIc/pixsell

A vigilare sull’osservanza delle nuove regole imposte saranno le guardie comunali. Per i trasgressori sono previste sanzioni esemplari. Chi non rispetta l’ordinanza rischia addirittura di vedersi chiudere il contatore dell’acqua. Come sottolineato in precedenza, una delle misure imposte dal presidente della Regione riguarda le docce sulle spiagge, che da ieri non possono più essere utilizzate. Affinché l’ordinanza sia rispettata, le amministrazioni locali hanno non soltanto affisso dei cartelli informativi, ma hanno pensato bene di chiudere l’acqua in via precauzionale. A Pola, le docce sono così fuori uso lungo tutte le spiagge pubbliche. Le docce sono state bloccate anche sull’isolotto di Veruda (Scoglio dei frati). Naturalmente, anche le altre amministrazioni del Polese (Dignano, Medolino, Fasana, Lisignano) hanno seguito l’esempio di Pola, mettendo fuori servizio tutte le docce.
Come rilevato, la chiusura delle docce pubbliche non è la sola misura adottata contro la siccità che sta duramente colpendo anche l’Istria, sebbene la situazione non sia ancora allarmante. A dirlo, venerdì scorso in occasione della presentazione dell’ordinanza sul razionamento idrico, sono stati il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, e il direttore dell’Acquedotto istriano (Istarski vodovod) di Pinguente, Mladen Nežić, che allo stesso tempo hanno, però, dichiarato che la situazione delle fonti d’acqua è tutt’altro che buona. Da qui la decisione di adottare le prime misure di emergenza che, a detta dei responsabili dell’amministrazione regionale e dell’Acquedotto istriano, dovrebbero – almeno per il momento – garantire alle utenze una corretta e continua erogazione dell’acqua potabile. Gli addetti ai lavori sono tornati a parlare ieri, invitando nuovamente tutti i cittadini a utilizzare l’acqua con parsimonia, cercando di ridurne il consumo del 10 -15 per cento.
Intanto, il livello d’acqua nel bacino artificiale di Bottonega sta impietosamente scendendo, avvicinandosi al minimo registrato nel 2012, allorchè si era dovuto ricorrere a misure restrittive, sempre a causa della siccità e dell’elevato consumo d’acqua.

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