L’anfiteatro fa il pienone anche senza palcoscenici

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L’anfiteatro fa il pienone anche senza palcoscenici

L’estate 2018 batte quella del 2017, in quanto a turismo culturale. E l’Arena di Pola non fa manco più notizia nel riconfermarsi una Vip tra gli ammiratori che sbarcano soprattutto dall’estero. In tutto 434.878 visitatori hanno acquistato il biglietto d’ingresso nel periodo che va dal 1.mo gennaio fino alla fine del mese di settembre 2018, allo scopo di vedere la monumentalità ed apprenderne la storia. Un record che non ha precedenti e che non trova analogo riscontro nelle statistiche degli anni passati. Manco si contano, in detto esorbitante resoconto, le decine di migliaia di spettatori, che hanno occupato l’anfiteatro per assistere agli spettacoli (concerti in primis, ma anche la rassegna cinematografica), e i 20mila che hanno applaudito le battagliere performance della scuola gladiatoria. A voler snobbare il tornaconto, ci si potrebbe anche permettere il lusso di chiudere il cancello del torrione d’ingresso fino alla fine del 2018, mantenendo comodamente al medesimo livello gli incassi dell’intero anno passato. I 400.200 visitatori registrati nei primi 9 mesi del 2017 erano già sembrati un successone mai visto. Invece, di bene in meglio.

Luglio e agosto da record
I mesi che hanno fatto registrare una ressa mai vista? Agosto con la cifra più alta in assoluto: 104.536 visitatori (mentre nello stesso mese dell’anno scorso furono 98.6489). E già in luglio si pensava di avere raggiunto il pienone dopo avere staccato 92.652 biglietti (contro i 91.714 del 2017). Ad arricchire di contenuti le visite dentro l’Arena, ha ampiamente contribuito la Galleria anfiteatro, che quest’anno è stata aperta al pubblico già dal mese di aprile e che in sei mesi d’ininterrotto lavoro ha visto entrare 50.083 interessati. Una crescita imparagonabile con gli sparuti 4.203 visitatori dell’anno passato quando i battenti erano stati aperti in maggio. Pure in detto caso, luglio (12mila) e agosto (20mila ingressi) si sono rivelati i mesi più movimentati.

Una mostra che tira
Chiuso per totale ristrutturazione, invece, il Museo archeologico è sempre tagliato fuori dalle rotte turistiche. A consolarne la chiusura mediante continue mostre allestite in proprio o anche importate da altre istituzioni sono gli ambienti espositivi quali la Galleria C8 di via Carrara che nel corso di tutta l’estate ha illustrato la storia della Chiesa e dell’ormai celebre campana di San Tommaso a Pola, la Vetrina espositiva C3, che continua a proporre micro esposizioni tematiche e la grande Galleria-Chiesa dei Sacri Cuori dove la splendida mostra tattile sulla preistoria mantiene sempre sveglia l’attenzione del pubblico, sia locale, sia estero. Da gennaio e fino alla fine dello scorso mese, la Chiesa sconsacrata ha fatto calamitare oltre 10mila persone, il che supera le 6.065 del 2017. Ampio è il contributo dell’ultimo allestimento che accompagna ogni reperto con didascalie in codice braille e che regala un’esperienza senza precedenti per il largo pubblico: toccare con mano il paleolitico e il neolitico istriano, tornare alle epoche del bronzo, rame e ferro, maneggiare lance, situle, vasi, ossa, pellicce, tessuti, toccare manichini che impersonano uomini delle caverne, scoprire capanne di trogloditi, luoghi di ancestrale sepoltura. È una mostra che non trova eguali nell’offerta culturale e turistica della Città di Pola. È firmata dalle autrici Maja Čuka e Đeni Gobić Bravar, mentre l’autore dell’allestimento è Maurizio Ferlin. Tanto di proposta giunge ai visitatori mediante concretizzazione del progetto europeo Come-in! (Cooperazione per una piena accessibilità ai musei – verso una maggiore inclusione), finalizzato a rendere accessibili i beni culturali al pubblico più vasto, inclusi i disabili. Nel frattempo, la Galleria C8, che attualmente propone la mostra dedicata alla località archeologica di Troia, è a quota 6.011 visitatori, tanti anche se in detto caso si parla di calo, se si considerano i 7.793 dell’anno scorso. Solitamente, però, la ressa in quest’ambiente non viene dettata dall’estate, quanto dalle visite didattiche organizzate (leggi scuole), durante il periodo delle lezioni.

Tempio d’Augusto e Nesazio
Tra tante proposte culturali e monumenti manco il Tempio d’Augusto è un fanalino di coda. Sicuramente inflazionato su tutte le fotografie scattate dai villeggianti, però quando si tratta di pagare l’ingresso è un altro conto. Anche se 22.888 visite non sembrano poche, tuttavia il confronto con le 23.664 dell’anno passato, rivela un piccolo calo.
Andiamo ancora a Nesazio, in quel di Altura. Sito archeologico decisamente fuori mano. Eppure le escursioni in direzione dell’ultima roccaforte histrica di re Epulo prima della romanizzazione, non mancano e si alternano: qualche anno più numerose e qualche anno meno. Nei primi nove mesi di quest’anno, gli escursionisti sono stati 4.537 rispetto ai 5.729 del 2017.

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