Nell’ambito della Giornata europea (e da quest’anno internazionale) della rianimazione cardiopolmonare, che ricorre il 16 ottobre, ieri mattina in piazza Primo maggio, ai mercati cittadini, si è svolta un’azione promossa dall’Istituto per la medicina d’emergenza della Regione istriana. Un appuntamento di sensibilizzazione, denominato “La comunità salva la vita”, che è stato incentrato principalmente sull’arresto cardiaco allo scopo di migliorare le conoscenze e abilitare i cittadini alle tecniche di rianimazione con o senza l’utilizzo di un defibrillatore. L’iniziativa ha destato grande interesse fin dalle prime battute, in primo luogo tra i giovani, che grazie ai medici e paramedici hanno avuto modo di conoscere le tecniche elementari di rianimazione, con o senza l’ausilio del defibrillatore. Oltre a ciò, all’appuntamento è stata presentata l’applicazione “Staying Alive”, la prima adottata in Croazia, sviluppata e adattata in cooperazione con la Fondazione francese AEDMAP Lifestyle solutions.
Interpellato in merito, il direttore dell’Istituto di medicina d’urgenza della Regione istriana, dott. Srđan Jerković ha tenuto a puntualizzare che l’azione è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un intervento tempestivo nel caso di un arresto cardiaco. In questo caso, sono tre le cose da fare: verificare le condizioni in cui versa la persona colpita da malore, chiamare i soccorsi al numero 112 (oppure 194) e infine effettuare un massaggio cardiaco all’infortunato.
Defibrillatori a portata di mano
Il dott. Jerković ha valutato inoltre fondamentale mettere i cittadini a conoscenza del fatto che in varie zone della città ci sono una ventina di defibrillatori. Questi sono situati in appositi armadietti negli ambulatori medici, ai Giardini, nelle sedi della Questura e dei Vigili del fuoco, all’aeroporto e via dicendo. “Possiamo liberamente vantarci di aver adottato per primi l’applicazione ‘Staying Alive’, canzone dei leggendari Bee Gees, il cui titolo significa ‘Rimanere vivi’ – così Jerković –. Il ritmo del brano infatti coincide esattamente con quello da adottare nel massaggio cardiaco (100-120 volte al minuto). Inoltre, l’applicazione consente di trovare il più vicino defibrillatore pubblico dal luogo in cui si trova l’utente in cerca di aiuto, indicando il tempo e il tragitto da fare per raggiungerlo”.
Il direttore dell’Istituto regionale di medicina d’urgenza ha sottolineato che quest’applicazione sarà di enorme aiuto sia per i laici (passanti o familiari), che per i professionisti, in quanto in caso di arresto cardiaco la tempestività d’intervento è determinante. Basti pensare che dopo appena tre minuti il cervello subisce delle lesioni gravissime, che possono portare a un handicap irreversibile, o ancora peggio, al decesso. “Con il soccorso tradizionale, ovvero aspettando l’arrivo dell’autoambulanza, le possibilità di sopravvivenza sono ridotte ad appena il 7,5 p.c., mentre grazie a quest’applicazione, introdotta martedì scorso, salgono addirittura al 40 p.c. Ogni singolo cittadino che presta soccorso alle persone colpite da un attacco cardiaco, diventa di fatto un volontario pronto a intervenire nel migliore dei modi in simili circostanze, il che non è un fatto di poco conto”, ha concluso il dott. Jerković.
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