Jursici, il regno dell’asino

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Jursici, il regno dell’asino

Simbolo di duro lavoro e sofferenza, di ignoranza e stupidità, di cocciutaggine, di devozione e dolcezza: tutto questo per un unico animale, l’asino. In realtà è errato reagire stizziti per un “somaro a chi?” quando il farsi dare dell’asino potrebbe divenire motivo d’orgoglio. La dimostrazione più dignitosa della bellezza insita nell’animale e nel suo rivalutato rapporto con l’uomo è arrivata nel fine settimana da Jursici (Roveria). In questa località del Comune di Sanvincenti, si è tornato a celebrarlo nell’ambito della “Rassegna dell’asino istriano”, 10.ma edizione promossa a livello nazionale e addirittura 14.esima a quello regionale.

Manifestazione in costante crescita

Si parla di un evento in costante crescita, che sa attirare sempre più pubblico e che quest’anno ha visto protagonisti 14 allevatori con al seguito una cinquantina di capi di bestiame dalle simpatiche, lunghe orecchie. Un ruolo determinante alla manifestazione è stato rivestito dallo show gastronomico, perché in effetti a Jursici sono state convogliate due kermesse in contemporanea, tanto che alla sfilata dei ciuchi proposta dall’Associazione degli allevatori degli asini istriani in collaborazione con l’Agenzia agricola croata, si è affiancato il Festival itinerante dei prodotti istriani. Animale sì simpatico il somaro, ma ecco che le sue carni finiscono purtroppo anche in pentola, trasformandosi in una vera e propria specialità culinaria. Relegando in ultimo piano il discorso della macellazione, l’asinello celeberrimo per la sua ottusità e pigrizia si è dimostrato il protagonista indiscusso di un evento del centro d’Istria ricchissimo di contenuti e di atmosfera. E i tanti asinai presenti hanno concorso a difendere la “categoria” e a smantellare l’erronea interpretazione dei tanti che non hanno capito la personalità del quadrupede, ostinata e fiera al punto da non eseguire un ordine qualora ritenuto contrario ai propri interessi, il che è sinonimo di intelligenza.

L’asino scarseggia

Tra gli espositori presenti anche coloro che detengono allevamenti con decine e decine di capi di bestiame, tra cui record di 40 e addirittura 70 equini per fattoria. Tuttavia, come appurato, l’asino istriano scarseggia, e una siffatta statistica sembra essere isolata e circoscritta a pochi allevatori, che a sentirli risultano più affezionati all’animale che alla sua eventuale utilità pratica ed economica. La missione assunta dal raduno di Jursici è quella di ricordare al pubblico il fascino nascosto, come pure la preziosità dell’animale per l’uomo, di quanto esso sia stato un fedele compagno di vita e di lavoro, molto apprezzato nelle società rurali del passato. Tantissime famiglie con bimbi hanno avuto modo di esternare carezze all’animale istriano rustico, che si accontenta di poco, tutt’altro che veloce come il cavallo, ma molto più resistente e tenace. Testimoniano, che la vita dell’asino istriano può raggiungere anche i 40 anni e che oggi, ormai scaricati i pesi e trastullandosi in condizioni di agiatezza, potrà diventare ancora più longevo. Confermano gli allevatori che i loro stessi avi hanno usufruito delle loro qualità per trasportare legna, traferire merci per il commercio, per trainare carretti e aratri. Davvero mestieri agricoli di una volta e che in quest’epoca di riscoperta e rivalorizzazione degli usi e costumi del passato, tornano utili come curiosità e folclore da fare apprezzare, vedere e “vendere” anche al villeggiante, sempre più ispirato a un tipo di turismo tranquillo, agreste e naturalistico.

Latte d’alta qualità

Il timore collettivo degli allevatori istriani è che con il tramonto della società contadina questo meraviglioso animale stia andando via via scomparendo a meno di non reagire in tempo con rassegne di questo genere, con altre iniziative che possano attirare l’interesse del turista, ma anche con produzioni di latte d’asina che, come risaputo, è d’alta qualità. Una delle formule da proporre è quella di far respirare di nuovo l’aria di tradizione e di saggezza contadina, dimenticando i fumi e il grigiore dell’urbanizzazione e della modernità. Un fine settimana in compagnia di questi animali docili e affettuosi si è già dimostrato una piccola vacanza per i tanti convenuti divertiti dalle improvvise ragliate e soprattutto dalla pittoresca corsa sugli asini.

Le prelibatezze del Festival

I presenti non sono rimasti immuni alle prelibatezze del Festival dei prodotti istriani, che sotto il tendone e sul campo di pallamano ha fatto esalare il profumo degli gnocchi e dei fusi con ragù d’asino, polenta e crauti con carne di boscarino, gourmet speciali di carne d’asino con contorni e condimenti di carota, salvia, arancia e sedano. Sui vassoi anche dolci squisiti a base di creme al latte d’asina e vaniglia. Un bancarella speciale era riservata all’associazione dignanese “Informo” che ha portato a Jursici diversi esperti del settore agroalimentare ben disponibili a fornire informazioni e consigli sia a produttori sia a consumatori, circa i fondi europei e le modalità di partecipazione ai concorsi dell’Ue e anche le dotazioni stanziate dall’associazione a favore della produzione locale. Anche questa tappa del Festival itinerante si deve alla Città di Dignano e ai Comuni di Valle, di Sanvincenti e partner.

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