La Martinuzzi un’oasi verde: piantate querce da sughero

L'iniziativa, accolta con entusiasmo dalla scuola, è partita dal padre di un'alunna, Antonio Giudici

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La Martinuzzi un’oasi verde: piantate querce da sughero
Antonio Giudici e gli alunni... ecologisti. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Chi semina raccoglie e chi la dura la vince. Non sarà facile far attecchire alla perfezione i sei delicati alberelli messi ieri a dimora, ma la maggioranza crescerà e chissà, magari diventeranno tutti rigogliosi al punto da far ombra all’edificio scolastico e non lasciar manco intravvedere il movimento dei veicoli che sfrecciano nella strada antistante. Nel circondario dell’elementare italiana Giuseppina Martinuzzi di Pola non c’è mai pace. Regna sempre più frenetica la sana volontà di creare un ambiente rigoglioso, verde ed esemplare al punto da contagiare di spirito ecologico chi lo osserva. Se i campi da gioco e quello polifunzionale di alta qualità regalato con il supporto dell’Unione Italiana, in concomitanza con l’inaugurazione dell’anno scolastico, rappresentano degli interventi artificiali di particolare utilità, ecco che intercalando l’elemento naturale si produce ulteriore ricchezza e nobilitazione degli spazi esterni. Ieri sono state piantate in tutto sei querce da sughero, alberi che i manuali di botanica definiscono imponenti e maestosi con una chioma folta e sempreverde, che affonda le sue radici a profondità insospettabili permettendole di adattarsi alla siccità e che grazie alla sua corteccia, chiamata sughero, resiste persino agli incendi.

L’iniziativa da pollice verde arriva stavolta da Antonio Giudici, papà di Aurora, che ha fatto incetta di piantine da Monte Serpo – giardino di Carletto Žudić – mentre la scuola le ha raccolte con entusiasmo, assieme alla sua insegnante Anna Giugno in primis, capoclasse della IIa, ieri trasformata di squadra di giardinieri. Attenzione a praticare la buca, quindi a non esagerare con acqua e annaffiatoio, mentre i maschietti fanno a gara nel provare a tenere in mano la mazza per piantare paletti. Un bel recinto di canne da bambù ben annodate a mo’ di recinto dall’insegnante e ragazze aiutanti, ed è fatta. Non resta che attendere, osservare e bagnare nel tempo con aggiunta di concime organico. Tra tante manovre Anna Giugno dimostra che così si fa natura, ginnastica all’aria aperta e anche lezione d’italiano imparando la terminologia del giardinaggio. Il fatto che sia un genitore ad aiutare un’iniziativa didattica, stavolta dedicata alla moltiplicazione delle querce da sughero, non rappresenta una novità. La collaborazione tra scuola e famiglie è una prassi collaudata. Già si è fatta visita nei posti d’impiego dei genitori: ufficio bancario, pastificio, laboratorio della scuola di medicina, vivaio e altro ancora è ancora in piano di realizzazione.

La messa a dimora di una pianta.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

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