La carcassa di una barca che non fa bella figura

Si trova nel bel mezzo di una pineta a due passi da Monte Ghiro da diversi anni. È quasi un simbolo del fenomeno urbano dell’incuria dilagante per l’ambiente

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La carcassa di una barca che non fa bella figura

Alcuni fenomeni urbani di abuso delle superfici pubbliche sono duri a spiegarsi, altri sono semplicemente impenetrabili. Eccone uno in via Benčić, la via con una miriade di diramazioni che parte dalla 43ª Divisione istriana e sale la china di Monte Ghiro verso la fortezza omonima. Uno degli elementi più bizzarri che contraddistinguono questo scorcio di pineta è proprio la singolare carcassa di un’imbarcazione che venne scaricata qui diversi anni fa senza che nessuno si degnasse più di rimuoverla. E non si tratta nemmeno di una barchetta da pescatori con la lenza, tanto per intenderci. Nossignori, questa ai suoi tempi dev’essere stata un’imbarcazione piuttosto robusta: la chiglia e le costole in ferro, le murate spesse in materiali sintetici, i rivestimenti antiaderenti, le vernici lucide, insomma, un bel pezzo di barca. Tutto bene. Ma cosa diamine ci fa la carcassa d’uno scafo capovolta in una zona densamente abitata come Siana, ai bordi di una pineta che circonda un monumento militare? Ed ecco che si arriva al punto in cui ogni spiegazione logica viene necessariamente a cadere. Quando un’automobile senza targhe occupa un parcheggio o un qualunque altro spazio pubblico, tutti concorrono per rimuoverla: i residenti protestano, i Vigili urbani intervengono, il carro attrezzi porta via l’intruso, il proprietario viene rintracciato e paga la multa. Quando una carcassa di barca finisce in strada o in pineta, si può essere certi che resterà a marcire sul posto per una decina d’anni suonati. Meno male che l’amministrazione comunale abbia “migliorato” il regolamento sul decoro urbano e meno male che il sindaco abbia equipaggiato a dovere le pattuglie dei Vigili comunali. Guai se tutto fosse rimasto uguale a prima.

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