La nuova piscina coperta cambia il look della zona

0
La nuova piscina coperta cambia il look della zona

Ecco come cambia l’aspetto di un quartiere urbano quando tra un edificio e l’altro, un isolato e l’altro, una via e l’altra, spunta di colpo in bianco una struttura sportiva di dimensioni tutt’altro che modeste, dall’aspetto esteriore tutt’altro che sgradevole e dall’importanza per la gran parte dei cittadini tutt’altro che irrilevante. Ormai il futuro polo natatorio polese ha assunto le fattezze di un’opera compiuta, il suo imponente volume non soltanto non offende l’occhio, ma dona al panorama quel valore aggiunto che giusto mancava (il lotto edificabile era stato curato male fino alla decisione di costruirci le piscine), tanto è vero che solo adesso l’”isolato sportivo” di Veruda è bello e completo in ogni ordine di metri quadrati disponibili. In questi giorni si vanno ultimando anche i lavori alla bitumatura della strada d’accesso che si diparte dalla diramazione di via Veli Jože che tange lo stadio dell’Uljanik e prosegue verso Valcane e Stoia. L’asfalto che i rulli compressori vanno battendo proprio in questi giorni è ancora fumante e presenta quella lucentezza del bitume fresco di produzione che inevitabilmente col tempo perderà il suo caratteristico oleoso splendore.

Ma il bello dei lavori di questa fase si nasconde ancora dietro alle ampie vetrate della nuova struttura sportiva. Le vasche delle tre piscine in via di costruzione si vanno murando e piastrellando. Quella maggiore è una combinazione di due tecniche di costruzione che ora vanno per la maggiore: la vasca del marchio Myrtha, una semiprefabbricata, unisce infatti i benefici delle costruzioni “vecchia scuola” e delle prefabbricate moderne. Le sue dimensioni, come noto, sono quelle di una piscina da pallanuoto e non già una piscina olimpica come le società natatorie avevano sperato: la lunghezza è di 34 metri volte 25. Per gli allenamenti e la ricreazione dovrà bastare. O meglio, dovremo farcela bastare perché così hanno deciso in piazza Foro due anni fa, dopo aver ascoltato tutte le campane coinvolte nel processo di consultazioni (elettroniche e non). La seconda delle due piscine è ancora più piccola è presenterà una lunghezza di 25 metri per una larghezza di 10. Questa verrà utilizzata per lo più dai ragazzi delle scuole e dagli anziani, dunque da gruppi organizzati dietro pagamento di biglietti d’entrata ridotti per le categorie privilegiate. La terza piscina è quella più piccola ed è destinata alle mamme con i bebé che ancora non hanno imparato a nuotare. È lunga 7 metri e larga quasi uguale, solo 6 metri. Ma ha i suoi vantaggi. La direzione della Pula Sport e la direzione del cantiere sorveglia il corso dell’opera che procede secondo i copioni e le dinamiche prestabilite. Il progetto è degli architetti Dino Krizmanić e Leonid Zuban dello studio polese Urbis. Stando al direttore della Pula Sport, Ivan Glušac, i primi tuffi e i primi bagni saranno autorizzati solo all’inizio di settembre, dopo i vari collaudi tecnici per i quali occorrerà sacrificare l’estate in arrivo.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display